04/11/2015
Massimo Fiorio
Carra, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Anzaldi, Capozzolo, Cova, Dal Moro, Falcone, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Tentori, Terrosi, Venittelli, Zanin, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-01814

Per sapere – premesso che: 

il comparto lattiero-caseario è il primo settore alimentare italiano e rappresenta circa il 12 per cento del fatturato complessivo del food nazionale. Il valore della produzione supera i 15 miliardi di euro. Nel settore trovano impiego circa 25.000 lavoratori; ogni anno le imprese italiane producono un milione di tonnellate di formaggi, 2,7 milioni di tonnellate di latte alimentare, un miliardo e seicentomila vasetti di yogurt e 160.000 tonnellate di burro; 
l'Italia ha una posizione di rilievo nell'ambito del settore lattiero-caseario mondiale, in cui è il maggior Paese produttore di formaggi tipici di origine certificata; 
il settore lattiero-caseario apporta anche un importante contributo socio-economico allo sviluppo agricolo e rurale e sottolinea la sua particolare importanza nelle zone svantaggiate, montane e insulari e nelle regioni periferiche, dove l'allevamento è spesso l'unica attività agricola praticabile; 
da dieci anni il settore lattiero-caseario sta attraversando una grave crisi, che ha causato la scomparsa di 66.000 stalle italiane. Il crollo della domanda, causato anche dalla forte riduzione delle esportazioni nei Paesi extra Unione europea, ha portato ad un abbassamento generalizzato dei prezzi all'origine del latte bovino ed ha messo in ginocchio numerose imprese, in tutta Europa, che non riescono più a coprire i costi di produzione; 
la Commissione europea ha recentemente ammesso che l'attuazione delle misure presenti nel «pacchetto latte», in vigore da ottobre 2012, si è rivelata deludente; 
la Commissione europea ha, inoltre, rimarcato come le attuali misure della rete di sicurezza, come l'intervento pubblico e gli aiuti all'ammasso privato, non siano adeguate per far fronte alla persistente volatilità o a una crisi del settore del latte. La Commissione europea ha, infatti, constatato dubbi circa la capacità del quadro normativo comunitario di far fronte agli episodi di estrema volatilità del mercato o a una situazione di crisi dopo la scadenza del regime di quote, specialmente per garantire uno sviluppo equilibrato della produzione di latte ed evitare una concentrazione eccessiva nelle zone maggiormente produttive; 
per la Commissione europea è, quindi, necessaria una rete di sicurezza più reattiva e realistica e che il prezzo d'intervento rifletta maggiormente i costi di produzione. Il prezzo attuale, immutato dal 2008, deve essere quindi rivisto per tenere conto dei crescenti costi di produzione e dovrebbe essere sottoposto a regolare revisione. L'agricoltura sostenibile, quale fonte di prodotti alimentari di alta qualità, può essere, infatti, garantita solo se i produttori ricevono adeguati prezzi che coprano tutti i costi di una produzione sostenibile; 
il Consiglio straordinario dei Ministri agricoli dell'Unione europea, che si è svolto a Bruxelles il 7 settembre 2015, ha varato un pacchetto di aiuti d'emergenza da 500 milioni per tamponare la crisi del settore lattiero-caseario (destinandoli circa 25 all'Italia), oltre alla possibilità per gli Stati membri di aumentare dal 50 al 70 per cento l'anticipo a ottobre 2015 dei pagamenti diretti della politica agricola comune agli allevatori; 
tra le principali azioni messe in campo dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, nell'ambito di un apposito «piano latte», rientrano in particolare: 
a) 0,5 centesimi di euro in più al litro per i produttori di latte attraverso aumento della compensazione Iva. Si prevede l'innalzamento dell'aliquota di compensazione Iva dall'8,8 al 10 per cento a favore degli allevatori del settore latte; 
b) l'istituzione di un tavolo tecnico nazionale per metodo di indicizzazione dei prezzi del latte. È prevista la costituzione presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di un gruppo di lavoro per la definizione a livello nazionale di un sistema di indicizzazione del valore del latte alla stalla condiviso dagli attori della filiera; 
c) piano straordinario di promozione del consumo di latte fresco; 
d) promozione dell’export dei prodotti lattiero-caseario italiani. I formaggi dop italiani saranno protagonisti di specifiche azioni nell'ambito del piano straordinario per il made in Italy, previsto dalla legge di stabilità per il 2015 e messo in campo dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali insieme al Ministero dello sviluppo economico; 
e) sostegno agli impianti per il biometano di aziende zootecniche. Per stimolare l'integrazione al reddito degli allevatori il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali intende sostenere gli investimenti in impianti di biometano per la valorizzazione delle biomasse residuali e dei sottoprodotti della lavorazione agricola; 
il disegno di legge di stabilità per il 2016, all'esame del Senato della Repubblica, coerentemente con le azioni proposte, prevede l'innalzamento dell'aliquota di compensazione Iva dall'8,8 al 10 per cento per i produttori di latte; 
sempre nel disegno di legge di stabilità per il 2016 (articoli 4 e 5) è stata anche soppressa l'Irap e l'Imu sui terreni e sulle imprese agricole: un provvedimento che porterà, quindi, benefici anche al comparto lattiero-caseario; 
il Ministro interrogato ha, inoltre, recentemente annunciato che i fondi europei per l'acquisto di alimenti a sostegno degli indigenti (fead) saranno utilizzati, in parte, per l'acquisto di formaggi dop –: 
quali ulteriori iniziative saranno intraprese a sostegno del settore lattiero-caseario, che versa nel grave stato di crisi descritto in premessa.

 

Seduta del 4 novembre 2015

Illustra Marco Carra, risponde Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, replica Massimo Fiorio

Illustrazione

Grazie, Presidente. Signor Ministro, le chiediamo quali ulteriori iniziative saranno intraprese dal Governo per sostenere il settore lattiero-caseario che versa in un pesante stato di crisi, come già ricordato poco fa, con particolare riferimento al prezzo del latte, sottolineando ulteriori iniziative, perché pensiamo che molto sia stato fatto. Lei lo ha già ricordato molto bene: l'istituzione del Fondo latte, l'aumento della compensazione IVA, gli interventi a sostegno della promozione, il lavoro fatto in sede europea. In sostanza con questo lavoro per sua volontà, signor Ministro, e con il sostegno del Partito Democratico è stata riportata l'agricoltura al centro del dibattito pubblico per il suo valore strategico quale bene pubblico capace di andare ben oltre il pur importante valore economico. 
I provvedimenti che lei ha menzionato (la legge di stabilità e il decreto-legge n. 51) sono a testimoniare la grande attenzione che ha portato nei confronti dell'agricoltura. Un consiglio, oltre al quesito: lasciamo perdere la regione Lombardia. La regione Lombardia ha avuto la capacità di portare una tra le più importanti agricolture europee, cioè quella lombarda, nella trattativa con l'Europa e ha determinato la retrocessione della nostra agricoltura al settimo posto dietro ad altre importanti agricolture ma che sicuramente non hanno il peso e il valore dell'agricoltura lombarda. Grazie, signor Ministro per quello che sta facendo.

Risposta del governo

Grazie Presidente, onorevoli deputati, riconfermo ancora una volta l'attenzione totale del Governo sulla frontiera delicatissima dell'emergenza lattiero-casearia. 
Noi ci siamo trovati di fronte dei nodi irrisolti da anni, troppi anni, in cui si è fatta propaganda in particolare sul settore lattiero-caseario italiano a discapito degli allevatori. Si è menzionato prima, ad esempio, l'elemento assolutamente determinante che è stato generato molti anni fa ad esempio nell'infelice, a mio giudizio, prospettiva che si è data un'importantissima azienda italiana del comparto, lasciata andare oltre confine, che sta determinando proprio oggi una delle condizioni più problematiche del settore. 
Voglio qui riconfermare l'impegno del disegno di legge di stabilità con gli elementi che richiamavo prima. 
Aggiungo che nel decreto-legge n. 51 noi abbiamo previsto la rateizzazione in tre anni senza interessi per il pagamento delle ultime multe, che questa rateizzazione ha assicurato una maggiore liquidità proprio alle aziende interessate. Cito numeri ben precisi: 1260 aziende prima escluse dalla rateizzazione hanno potuto accedere a questa possibilità. Certo non è la panacea di tutti i mali ma è pur sempre un elemento di novità che ha in qualche modo aiutato una parte consistente del settore. 
Abbiamo introdotto, con un provvedimento immediato, una serie di novità sul versante delle relazioni contrattuali del settore, anche in vista del superamento del regime delle quote latte, rafforzando la posizione dei nostri allevatori che rappresentano la parte più debole di questo sistema, in particolare quando abbiamo cercato di organizzare strumenti nuovi per la fissazione del prezzo e per la durata dei contratti. Siamo il Governo che ha scritto in una legge che un contratto, ad esempio, su questo fronte deve avere durata almeno annuale e deve essere scritto, sembrano banalità, eppure banalità non sono, soprattutto per un settore come questo. 
In quest'ottica, informo qui che, proprio ieri, abbiamo scritto alla presidenza di Assolatte e alle principali industrie del settore lattiero-caseario una specifica lettera, manifestando la grande preoccupazione per una dinamica dei prezzi che rischia di compromettere le prospettive del sistema allevatoriale italiano. In particolare, ho evidenziato la necessità di affiancare alle richiamate iniziative del Governo delle scelte imprenditoriali orientate alla tutela della filiera italiana nel suo complesso. 
Aggiungo che queste iniziative si affiancano anche all'iniziativa che abbiamo sostenuto a livello europeo che ha portato allo stanziamento in favore del nostro Paese di ulteriori 25 milioni di euro che siamo pronti a destinare immediatamente al settore, nonché all'istituzione di un regime di aiuti speciale e specifico per l'ammasso privato dei formaggi, in ragione della crisi europea che il settore sta manifestando.

Replica

Grazie Presidente, grazie Ministro. Noi riteniamo le risposte che sono arrivate oggi importanti, anche perché alla vigilia della discussione sulla legge di stabilità; una legge di stabilità che interviene in modo importante nel settore agricolo – le misure sull'IMU e sull'IRAP sono state ricordate – ma non tralascia di intervenire su un settore che sta attraversando un momento di particolare tensione, quello del latte. 
Le iniziative previste nella legge di stabilità, penso all'aumento della compensazione IVA dall'8,8 al 10 per cento, che quindi ha un rilievo di 0,5 centesimi per litro venduto, sono misure importanti, ma voglio ringraziare il Ministro per l'organicità dell'intervento che il Governo sta dedicando al settore lattiero-caseario. 
Gli interventi dedicati sul decreto-legge n. 51 del 2015 sul Fondo per il latte, le misure previste dalla legge di stabilità nonché l'acquisto di prodotti lattiero-caseari a sostegno degli indigenti determinano un intervento organico mai stabilito prima da un Governo nel settore. Già in passato abbiamo visto dei tentativi, tutti naufragati; sia il Piano latte a livello comunitario, sia gli interventi dei Governi precedenti non hanno avuto nessun risultato. 
Naturalmente tutti gli interventi non possono che essere di sostegno, non possono che accompagnare i nostri produttori in un mercato sempre più difficile e con un confronto molto aggressivo con i competitor internazionali, ma è evidente l'impegno che si sta portando su questo settore. 
Noi riteniamo che l'attenzione non debba scendere e anche l'intervento di iniziative verso l'industria – il Ministro ha ricordato la lettera ad Assolatte – vanno in quella direzione. Da parte del Parlamento e della Commissione agricoltura noi manteniamo l'attenzione su questo settore e siamo convinti di trovare nel Governo una parte importante.