11/06/2015
Sofia Amoddio
Giuseppe Guerini, Albanella, Chaouki, Capodicasa, Iori, Iacono, Fossati, Gadda, Schirò, Carrozza.
3-01534

Al Ministro dell'interno. — Per sapere premesso che: 
nel mese di giugno del 2014 è stata effettuata una visita di monitoraggio al centro Sprar, ubicato nel territorio del comune di Melilli in contrada Spalla snc, (provincia di Siracusa) da parte della dottoressa Maria Elena Calabrese, su delega del servizio di protezione per richiedenti asilo; 
il progetto di cui è titolare il comune di Siracusa è gestito da una cooperativa denominata «Luoghi Comuni»; 
nella relazione del giugno 2014 redatta dalla dottoressa Calabrese si evidenziavano diverse criticità nella gestione della struttura che a distanza di un anno non sono state risolte; 
in particolare, si legge in quella relazione che «Il Servizio Centrale ha verificato la non congruità della struttura con le linee guida ministeriali - DM 30 luglio 2013. Al momento della missione, tenendo conto anche dell'attivazione formalmente effettiva da parte del Ministero dell'Interno dei posti aggiuntivi e sulla base di quanto riportato sopra, risulta carente delle strutture atte a garantire 150 posti (75 ordinari e 75 aggiuntivi)»; 
«il servizio di catering risulta poco vario, non include alimenti freschi e, diversamente da quanto riportato nel progetto originale, non risponde a cultura e religione dei paesi di origine e del periodo di Ramadan seguito dalla maggior parte degli ospiti attualmente presenti; 
al momento dell'ingresso nel progetto i beneficiari ricevono un kit comprendente 1 capo di intimo, 1 paio di ciabatte, telo da bagno, lenzuola, prodotti per l'igiene personale. Il vestiario, a differenza di quanto indicato nell'allegato B, viene fornito al bisogno e reperito tramite un'associazione di volontariato che fornisce capi usati; 
il progetto non è ancora in grado di elaborare ed attivare specifici percorsi individualizzati; assenti i servizi che dovrebbero essere messi a disposizione dei beneficiari in termini di: 
a) formazione, riqualificazione professionale; 
b) orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo; 
Equipe-L’équipe di progetto non corrisponde quasi del tutto ai nominativi e alle professionalità indicate, descritte e dichiarate nella domanda progettuale e, pertanto, oggetto di valutazione in fase di bando. Nessuna comunicazione di rettifica, modifica o integrazione del personale impiegato è pervenuta al Ministero dell'Interno tramite il Servizio Centrale. Non si evince una programmazione stabile degli incontri tra operatori dell’èquipe nonché delle attività progettuali. Nell'ambito dell’équipe appaiono esistere due livelli scarsamente coordinati tra di loro, quello degli operatori professionisti (assistente sociale, psicologo, operatore legale) e quello comprendente tutti gli operatori dell'accoglienza, delegati a svolgere le mansioni più quotidiane e materiali nell'ambito del progetto. Assenza di strumenti idonei di analisi, descrizione, verifica delle competenze e atti a rilevare il personalebackground degli ospiti accolti (progetto individualizzato dell'accoglienza, bilancio e certificazione delle competenze). Il progetto prevede la supervisione esterna dell’équipe da parte di un professionista che al momento non è attiva, benché la situazione attuale lo richiederebbe in modo urgente, sia a livello di équipe che individuale; 
l'interrogante, unitamente alla deputata regionale Marika Cirone De Marco in data 30 maggio 2105 si è recata presso la struttura al fine di verificare le attuali condizioni dei richiedenti asilo o protezione ivi ospitati; 
confrontando i rilievi espressi un anno orsono nella relazione, nonostante il centro Sprar ha ricevuto l'intero pagamento per l'anno 2014, ovvero per il primo anno del progetto, ad oggi permangono notevoli criticità che si elencano di seguito: 
1. Attualmente il centro è ancora utilizzato solo per 75 posti ordinari e contrariamente al progetto, non è in grado di assicurare l'accoglienza degli ulteriori 75 posti aggiuntivi; 
2. I miniappartamenti dove sono ospitati i richiedenti asilo ospitano tre persone per ogni appartamento, ma i locali sono molto sguarniti di arredi: esistono solo tre letti un piccolo armadio e uno scaffale rettangolare, con mensole a vista che contiene in maniera frammischiata cibo, scarpe e beni vari, non vi è una separazione effettiva tra zona notte e zona giorno; 
3. Non esiste uno spazio comune di socializzazione se non una stanza molto spoglia con una tv e una panca di legno di soli 3 posti a sedere; 
4. Anche la sala dove dovrebbero avvenire i colloqui con gli operatori è spoglia e disadorna, con le pareti sporche; 
5. I 3 pasti giornalieri vengono consumati dagli ospiti ognuno nella propria stanza ove insiste un piccolo tavolinetto di plastica con qualche sedia; 
6. La sottoscritta recatasi al centro intorno alle 12,30 ha assistito alla distribuzione dei pasti: sigillati e provenienti dal servizio catering esterno venivano serviti in una piccola stanza; ogni persona si reca in quel luogo per prendere le pietanze da trasportare poi nella propria stanza all'interno di cassette di plastica (utilizzate al mercato per vendere la frutta); gli ospiti della struttura all'interno della propria stanza poggiano le cassette con il cibo anche a terra o provvedono a riscaldarlo o arricchirlo con aromi utilizzando con un fornellino da campo, anch'esso posto a terra o sopra un piano dell'unico mobile esistente; 
è veramente incomprensibile che già un anno fa il sopralluogo faceva rilevare che tutto il centro di accoglienza non era dotato di un frigorifero in cui «poter conservare acqua, latte e alimenti freschi da consumare al di fuori dei pasti erogati dal servizio di catering» ed ancora oggi la cooperativa non ha provveduto ad installare un frigorifero; 
erano durante la visita il coordinatore del progetto signor Stivala Giuseppe e la responsabile del progetto signora Ippolito, i quali hanno dichiarato che non vi è un piano pasti settimanale concordato per iscritto con la ditta di catering ma un semplice accordo implicito di variare i pasti, pertanto non è in alcun modo possibile accertare come, quanto e con quale varietà il cibo viene fornito agli ospiti del centro; 
si ribadisce che, come risulta anche dal sopralluogo del 2014, ancora oggi «gli spazi comuni a tutti i beneficiari sono costituiti da tre sale totalmente prive di arredi; prive di qualsiasi comfort nonché di attrezzatura necessaria allo scopo (sedie, tavoli, lavagna, e altro)»; 
come suggeriva anche la relazione del giugno 2014 in merito alla struttura e come veniva «già anticipato all'Ente Locale (comune di Siracusa) e all'ente gestore durante la visita di monitoraggio» risultava «necessario dotare gli appartamenti dei beneficiari nonché gli spazi comuni del comfort necessario in termini di climatizzazione e arredi, indispensabili alla gestione della vita quotidiana e delle attività previste dal progetto (condizionatori e/o ventilatori in numero sufficiente per ogni miniappartamento, frigorifero/i, mobilio per gli spazi comuni). Si ravvisava inoltre l'urgenza di provvedere ad un servizio di trasporto adeguato al numero dei beneficiari, che ne renda autonomi gli spostamenti dalla struttura ai centri abitati più vicini (Siracusa, Melilli)» ma tutto questo non è stato ad oggi realizzato (sono presenti solo i condizionatori nei mini appartamenti); 
con riferimento ai posti aggiuntivi obbligatoriamente previsti nella presentazione della domanda di contributo a valere sul FNPSA (DM 30 luglio 2013), ad oggi non sono stati reperiti ulteriori strutture per garantire la ricettività di 75 posti aggiuntivi prevista nel progetto; 
non è stata data attenzione ad una dieta dei pasti erogati dal servizio di catering per fornire un'alimentazione più variata, contenente cibi freschi e più consona alle abitudini alimentari dei beneficiari, anche nel rispetto dell'attuale periodo di Ramadan; 
il personale deve ancora percepire il contributo mensile a datare dal mese di dicembre 2013 ad oggi; 
in merito ai servizi nella relazione si leggeva che risulta necessario implementare i servizi di formazione, riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo, nonché promuovere e sostenere in loco la realizzazione di attività di animazione socio culturale mediante la partecipazione attiva degli ospiti (eventi di carattere culturale, sportivo, sociale e altro), che al momento risultano assenti o allo stato di mera progettualità; 
il servizio centrale richiedeva al comune di Siracusa, titolare del progetto Sprar, di vigilare sull'effettivo ripristino, entro e non oltre 15 giorni a partire dalla data della presente comunicazione, delle condizioni abitative minime previste dal progetto come da allegati B1 e di produrre il certificato di abitabilità della struttura ad oggi attiva, così come richiesto prima e durante la visita; richiedeva contestualmente di reperire, entro e non oltre 15 giorni a partire dalla data della presente, soluzioni alloggiative atte a garantire la disponibilità dei 150 posti (75 ordinari e 75 aggiuntivi previsti dal progetto), nonché di seguire le raccomandazioni descritte relativamente all'equipe e ai servizi minimi offerti, attualmente non aderenti alle Linee guida ministeriali; il servizio centrale ricordava che la non osservanza di tale avviso può comportare, ai sensi dell'articolo 14 del decreto ministeriale 30 luglio 2013, la decurtazione del punteggio attribuito con conseguente revoca totale o parziale del contributo; 
se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto: 
se intenda inviare una visita di monitoraggio; 
quali altre misure intende adottare affinché l'ente gestore adempia alle prescrizioni impostegli.