03/05/2016
Andrea Martella
Coscia, Ascani, Blazina, Bonaccorsi, Carocci, Coccia, Crimi, Dallai, D'Ottavio, Ghizzoni, Iori, Malisani, Malpezzi, Manzi, Narduolo, Orfini, Pes, Piccoli Nardelli, Rampi, Rocchi, Sgambato, Ventricelli, Cinzia Maria Fontana e Bini
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Per sapere – premesso che: 
per rafforzare e consolidare i segnali di ripresa dell'economia, dopo la più grave e prolungata crisi globale dal secondo dopoguerra, è necessaria un'azione di Governo improntata al sostegno degli investimenti pubblici su settori strategici come la ricerca, la cultura e le infrastrutture. Questo il segnale che è emerso, spesso in maniera ripetitiva, in tanti convegni, analisi e articoli di giornali in questi ultimi anni; 
domenica 1o maggio 2016, con una riunione straordinaria del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), è stata offerta una risposta concreta a tale obiettivo, approvando un piano di finanziamenti per la cultura e la ricerca, con 1 miliardo di euro di risorse per i beni culturali e la valorizzazione del turismo e 2,5 miliardi per la ricerca; 
le risorse destinate alla ricerca finanzieranno il programma nazionale per la ricerca, con l'obiettivo di finalizzare oltre il 40 per cento degli stanziamenti per il capitale umano; 
l'intervento sui beni culturali rappresenta la più grande operazione di investimento sul patrimonio culturale pubblico dell'Italia repubblicana che segue l'aumento delle risorse nella legge di stabilità per il 2016, con un complesso di 33 interventi, immediatamente cantierabili, nell'intera penisola che consentirà di portare a conclusione programmi rimasti in sospeso per mancanza di fondi e che in gran parte interessano i principali musei nazionali o siti di interesse storico; 
in coerenza con lo sforzo profuso dal Governo in questi ultimi due anni, gli interventi in questione si inseriscono nell'ampia azione di stimolo alla crescita e di miglioramento della competitività e di sostegno agli investimenti privati e pubblici, cui corrispondono i primi segnali positivi sul fronte dell'occupazione –: 
quali siano le iniziative conseguenti che il Governo intenda adottare per la definizione dei tempi e delle procedure attuative dei progetti in materia di ricerca e cultura, al fine di assicurarne la tempestiva operatività e la verificabilità in termini di occupazione e crescita. 

Seduta del 4 maggio 2016

Illustra Irene Manzi, risponde Renzi Matteo, Presidente del Consiglio dei ministri, replica Maria Coscia

Illustrazione

Grazie, signora Presidente. Presidente del Consiglio, come lei ben sa, viste le misure positive che in questi due anni sono state poste in essere dal suo Governo, il consolidamento della ripresa del Paese passa attraverso un'azione improntata al sostegno degli investimenti pubblici in settori chiave come la cultura e la ricerca. Proprio per questo, valutiamo con grande soddisfazione il provvedimento che è stato adottato lo scorso 1o maggio – una data giustamente significativamente simbolica – da parte del CIPE, il piano di finanziamento per la cultura, il turismo e la ricerca, del valore complessivo di 3 miliardi e mezzo di euro. 
Un piano che, in particolare, con lo stanziamento di 1 miliardo di euro a favore dei beni culturali, rappresenta un investimento importante per intervenire su musei nazionali e siti di interesse storico importanti. Sono interventi che richiedono un tempismo fondamentale, proprio per questo le chiediamo quali saranno le misure concretamente adottate che faranno seguito alla decisione assunta il 1o maggio per attuare concretamente i progetti in materia di ricerca e cultura.

Risposta del governo

Signora Presidente, onorevoli colleghi, onorevole Manzi, credo di poter essere molto esplicito nel dire che ciò che è accaduto il 1o maggio in Italia non ha molti eguali nel passato: 1 miliardo di euro e trentatré interventi cantierabili non sono soltanto uno stimolo all'economia o, dall'altro lato, un investimento in cultura, sono la carta di identità di quello che noi vogliamo essere per i prossimi anni, e sono un insieme di emozioni, che vorrei fossero chiare agli occhi di quelli che per anni hanno teorizzato in quest'Aula e fuori che con la cultura non si mangia. 
Noi pensiamo che la cultura sia l'idea stessa che deve animare l'Italia nei prossimi anni, e quando immaginiamo che con questi soldi Pompei continuerà in questo cammino virtuoso per cui non è più la cosa che fa notizia per i muri che crollano ma è finalmente l'orgoglio del Paese in Italia e all'estero, quando pensiamo a Brera e al Museo di Capodimonte, quando pensiamo alla Reggia di Caserta e al Porto Vecchio di Trieste, quando pensiamo ai musei romani e al waterfront di Genova, quando pensiamo alle Isole Tremiti (alla faccia di chi diceva che noi avremmo distrutto quelle isole), al complesso di San Nicola e agli Uffizi o al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, noi stiamo pensando al futuro del nostro Paese. Un miliardo di euro, trentatré interventi cantierabili immediatamente spendibili; dall'altro lato, onorevole Manzi, le iniziative sulla ricerca: 2 miliardi erano già previsti, 500 milioni li abbiamo aumentati con questo intervento. Capitale umano: vogliamo creare 6 mila posti da ricercatore e dottore di ricerca, con buona pace di quelli che teorizzano la storia dei cervelli in fuga come elemento caratterizzante del nostro Paese; 6 mila ricercatori e dottori di ricerca, magari anche di altri Paesi, perché, sì, è bello attrarre intelligenze e talenti anche dall'esterno. Poi, partenariato pubblico-privato, infrastrutture di ricerca e i singoli argomenti. La domanda era troppo ampia, per cui le consegnerò la risposta scritta, ma con una consapevolezza: è finito il tempo in cui si continua a dire soltanto che mancano i soldi e non si sa dove andare. 
Con questo Parlamento, prima ancora che con questo Governo, si è invertita la rotta: la cultura torna a essere non soltanto qualcosa con cui si mangia ma qualcosa che nutre il nostro essere cittadini, autenticamente e orgogliosamente cittadini del Paese più bello del mondo.

Replica

Signora Presidente, Presidente del Consiglio, anch'io volevo sottolineare, a nome dei colleghi della Commissione cultura, la grande soddisfazione per questi ulteriori investimenti. Lei non l'ha voluto ricordare, ma lo voglio ricordare io che già nella legge di stabilità abbiamo previsto 1 miliardo di euro in più sulla cultura, proprio per marcare e segnare il fatto che non si fanno più chiacchiere, che la cultura, che è il tesoro fondamentale di questo Paese, diventa il pilastro, quindi può essere quel motore per avviare un nuovo modello di sviluppo, proprio perché è il nostro tesoro che va valorizzato il più possibile. Allo stesso modo, i finanziamenti sulla ricerca, che, come lei sottolineava, si tratta di finanziamenti in gran parte già previsti, tuttavia vi è stato finalmente lo sblocco da parte del CIPE e comunque sono previste anche risorse aggiuntive. Siamo quindi consapevoli che finalmente abbiamo invertito la tendenza ad umiliare questi settori fondamentali, quindi sono certa che potremo continuare su questa strada anche con ulteriori investimenti sulle università.