Welfare
Onorevole Di Biase parliamo di Pnrr con quello che è l'ultimo intervento del governo in materia di Legge 194. Parliamo dei consultori in particolare che cosa sta succedendo?
Sta succedendo che il governo di centrodestra ha presentato un emendamento che consentirà alle associazioni prolife e antiabortiste di entrare all'interno dei consultori. Si nascondono dietro la piena attuazione della legge. Noi siamo molto d'accordo a che la legge venga attuata, ma rispetto a tutti quelli che sono i servizi che mancano, mi riferisco in particolare alla diffusione territoriale dei consultori, perché non sono abbastanza e non sono dislocati in modo equo all'interno delle regioni italiane, dunque del territorio nazionale, c'è un problema serissimo che riguarda i dottori, i medici, gli infermieri, il personale sanitario. C'è un problema serissimo che riguarda le strumentazioni all'interno dei consultori. Se davvero si vuole applicare La legge 194, una legge che nasce per tutelare la vita delle donne, allora quei fondi che oggi loro vogliono destinare alle associazioni anche abortiste e prolife, li avrebbero dovuti invece impegnare per quelle che sono le questioni e gli obiettivi che davvero servono alla Legge 194 per poter funzionare e dunque per aiutare le donne in un momento complicatissimo della loro vita.
Che rischi vede?
I rischi sono diversi. Sicuramente il rischio che le donne subiscano un ulteriore violenza. Una donna che decide di praticare l'interruzione volontaria di gravidanza ha bisogno di essere sostenuta, cosa che all'interno dei consultori già avviene perché c'è il supporto psicologico,
c'è il supporto ginecologico, quindi la donna non è abbandonata a se stessa e di tutto ha bisogno fuorché di qualcuno che gli faccia ascoltare il battito del feto o che con teorie del tutto anacronistiche e inumane, le istilli il dubbio che sta facendo qualcosa di sbagliato. Le donne, in un momento così complicato non devono assolutamente essere colpevolizzate.
