Mozione
Data: 
Martedì, 27 Ottobre, 2015
Nome: 
Nicodemo Oliverio

Dichiarazione di voto
Signor Presidente, onorevoli colleghi, non mi soffermerò sul contesto normativo europeo e nazionale che disciplina l'autorizzazione alla commercializzazione e all'utilizzo dei prodotti fitosanitari, già sapientemente esposto in quest'Aula dalla collega Terrosi, e sul lungo e faticoso percorso che ha portato all'armonizzazione delle normative dei singoli Stati per dare una regolamentazione unitaria e attenta alle esigenze ambientali di salubrità dei prodotti utilizzati. D'altronde, ormai tutta la legislazione europea e nazionale è orientata verso sistemi di produzione integrati con l'ambiente, basti solo pensare che la nuova PAC indirizza parte dei contributi finanziari alla compensazione dei costi legati alla fornitura di beni pubblici ambientali non remunerati dal mercato, come, per esempio, la componente ecologica, ed al sostegno aggiuntivo ai redditi nelle zone con vincoli naturali specifici. Inoltre, la politica di sviluppo rurale assegna un ruolo fondamentale alla gestione ecosostenibile del suolo agricolo, riconoscendo valore fondamentale alla preservazione della biodiversità ambientale ed agricola, sulla quale, la scorsa settimana, il Senato, su proposta del PD, ha approvato in seconda lettura una storica e significativa normativa. In questo contesto, non si può inoltre non ricordare che il sistema italiano vanta un primato a livello europeo in ordine alla produzione di prodotti a marchio registrato, fattore che rende ancora più rilevante, anche per la competitività del sistema agricolo italiano, l'adozione di sistemi di produzione agricola integrati con l'ambiente. D'altronde, la grande espansione commerciale dei prodotti con marchio registrato rende evidente come vi sia, da parte del consumatore, una sempre maggiore attenzione ad un'alimentazione sana e rispettosa dei cicli naturali della vita, nella consapevolezza che la stessa rappresenta unacondicio sine qua non per il conseguimento a lungo termine di uno stato di benessere fisico e psichico. L'ISPRA ha appena pubblicato un rapporto sull'espansione dell'agricoltura biologica nel nostro Paese che attesta che 1.300.000 ettari di terreno sono coltivati a «bio», con un incremento del 12,8 per cento rispetto al 2012. Un risultato che conferma l'Italia seconda, dopo la Spagna, in Europa per estensione e sviluppo dell'agricoltura «bio», che in molti casi si è sostituita a quella tradizionale. L'ISPRA, in particolare, evidenzia che nei terreni con colture biologiche si è rilevato un numero doppio di specie vegetali rispetto ai terreni agricoli convenzionali. Ma a chi teme che il biologico non sia in grado di far fronte all'aumento della popolazione mondiale, l'ISPRA replica che l'analisi dimostra che la produzione dei suoli biologici è in media l'80 per cento della produzione dei suoli convenzionali e che i terreni sottoposti a forme intensive di agricoltura sono soggetti a un notevole calo di capacità produttiva. Per questa ragione, non ci può sfuggire l'importanza della tematica affrontata con le mozioni che oggi abbiamo discusso; anche per queste ragioni, siamo convinti che è necessario garantire anche l'integrità degli habitat naturali e più in generale della biodiversità, perché sono un presupposto dei servizi ecosistemici che stanno alla base del benessere della comunità. 
Non a caso, il tema scelto per la Giornata mondiale dell'alimentazione di quest'anno è «Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale». Un problema che pone in rilievo la responsabilità verso i due terzi della popolazione mondiale a cui manca una protezione sociale anche minima: un dato reso ancora più allarmante dal fatto che la maggior parte di queste persone vive nelle aree più svantaggiate di Paesi dove l'essere poveri è una realtà dimenticata. 
La mancata protezione sociale, secondo Papa Francesco, pesa anzitutto sui piccoli agricoltori, allevatori, pescatori e forestali, costretti a vivere nella precarietà poiché il frutto del loro lavoro è subordinato più a condizioni ambientali...... che spesso sfuggono al loro controllo e alla mancanza di mezzi per fronteggiare cattivi raccolti e per procurarsi gli strumenti tecnici necessari. 
Di fronte alle difficoltà, non possono però prevalere il pessimismo e l'indifferenza: ciò che è stato fin qui compiuto nonostante la complessità dei problemi è già un motivo di incoraggiamento per l'intera comunità internazionale, per le sue istituzioni e per le sue linee di azione. Tra queste penso all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, recentemente approvata dalle Nazioni unite. 
Riteniamo che molto è stato fatto, ma oggi occorre portare a compimento il disegno complessivo adottando i decreti attuativi del Piano di azione nazionale ancora mancanti, rivedendo quelle autorizzazioni che possono contenere sulla base di evidenze scientifiche principi nocivi alla salute, riconoscendo infine, anche alla luce delle nuove linee guida che la Commissione europea sta per approvare, le autorizzazioni in deroga rilasciate per ragioni di emergenza fitoiatrica. Probabilmente la risposta più celere ed efficace a tale problematica può consistere nella convocazione di un tavolo di lavoro tra le amministrazioni e gli operatori interessati, affinché si possa fare il punto sulle questioni enucleate, procedendo spediti verso una definitiva e completa modernizzazione del Paese in merito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari. Allo stesso tempo, il tavolo di lavoro dovrà opportunamente verificare in ambito nazionale le diverse condizioni applicative delle norme, sia in funzione delle differenze amministrative che interessano i vari soggetti attuatori sia in funzione dell'attuale stato di applicazione; e non da ultimo, le diverse caratteristiche tecnico-colturali poste in essere a seconda delle tipologie agricole di riferimento. 
Consideriamo inoltre essenziale un consolidamento delle attività di monitoraggio dei dati climatici e dei diversi organismi nocivi, una omogenea elaborazione di quelle informazioni per dotare di bollettini tecnici periodici gli utilizzatori dei servizi di prevenzione e di allerta sulla comparsa delle principali avversità delle colture, e l'attivazione di un sistema di coordinamento ai servizi di assistenza tecnica per garantire il trasferimento e l'informazione in modo tempestivo ed efficace. 
Gli strumenti economici svolgeranno un ruolo fondamentale nel conseguimento di questi ambiziosi obiettivi, con particolare riguardo alle attività di supporto alla difesa integrata obbligatoria e alle attività di ricerca e sperimentazione necessarie alla messa a punto... ... e all'aggiornamento della disciplina della difesa integrata. 
Signor Presidente, non sfugge a nessuno di noi che lo sforzo del Parlamento e del Governo in questi ultimi anni è stato quello di puntare essenzialmente sulla grande opportunità rappresentata dal forte ritorno all'agricoltura, soprattutto da parte delle nuove generazioni, che vanno sostenute e incoraggiate. Lo straordinario successo di Expo ne è la prova più significativa; ma la nostra produzione agricola, con le sue straordinarie eccellenze che tutto il mondo ci invidia, deve sempre di più collocarsi in quest'ambito di qualità, ecocompatibilità, rispetto della terra e dell'ambiente, affinché possa rappresentare la risposta più importante ai nuovi modelli di crescita e di sviluppo del nostro pianeta. E ciò, senza l'assurda ambizione di voler fermare il treno ad alta velocità del progresso, della ricerca e dell'innovazione con il dito mignolo, magari della mano sinistra. 
Siamo però convinti che la terra non è infinita, e non è per sempre. Essa è un bene prezioso, unico e di straordinario valore, che noi dobbiamo imparare a rispettare, a valorizzare, a tutelare e ad utilizzare meglio. Per questo abbiamo presentato la mozione, che oggi sottoponiamo all'approvazione di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).