Discussione sulle linee generali
Data: 
Giovedì, 6 Dicembre, 2018
Nome: 
Anna Ascani

A.C. 1334-A

Grazie, Presidente, anche per il “presto”. Farò il meglio possibile, insomma. Stiamo votando una manovra finta e questo ormai ce lo siamo detti e lo hanno detto tanti colleghi meglio di me. Qualcuno ha detto che è un libro dei sogni.

A me pare più un libro degli incubi, e lo dico da membro della VII Commissione, quella Commissione che avrebbe la fortuna di occuparsi di editoria, sport, cultura, scuola, università, ricerca. Per noi questa manovra è in tutto un incubo perché o ci sono tagli o non c'è nulla, che in questi settori è forse persino peggio dei tagli. E allora andiamo per gradi, proviamo a capire quello che è successo in ognuno di questi temi. Cominciamo dalla scuola, cominciamo da qui perché la vostra campagna elettorale io me la ricordo, mi ricordo gli slogan, le promesse elettorali: investiremo miliardi sulla scuola. Dopo avere abolito la povertà, dopo avere abolito il precariato, oggi ci dite che istituite il tempo pieno con 2 mila assunzioni. Chiunque conosca il mondo della scuola sa che per istituire il tempo pieno ne servono 41 mila, servono nuove strutture, serve personale ATA (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Quindi, sa benissimo che anche su questo, come sulla povertà, come sul precariato, state mentendo al Paese; ma le bugie hanno le gambe corte, tanto corte, soprattutto quando si tratta di scuola. E allora andiamo a vedere cosa avete fatto: avete ridimensionato il ruolo dell'INVALSI, perché, si sa, siete allergici ad ogni tipo di valutazione. Avete tagliato 56 milioni all'alternanza scuola-lavoro, perché voi volete ragazzi che aspirino al reddito di cittadinanza, non a trovare un lavoro all'altezza delle loro aspirazioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico),

non ad avere una scuola che li prepari al futuro. Per questo tagliate sull'alternanza scuola-lavoro e quei milioni li cancellate, non li recuperate in orientamento, li fate sparire da questa legge di bilancio.

Avete cancellato la formazione degli insegnanti fatta di un tirocinio, di un periodo di prova. Avete fatto sì che gli insegnanti debbano solo sapere, non saper insegnare; oggi, quando il sapere è disponibile a tutti, gli insegnanti devono soprattutto saper insegnare, e lo avete fatto per recuperare 12 miseri milioni per altri tagli, per spostare i soldi altrove, e lo sapete benissimo. Questo avete fatto alla scuola italiana: tagli, tagli, tagli. E oggi rivendicate di aver messo 25 milioni per assumere 2 mila persone? Abbiamo votato a favore, ovvio; ogni genere di assunzione nella scuola italiana per noi è importante. Sapete quanto vale nei 37 miliardi della manovra questo vostro investimento? Lo 0,06 per cento, questo vale la scuola per voi, lo 0,06 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Andate a raccontarlo a chi vi ha votato, andate a dirglielo, se avete il coraggio. Passiamo alla seconda cosa, la cultura. Apro una parentesi: tra le altre promesse c'era quella sull'edilizia scolastica, voce totalmente scomparsa, perché, evidentemente, una volta al Governo non c'è più bisogno di mettere a posto i nostri edifici, no? Oppure, semplicemente, ve ne siete dimenticati; presi i voti, dimenticate le promesse. Cultura: attuate una misura incredibile. Non avete il coraggio di dire ai diciottenni che gli toglierete quella che avete chiamato mancetta elettorale, il bonus cultura, 18app, ma lo riscrivete da capo, togliendo 60 milioni, inventandovi una procedura che richiederà anni per essere messa in campo. Cioè, di fatto lo cancellate, ma con l'ipocrisia che vi contraddistingue, senza il coraggio di dirglielo, perché avete paura di perdere consenso.

E poi ieri leggo che dite che questi milioni li avete, in realtà, redistribuiti. Falso, niente di più falso; ne recuperate a malapena una trentina in interventi piccoli e piccolissimi, mentre tutto il resto scompare. Quindi, di nuovo tagli, come ci sono tagli ai musei, tagli al cinema, tagli alle librerie, perché a voi la cultura non vi interessa; anzi, la cultura vi fa paura, avete paura della cultura, e si capisce perché leggendo la vostra legge di bilancio.

Andiamo avanti, università: ieri leggevo esultante un tweet dei miei colleghi dei 5 Stelle qui alla Camera. Dicevano: abbiamo messo 60 milioni sull'università e la ricerca. Sapete quanto valgono nei 37 miliardi? Lo 0,16 per cento della manovra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Voi in università e ricerca investite lo 0,16 per cento di quello che mettete in legge di bilancio. E avete anche il coraggio di esultare, avete il coraggio di esultare, di raccontare al mondo là fuori che state facendo tanto. Non state facendo nulla!

Avevate promesso di ampliare la no tax area per consentire a tutti di avere accesso all'università; mettete, invece, 10 milioni per le borse di studio e voi stessi ve ne vergognate, perché, in fondo, i miei colleghi che hanno lavorato con me in questi mesi si vergognano di quello che questo Governo ha fatto sull'università. Vi siete permessi di parlare di abolizione del numero chiuso a medicina e non mettete un euro sulle strutture universitarie, sapendo benissimo che abolire il numero chiuso significa quantomeno avere dei laboratori in grado di ospitare dieci volte tanto gli studenti. Ma non vi interessa, perché a voi basta promettere, a voi basta inseguire il consenso; non vi interessa cambiare davvero questo Paese, non vi interessa investire in quello che questo Paese lo fa crescere davvero. Abbiamo fatto tanti emendamenti anche in questo senso: naturalmente, li avete bocciati uno dopo l'altro.

E poi l'editoria: tagli anche qui, perché, se c'è un'altra cosa che vi fa paura, è la libertà di stampa, la libertà di chi sta lì fuori di raccontare quello che succede. Avete minacciato tagli e li avete fatti. E poi lo sport: per la prima volta il Governo mette direttamente le mani sulla gestione dello sport, cancellate il CONI e vi inventate una società in cui le nomine le fa direttamente il MEF, in modo da poterla direttamente controllare. Insomma, tutto è esclusivamente un taglio; per chi fa parte della mia Commissione oggi c'è solo da vergognarsi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). L'Europa vi ha chiesto una cosa, una cosa, e questo dobbiamo condividerlo tutti: fare investimenti, non spesa. Se c'è un investimento di cui questo Paese ha bisogno è l'investimento in cultura, in istruzione, in formazione: è questa la grande recessione a cui state condannando il Paese. Vergognatevi.