Dichiarazione di voto finale
Data: 
Sabato, 8 Dicembre, 2018
Nome: 
Graziano Delrio

Grazie, Presidente. In questa giornata, in cui abbiamo il cuore gonfio di dolore per la tragedia di Ancona, desidero, innanzitutto, ringraziare il Presidente del Consiglio che ci ha rappresentato tutti, andando ad Ancona, credo, a nome di tutti noi. Però, questa giornata di dolore non può offuscare i dati, i fatti che noi abbiamo e con cui ci siamo confrontati in questi giorni. Mancano poco più di tre settimane - lo dico, Presidente, tramite lei, al ministro Tria - alla fine dell'anno e non c'è la legge di bilancio; è una cosa senza precedenti, Ministro. Lei è l'unico che, qui dentro, si può ritenere soddisfatto, perché ha avuto una grande soddisfazione, lei ha avuto la soddisfazione di poter dire in queste ore, in questi giorni a Di Maio e a Salvini: ve l'avevo detto, ve l'avevo detto. Il foglietto del 2,4 dal balcone è scomparso, la grande strategia di stimolo al Paese sui consumi, la grande strategia di immissione di nuove forze di lavoro con l'abolizione della Fornero è scomparsa, ci acconceremo, tra pochi giorni, come il Ministro Tria aveva detto, ad avere una manovretta, una manovrina, in Senato, una cosa che viene ridotta, forse il reddito di cittadinanza arriverà a marzo, forse ad aprile, forse le pensioni, quota 100, saranno applicate a poche migliaia di persone e, quindi, questa manovra è, di fatto, una presa in giro per i bisogni, per le necessità e per le aspirazioni dell'Italia e della società italiana, perché il fatto vero che si può notare è che manca complessivamente e completamente una vostra strategia sul Paese. Non avete una strategia sul Paese, non c'è. Come potete pensare che le pensioni e il reddito di cittadinanza siano una strategia di crescita del Paese, di crescita sociale e culturale, di crescita economica del Paese? Ma come potete pensare che queste due cose servano alla settima potenza mondiale per continuare a crescere? Tant'è vero che da quando siete lì - da quando siete lì! -, dopo quattordici trimestri consecutivi di crescita e dopo tre anni di aumento negli investimenti fissi lordi in questo Paese - quasi il 10 per cento -, per la prima volta abbiamo dovuto registrare un trimestre di recessione e il prossimo trimestre sarà ancora negativo ed entreremo tecnicamente in recessione, non saremo, cioè, in grado di rispondere alle aspirazioni e alle speranze delle famiglie, perché molti hanno guardato a questa legge di bilancio, caro Ministro, come se fosse una risposta ai loro problemi - le famiglie italiane, le imprese italiane, la società italiana - ma si troveranno con niente in mano.

Avete previsto una crescita - solo voi - completamente fuori misura, che nessuna autorità vi riconosce e che sarete costretti a rivedere tra pochi mesi, il che vuol dire che tutti gli indicatori che ci avete presentato sono semplicemente falsi, falsi! È una legge di bilancio che non ha i dati veri, non ha nessun dato vero. Le due principali misure non ci sono e non sappiamo come verranno applicate. E - ripeto - manca una cosa essenziale, perché avete le vostre colpe nella perdita di fiducia che le imprese italiane hanno registrato in questi mesi; e la responsabilità è vostra nella perdita di fiducia che le famiglie hanno registrato in questi mesi; e la responsabilità è vostra nel blocco degli investimenti che ha provocato il rallentamento del terzo trimestre; e la responsabilità è vostra perché siete stati capaci di parlare solo di blocco.

E visto che lei parla molto di investimenti pubblici, mentre andrebbero considerati, invece, gli investimenti totali, nella manovra avete depresso gli investimenti totali perché avete depresso gli investimenti delle imprese, avete depresso Industria 4.0, avete depresso, cioè, ciò che determina realmente una strategia di crescita in questo Paese. E non c'è una strategia per il Mezzogiorno, non c'è una strategia per promuovere realmente il lavoro dei nostri giovani e vi avevamo fatto una proposta semplice.

Queste sono le vostre colpe, ma noi sappiamo che esiste anche una congiuntura. Ho sentito dire in questi giorni - e mi fa sorridere e lo dico perché c'è qualche esponente nel Governo che ha un buon senso e una ragionevolezza - che la povertà l'ha fatta il PD in questo Paese. Noi non siamo così sciocchi da pensare che se c'è un rallentamento dell'economia mondiale la responsabilità sia del Ministro Tria e non siamo così “innamorati” dell'opposizione da non capire che dobbiamo tifare per il nostro Paese. Allora, c'è un pezzo di responsabilità che non è vostra e, cioè, c'è un rallentamento oggettivo dell'economia. Ma è proprio quando - è proprio quando! - le difficoltà si fanno importanti, quando il mare si agita che bisogna tenere la barra dritta e avere le idee chiare e non le idee confuse. Invece, abbiamo avuto almeno 40 proposte diverse negli ultimi dieci giorni da parte dei due Vicepremier: e le pensioni al 20 e poi al 40; e la tassa qui e poi la tassa là; e poi l'ecotassa e poi qui e poi là.

Allora, c'era una proposta semplicissima e lei lo sa, Ministro. Le nostre imprese soffrono perché l'assunzione dei lavoratori e il costo del lavoro sono troppo elevati rispetto a quelli di Francia e Germania. Inoltre, sa che l'altro elemento che avrebbe potuto stimolare i consumi era il fatto di rimettere in tasca ai lavoratori dipendenti e ai salariati più potere d'acquisto, cioè più stipendi (tecnicamente l'abbassamento del cuneo fiscale). Se aveste concentrato le vostre risorse nell'abbassamento del cuneo fiscale avremmo avuto sicuramente più consumi e sicuramente più assunzioni, con più giovani a tempo indeterminato . Queste sono i due gap che ci separano dalle altre imprese tedesche o francesi. Queste sono le cose che danno competitività al sistema ma non avete voluto farlo, innamorati come siete, di misure di spesa corrente che non rendono strutturalmente più forte questo Paese.

E vi abbiamo detto anche un'altra cosa: non fate confusione - non fate confusione! - e lo dico a chiunque qui dentro abbia a cuore l'abolizione della povertà, perché questo non si fa per decreto ma si fa con fatica e con i provvedimenti giusti. Allora, non fate confusione: il reddito di cittadinanza non è una misura contro la povertà o lo è? Ve l'hanno detto le trenta associazioni dell'Alleanza contro la povertà, quelle che la povertà tutti i giorni la vedono lì, nelle mense. Peraltro, non capisco perché non riusciamo ad aumentare le mense per il Banco alimentare e non ho capito perché avete rifiutato questo emendamento e avete messo in difficoltà un sistema di assistenza rifiutando vergognosamente questo emendamento, vergognosamente .

Allora, dopo avere criminalizzato le cooperative sociali, le associazioni del volontariato cattolico, quelle di sinistra e quelle di destra e di che cavolo me ne frega e non me ne frega, siete riusciti anche a pensare che, siccome c'era una misura fatta con loro, fatta con le associazione contro la povertà, ed era una misura che stava entrando in campo, che era entrata in campo da pochi mesi e che cominciava a funzionare, allora questa misura andava smantellata e andava smantellata per fare il reddito di cittadinanza. Questa misura era basata sui comuni, dove ci sono gli assistenti sociali che conoscono le persone che stanno male, dove li possono accompagnare in un percorso di inserimento lavorativo, dove possono appoggiarli a delle famiglie e a reti di famiglie solidali.

No! Avete deciso che si azzera tutto e si riparte daccapo, basandovi su cosa? Su una grande riforma sui centri per l'impiego, una delle cose che veramente nessuna persona di buon senso in questo mondo potrebbe ritenere capace di fare una lotta alla povertà o di creare lavoro, perché il lavoro si crea con le imprese, il lavoro si crea facendo funzionare beni i servizi pubblici , facendo investimenti sulle aziende di trasporto pubblico, facendo investimenti sulla sanità pubblica e sulla scuola pubblica e non si crea dando ai centri per l'impiego il compito di creare il lavoro. Meno di tre anni non ce li metterete.

E, allora, i poveri sono dimenticati da questa manovra. Ci saranno molte persone che saranno deluse da questa manovra, molte che avevano riposto delle speranze in voi. Io non voglio discutere: i cittadini hanno sempre ragione, ma i fatti sono testardi e vi troverete, tra pochi mesi, abbandonati non solo da noi, che voteremo orgogliosamente contro questa manovra, ma soprattutto dal popolo italiano.