Discussione sulle linee generali
Data: 
Giovedì, 6 Dicembre, 2018
Nome: 
Maria Elena Boschi

A.C. 1334-A

Grazie, Presidente. Avete combinato un disastro e lo avete chiamato manovra del popolo; e lo avete chiamato manovra del popolo perché il conto della vostra incapacità lo pagherà, lo sta già pagando, il popolo italiano. In queste settimane l'Italia ha perso credibilità a livello internazionale, le famiglie italiane hanno perso i propri risparmi, le nostre aziende, la fiducia; voi avete semplicemente perso la faccia.

Signor Presidente, questo Parlamento non era mai stato così umiliato: stiamo discutendo una legge di bilancio che non c'è. Siamo qui a discutere di un PIL all'1,5 per cento, mentre il presunto Ministro Tria parla di recessione; siamo qui a parlare di un deficit del 2,4 per cento, mentre il presunto Presidente Conte sta trattando con Juncker per scendere al 2-1,9 per cento.

Vi siete presentati in campagna elettorale e avete vinto le elezioni promettendo reddito di cittadinanza da 780 euro, flat tax al 15 per cento, abolizione della legge Fornero: non c'è niente di tutto questo nella legge di bilancio. Stiamo discutendo una legge di bilancio che non c'è, stiamo discutendo una manovra fantasma. Avete presentato al Parlamento questa legge di bilancio con sedici giorni di ritardo. Soltanto il 2 dicembre, qualche giorno fa, Governo e relatori hanno presentato 56 emendamenti, che abbiamo dovuto discutere di notte in Commissione bilancio. Bene, in questi 56 emendamenti c'erano trasferimenti, sussidi, sostegni da 100 mila, 200 mila, 500 mila euro ad ogni associazione, fondazione e bocciofila di questo Paese; assunzioni a pioggia, dagli enti parco a qualsiasi altra associazione vi possa venire in mente. Misure, per carità, che saranno utili per i soggetti destinatari, ma che non cambiano l'impianto di questa manovra e che non si vedevano dalle finanziarie della Prima Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Di questo abbiamo discusso per giorni in Commissione bilancio, mentre nulla è stato presentato sul reddito di cittadinanza, nulla è stato presentato su questa famosa quota 100, che dovremo cominciare a chiamare con il proprio nome, quota 104 semmai, se mai vedrà la luce. E, allora, è stato inutile anche, purtroppo, chiamare in audizione il Ministro Tria, due giorni fa; è stato inutile perché ha rinunciato ad un confronto vero, libero, aperto con i parlamentari, si è sottratto alle domande di tutti i parlamentari. Non ho potuto chiedergli nemmeno cosa avrebbe fatto lui se davvero fosse stato il Ministro dell'economia, se davvero avesse potuto decidere cosa fare di fronte ad una situazione drammatica in cui questo Governo ci ha messo.

E sicuramente non abbiamo potuto discutere con lui del deficit, del PIL, di quello che leggiamo sui giornali. Dobbiamo rincorrere le dirette Facebook dei Ministri Salvini e Di Maio, le interviste del Presidente Conte per capire cosa sta succedendo, cosa pare accadrà tra qualche giorno al Senato, mentre questo ramo del Parlamento è del tutto escluso dal dibattito, così come i cittadini. Oggi, sui giornali si legge che il Presidente Conte sta trattando la riduzione del deficit non soltanto per il 2019, ma anche per il 2020 e per il 2021; inevitabile, direi. Questo vuol dire che il reddito di cittadinanza e quota 104 non soltanto non ci saranno a gennaio, e non ci saranno perché non c'è ancora una legge e non c'è ancora una riga scritta da parte del Governo, ma, se ci saranno, saranno ridotti in modo sostanziale. Altro che 6 milioni di tessere che ha mandato in stampa il Ministro Di Maio! Queste misure, se ci saranno, saranno ridotte in modo strutturale anche nei prossimi anni, con buona pace di Salvini, che fino a ieri ironizzava sulla riduzione di 4 miliardi. Purtroppo saranno ben di più, e l'irresponsabilità e l'incapacità di questo Governo la stiamo pagando tutti noi; ma di questo non possiamo parlare perché nella legge di bilancio non c'è niente, come nella legge di bilancio fantasma non c'è niente sulla tanto annunciata riduzione delle accise sulla benzina. Salvini aveva promesso, in campagna elettorale, che l'avrebbe fatto al primo Consiglio dei ministri: sono passati sei mesi e non soltanto non si sono ridotte le accise sulla benzina, non soltanto si è data la possibilità al presidente della Liguria di aumentarle in Liguria, come se dovessero pagare una tassa sulle disgrazie i cittadini liguri, già colpiti dalle disgrazie di queste ultime settimane, ma addirittura è stata respinta la proposta del Partito Democratico che proponeva proprio di ridurre le accise sulla benzina (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

In questa legge di bilancio fantasma non si parla di crescita, non si parla di lavoro, non si parla di creare occupazione per i giovani in questo Paese, non si parla di riduzione delle tasse, perché è scritto nero su bianco che le tasse nel 2019 non caleranno. Dopo quattro anni di riduzione costante della pressione fiscale per il 2 per cento, per la prima volta non si riducono le tasse grazie al Governo di Salvini e di Di Maio; anzi, sono pronta a scommettere che a fine 2019 scopriremo che le tasse saranno aumentate, perché aumenteranno quelle locali, che voi avete consentito di innalzare. Non c'è niente per le aziende di questo Paese e per i lavoratori di questo Paese nella legge di bilancio; e non è che ce ne siamo accorti soltanto noi del PD o le opposizioni, se ne sono accorti anche i lavoratori, gli imprenditori, gli artigiani, anche quelli che hanno votato per voi, che saranno in piazza contro di voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), contro le politiche di questo Governo, che si è completamente dimenticato delle loro esigenze.

Abbiamo proposto di abolire definitivamente l'IRAP, dopo avere ridotto l'IRAP negli anni precedenti, escludendo la componente del costo del lavoro. Abbiamo proposto di abolire del tutto l'imposta di registro. Respinte tutte le proposte del PD. Abbiamo proposto di ridurre il cuneo fiscale, perché, oltre al condono fiscale, che ben conosce il Governo del cambiamento, esiste anche il cuneo fiscale, che è una cosa del tutto diversa, che, invece, a voi non piace. Abbiamo proposto di ridurre le tasse per chi assume e di lasciare più soldi in busta paga ai lavoratori. Respinta anche quella proposta, così come tutte le proposte di sostegno all'occupazione per i giovani alle start up.

Ma la pagina più triste, forse, è stata quella in cui sono state bocciate le proposte del Partito Democratico in materia sociale. Abbiamo proposto l'assegno personale di cura, che non tagliava sulle misure esistenti, ma aumentava le risorse, raddoppiando l'attuale assegno di accompagnamento: respinta questa proposta. Abbiamo proposto di ripristinare i tagli, che voi avete fatto, sul Fondo per il “dopo di noi”: avete accolto solo in parte, per 2 milioni, la nostra proposta. Abbiamo proposto di eliminare i tagli, che voi avete fatto, sugli sprechi alimentari e sul Fondo per gli indigenti e voi avete bocciato anche questa proposta. Avete bocciato le nostre proposte che proponevano di innalzare i Fondi contro la violenza sulle donne, di ripristinare i tagli fatti al Fondo anti tratta, alle politiche per il lavoro femminile e la conciliazione dei tempi di vita-lavoro.

Tutte proposte del PD, compresa quella del Piano straordinario per gli asili nido, bocciate in cambio di un pezzo di terra alla nascita del terzo figlio che non servirà a nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

E allora di fronte a questa legge di bilancio fantasma, forse l'unico simbolo che voi avete scelto è quello del balconcino di Palazzo Chigi: qualche settimana fa il Ministro del lavoro e della disoccupazione Di Maio si è affacciato da quel balcone e ha annunciato trionfante l'abolizione della povertà. Quelle scene hanno fatto il giro del mondo, simbolo di un populismo imbarazzante e imbarazzato. Bene: quel balconcino da qualche giorno ha dei ponteggi. Pare che rischi il crollo: forse non ha retto il peso delle bugie del Ministro della disoccupazione Di Maio, sono ormai un genere letterario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

E allora quel simbolo che avete scelto, e che mai nessun Governo aveva utilizzato se non per festeggiare i mondiali del 1982, adesso rischia di crollare, come rischia di crollare l'economia italiana. E allora fermatevi, finché siete in tempo: rimettere mano a questa legge di bilancio è un dovere civile. Fermatevi perché non avete abolito la povertà, avete distrutto l'economia italiana. Fermatevi non perché ve lo chiede l'Europa, ma perché ve lo chiedono i cittadini italiani, non perché ve lo chiedono i mercati finanziari ma perché ve lo chiedono i mercati rionali, quelli della gente comune. Fermatevi non perché ve lo chiede l'opposizione ma perché lo impone il buonsenso. Avete rivendicato che questa è la prima legge di bilancio del Governo del cambiamento: è talmente disastrosa che io sono sicura sia anche l'ultima legge di bilancio del Governo del cambiamento.