Discussione sulle linee generali
Data: 
Giovedì, 6 Dicembre, 2018
Nome: 
Piero De Luca

A.C. 1334-A

Grazie, signor Presidente. La legge di bilancio, di cui stiamo discutendo oggi, è l'esempio più eclatante dell'approssimazione, della superficialità, dell'incapacità e dell'arroganza di cui sta dando prova il Governo in questi mesi. Siamo in presenza di uno strumento che si colloca perfettamente in scia di quanto prodotto finora da un Esecutivo che sta distruggendo i tanti risultati positivi conquistati con fatica negli ultimi anni dei Governi a guida PD sul tema del lavoro, della crescita, dell'occupazione, degli investimenti e del supporto e sostegno alle fasce deboli della popolazione. Misure che avevano consentito di rilanciare l'occupazione e di rilanciare il PIL e la crescita del nostro Paese. Certo, non tutti i problemi erano stati risolti, ma la strada imboccata era quella giusta.

Poi siete arrivati voi, è arrivato il Governo del cambiamento e tutto è cambiato davvero, ma in peggio. Per rilanciare il Paese avreste dovuto dare anzitutto fiducia e stabilità. Avete fatto l'esatto opposto, facendo fuggire gli investitori, bruciando miliardi di euro di risparmi delle famiglie e delle imprese italiane, gravando l'Italia già oggi di almeno 5-6 miliardi in più di spese per interessi sul debito a causa dell'aumento dello spread insostenibile. Da un lato, avete un Ministro che evoca, ad ogni piè sospinto, un cigno nero, fondi sovrani, piani B per l'uscita dall'euro, altri Ministri che offendono e attaccano le istituzioni tecniche e indipendenti che fanno il loro lavoro e che noi riteniamo assolutamente vergognoso come atteggiamento; dall'altro lato, abbiamo ascoltato bugie vergognose sui Ilva, TAP e assistiamo ancora oggi a balletti assurdi su grandi opere, investimenti, infrastrutture, termovalorizzatori: un caos continuo.

Per aiutare l'Italia avreste dovuto, però, anche incentivare la crescita della base produttiva del Paese, finora vi siete invece contraddistinti per un decreto disoccupazione tra più disastrosi che la storia della Repubblica italiana ricordi. Secondo l'Istat, da quando si è insediato il Governo Conte, a causa di queste misure che solo in sei mesi siete stai in grado di mettere in campo, si perdono circa 627 posti di lavoro al giorno; se ne prevedevano 8 mila l'anno secondo le stime della relazione tecnica allegata allo stesso decreto, ne saranno molti di più. Numeri preoccupanti, che si sommano alle recenti stime: un terzo delle imprese del settore metalmeccanico non rinnoverà i contratti a termine in scadenza a fine anno. E allo stesso modo, come ha dichiarato Assolavoro, circa 53 mila persone saranno licenziate al 1° gennaio perché è terminato il periodo massimo di ventiquattro mesi di contratti a termine.

Ora, la legge di bilancio di cui stiamo discutendo è perfettamente in linea con queste premesse, è un provvedimento che aumenta le tasse da 6 a 8 miliardi per le imprese, le banche e le assicurazioni, prevede tagli di spesa per 7 miliardi di euro, colpendo servizi alle persone e alle famiglie, in ambito soprattutto sanitario e culturale. Considero inaccettabile e mi pare doveroso ribadirlo in quest'Aula, per esempio, tra i tanti, il taglio vergognoso dei fondi destinati alle persone che soffrono di celiachia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e ritengo doveroso denunciarlo in quest'Aula, tra le tante misure inaccettabili!

Ma è un provvedimento, questo, che aumenta anche, come è stato detto, sensibilmente la spesa corrente di più di 20 miliardi di euro, senza produrre spinta né a investimenti, né alla crescita, né lo sviluppo, né all'occupazione. Sono ridicole e insufficienti le risorse dello 0,2 per cento appostate per gli investimenti, inaccettabili i tagli alle misure di Impresa 4.0 e i contratti di apprendistato e inesistenti le misure per creare lavoro. Noi avevamo proposto un forte taglio del cuneo fiscale, ma nulla è stato previsto in tal senso. Tutto questo per fare cosa? Per mantenere in piedi due misure simbolo di cui non riuscite ancora oggi a trovare le coperture. Arrendetevi, vi dico, davvero, da italiano, ammettete al Paese che avete preso in giro gli italiani in campagna elettorale, invece di continuare a distruggere i conti e le finanze del Paese, sottraendo risorse essenziale alle famiglie e alle imprese.

Il caos che regna sui numeri sta producendo, peraltro, da mesi un braccio di ferro pericoloso e deleterio con l'Unione europea. Le perplessità avanzate sono molto semplici: la Commissione, così come tutti gli altri organismi tecnici che hanno valutato la manovra, sostiene che le stime di crescita del PIL, su cui fondate voi l'equilibrio dei calcoli, sono falsate. Diciamolo chiaramente: questa legge di bilancio si fonda su numeri truccati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), su numeri inventati! Questo il vero problema della manovra di bilancio e dovete ammetterlo, dovete riconoscerlo.

Il 16 ottobre 2018 l'Italia ha presentato il documento programmatico di bilancio all'Unione europea. Dopo vari scambi di corrispondenza, il 21 novembre, dopo aver chiesto per la prima volta nella storia di rivedere il documento programmatico di bilancio, la Commissione europea il 21 novembre ha formulato un parere nel quale ha confermato la inosservanza particolarmente grave delle regole di bilancio europee. E con una relazione tecnica ha avanzato e ha aperto, seppur non formalmente, la scia per una procedura per disavanzo eccessivo.

Vorrei fosse chiara una cosa al riguardo in quest'Aula per evitare, però, speculazioni al riguardo: anzitutto, i rilievi della Commissione non riguardano la mancata applicazione di regole cieche, ottuse e burocratiche, che limitano o diminuiscono il benessere dei cittadini italiani, tutt'altro.

Il quadro di regole, che i Paesi dell'Unione europea sono chiamati a rispettare, si inserisce in un Patto di stabilità e crescita, fondato sulla consapevolezza condivisa che, senza equilibrio di bilancio, non può esserci né crescita, né benessere, né investimenti per le famiglie italiane. Si tratta di un principio ovvio e importante che in Italia assume addirittura un carattere costituzionale, in virtù della previsione dell'articolo 81 della Carta. A questo si aggiunge, però, un altro aspetto fondamentale, la Commissione ha rilevato, in realtà, che, a prescindere dai numeri, dai decimali, dalle formule matematiche, il problema vero della legge di bilancio è che le misure in essa contenute sono del tutto inefficaci e dannose per il Paese quanto ai risultati che producono; questo è il vero dramma della manovra di bilancio. Se a tanto aggiungiamo il rischio dell'apertura formale di una procedura di infrazione per debito pubblico eccessivo, ci rendiamo conto che al danno si aggiungerebbe anche la beffa per le sanzioni economiche e per i tagli di fondi strutturali che il nostro Paese potrebbe subire.

Allora, non possiamo negare di essere fortemente preoccupati; nel Paese, mentre voi giocate col fuoco, le famiglie hanno visto i loro risparmi bruciare il 20 per cento, i mutui aumentare e il credito diminuire, insomma, un disastro. Prendete atto, ve lo chiediamo davvero nell'interesse del Paese, del fallimento della manovra e riscrivetela completamente, altrimenti a farne le spese saranno i giovani, le famiglie e le imprese italiane e il Governo del cambiamento si ritroverà inesorabilmente a essere il Governo del fallimento.