Dichiarazione di voto finale
Data: 
Lunedì, 23 Dicembre, 2019
Nome: 
Fabio Melilli

A.C. 2305

Presidente, colleghi, il PD esprime il suo rammarico per i tempi stretti con cui la Camera ha dovuto affrontare la legge di bilancio. Il protrarsi della sua lettura al Senato ci ha costretto a lavorare in un lasso di tempo molto ristretto: è accaduto lo scorso anno, ed è accaduto per la verità in modo ancor più rilevante di quanto è accaduto oggi; ma credo sia un dovere di tutti noi, non delle maggioranze che di volta in volta si susseguono, ma dell'intero Parlamento e del Governo, riflettere sul delicato equilibrio tra potere esecutivo e potere legislativo, equilibrio su cui si fonda una sana democrazia, ed al rispetto del quale più volte ci ha richiamato il Presidente della Repubblica.

Oggi chiudiamo comunque il percorso della legge di bilancio del nuovo Governo: un percorso iniziato nel mese di settembre, quando di solito i Governi hanno già chiari i fondamentali della legge di bilancio; qualche settimana soltanto a disposizione di una maggioranza inedita, e sulla quale per la verità in pochi erano disponibili a scommettere.

I relatori e i colleghi del Partito Democratico, che sono intervenuti in discussione generale e sul voto di fiducia, ne hanno delineato i tratti caratteristici e hanno descritto con compiutezza le ragioni delle scelte che abbiamo operato, e per questo li ringrazio. Una su tutte però credo sia necessario rimarcare: avremmo potuto, lo hanno detto in molti, limitare la nostra azione varando una manovra di 23 miliardi, che avesse affrontato unicamente la neutralizzazione delle clausole dell'IVA, una deprecabile sottrazione di risorse prelevate agli anni futuri operata da molti Governi, è vero, ma mai in modo così pesante e così irresponsabile; e non per finanziare la crescita, ma una manovra di spesa rispetto alla quale penso ci sarà occasione per riflettere ancora. Nessuno avrebbe avuto da ridire, probabilmente, visti i tempi e viste le vicende un po' stravaganti che hanno portato al fallimento della precedente esperienza di Governo. Abbiamo invece scelto tutti insieme come maggioranza di lavorare perché la legge di bilancio contenesse alcune scelte che rivendichiamo con orgoglio, ed il cui rafforzamento sarà oggetto della nostra azione nei prossimi mesi.

Il Governo ha costruito una manovra di bilancio centrata su alcuni assi fondamentali, molto chiari: migliori servizi ai cittadini; il rafforzamento dei servizi universali, a partire dalla sanità, a partire dalle famiglie; potenziamento degli investimenti nazionali e locali, velocizzazione degli stessi investimenti, con la consapevolezza di dover lavorare ancora, con scelte anche drastiche sull'organizzazione del nostro sistema burocratico; riduzione del costo del lavoro; lotta all'evasione, causa di una delle più grandi ingiustizie sociali del nostro tempo, ostacolo rispetto alla necessità di politiche di riduzione della pressione fiscale.

Certo, la manovra che è stata sottoposta dal Governo al giudizio del Parlamento non poteva non essere condizionata dalla stagione economica e sociale che stiamo vivendo: il rallentamento dell'economia, che ha fatto registrare, è bene ricordarlo, a livello globale l'aumento del PIL più basso dell'ultimo decennio; l'indebolimento dell'Eurozona; i rischi derivanti dalle tensioni commerciali; la debolezza del nostro potenziale produttivo; le tensioni presenti sui mercati internazionali.

In questo quadro non sfugge a nessuno il rischio che ancora corriamo: quello di una recessione pericolosa. C'è bisogno del coraggio delle riforme, c'è bisogno di straordinarie politiche di semplificazione e di sostegno efficace alle imprese: su questo terreno ci misureremo ancora di più nei prossimi mesi. La verità però è che, mentre ci si occupava a tempo pieno delle paure degli italiani, alimentandole spesso ad arte, tutti gli indicatori del settembre scorso certificavano il giudizio negativo sul nostro Paese; e così si può anche meglio comprendere la più grande operazione di distrazione di massa messa in campo, credo scientemente, per evitare di doversi misurare con i problemi reali del Paese. Questo era lo scenario di agosto, dal quale qualcuno ha preferito scappare, questo è lo scenario che abbiamo ereditato nel momento della formazione del nuovo Governo, e non per questo abbiamo rinunciato a scommettere sul futuro.

Lo abbiamo fatto, confrontandoci con gli alleati di Governo, e ringraziamo per questo il Presidente del Consiglio, che ci permetterà di rivolgere un ringraziamento particolare al Ministro Gualtieri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); e soprattutto a tutti quelli che nel Governo hanno esercitato una grande virtù, la virtù della pazienza, anche di fronte a modalità di confronto che auspichiamo possano essere evitate nel prossimo futuro. Non è restato alle opposizioni che mantenere una polemica un po' speciosa su inesistenti aumenti di tasse, che rappresentano una parte infinitesimale della manovra di Governo.

Qualcuno si interroga - l'abbiamo letto anche su qualche giornale - sulla caratterizzazione di questa legge di bilancio, e si domanda dov'è il Partito Democratico nei commi che compongono la manovra. Il PD nella legge di bilancio è prima di tutto nei miliardi di interessi del debito pubblico che abbiamo risparmiato, per il recupero di credibilità del nostro Paese e della sua classe dirigente (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva). Il Partito Democratico è nella restituzione ai dipendenti pubblici, ai dipendenti privati di soldi in busta paga, processo che, sapete, sarà ancor più significativo a partire dal 2021, e che dovrà assumere negli anni successivi le caratteristiche della più grande restituzione ai ceti medi e popolari di risorse ad essi sottratte dalla crisi; è nel ritorno al diritto dei lavoratori di vedere rinnovati i propri contratti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Trovate il Partito Democratico nella più significativa operazione degli ultimi anni di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, e ringraziamo il Ministro della salute, soprattutto per consentire quello che da anni perseguiamo come obiettivo, cioè la deospedalizzazione, un Servizio sanitario più vicino ai cittadini, soprattutto nelle aree interne del Paese. Trovate il Partito Democratico nel rifinanziamento di Industria 4.0, negli stanziamenti per un'economia green, attenta alle imprese che vogliono scommettere sul futuro.

Trovate il Partito Democratico - so che a qualcuno può dispiacere - ma lo trovate dove è sempre stato: a fianco dei sindaci, degli amministratori locali, perché possano finalmente migliorare le loro risposte ai bisogni dei cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali). Lo trovate, il Partito Democratico, nella costruzione della più grande innovazione sociale, l'istituzione del Fondo unico per la famiglia, che troverà il suo compimento naturale nei prossimi mesi e nell'attenzione agli asili nido, sia sul fronte delle rette che su quello delle strutture.

Andatelo a cercare il Partito Democratico, non soltanto nelle scelte che hanno monopolizzato il dibattito in queste settimane: cercatelo anche nelle scelte dei nostri senatori, nell'attenzione al “dopo di noi”, nell'attenzione all'autosufficienza, nel sostegno all'economia delle aree interne, nel potenziamento del servizio civile, nell'attenzione al Sud, alle sue imprese, all'occupazione.

Però permettetemi di fare un'ultima riflessione: mi permetterà il Presidente di ricordare all'Aula dove non lo troverete il PD. Non lo troverete tra coloro che giocano pericolosamente con la collocazione europea del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché nel nostro DNA c'è l'intera storia dell'Unione europea e ci sono i protagonisti straordinari della più grande scelta dell'Occidente dopo il conflitto mondiale. Non lo troverete, il Partito Democratico, tra coloro che, mentre si riempiono la bocca con le ragioni dei ceti produttivi del Nord, spendono 10 miliardi per consentire a un ristretto numero di persone, quali che siano, senza distinguere tra lavoro e lavoro, di arrivare anticipatamente alla pensione, tentando di far credere che così si è abolita la legge cosiddetta Fornero: non si è abolita la legge cosiddetta Fornero (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), si è lasciato ai Governi successivi il peso economico e sociale di una delle più grandi diseguaglianze che si creeranno nel 2022, e che a noi toccherà, come sempre, com'è accaduto più volte, provare a risolvere.

Non troverete il Partito Democratico tra coloro che esercitano, consentitemi, anche con un po' di spregiudicatezza, il modesto potere dell'interdizione, strumento abituale di chi è costretto alla necessaria ricerca di visibilità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Non troverete il Partito Democratico tra gli annunci sbandierati e spesso falsi sparsi sulla Rete, pensando che gli italiani siano un popolo di eterni distratti. Ognuno, Presidente, può vivere la propria stagione politica in molti modi: lo si può fare ossessionandosi ad ogni stormir di fronda dell'ultimo sondaggio o dedicando il proprio tempo ad allevare strane bestie, salvo accorgersi dopo un po' di aver costruito mostri che, di solito, finiscono per divorare chi li ha creati. Ci si può anche baloccare spargendo ad ogni occasione straordinari superlativi nel descrivere il proprio agire, come se si trattasse, ogni volta, di un miracolo dovuto alla propria straordinaria bravura, mentre spesso si tratta semplicemente del proprio dovere.

Io credo che questa stagione sia figlia della moderna ossessione per la comunicazione, che porta spesso ad affermazioni nette e roboanti e che finisce spesso per gettare la politica nel baratro dell'inaffidabilità quando quelle affermazioni vengono spazzate via dalla cruda realtà dei fatti. Non lo troverete lì il PD. Lo troverete nella paziente ricerca delle migliori soluzioni per i nostri cittadini; lo troverete nella ostinata difesa dei diritti, nella costruzione di un'Italia migliore, più accogliente e più competitiva; lo troverete nella difesa del Paese dagli assalti della politica urlata ed inconcludente; lo troverete pronto al confronto con l'intero Parlamento nella costruzione delle regole che informano una sana democrazia e lo troverete nel lavoro di costruzione di una solida alleanza di Governo che sappia indicare una nuova strada al Paese. Ho terminato, Presidente. Lo troverete soprattutto nel faticoso esercizio della comprensione delle ragioni degli altri, smarritosi in questo tempo gridato soltanto a rivendicare le proprie, nell'esercizio paziente e leale del confronto, al quale richiamare gli alleati di Governo, è un nostro dovere. Per tutto ciò, per il lavoro che abbiamo compiuto, per la convinzione che questa manovra contenga scelte utili per il Paese, il PD dichiara il proprio voto favorevole alla legge di bilancio