Data: 
Mercoledì, 8 Novembre, 2023
Nome: 
Anna Ascani

Colleghe, colleghi, mercoledì scorso, 1° novembre, ci ha lasciato, a 91 anni, Luigi Berlinguer. Era nato a Sassari il 25 luglio 1932. Con lui scompare una figura di assoluto prestigio del mondo accademico e della politica italiana, a cavallo tra la seconda metà del secolo scorso e gli inizi di questo. Passione civile costante e impegno costante sono state caratteristiche stabili della sua lunga vita pubblica. Giurista e docente, è stato rettore dell'università di Siena dal 1985 al 1993, deputato, senatore e, infine, parlamentare europeo, dal 2009 al 2014. Una vita trascorsa nella militanza e nell'impegno nella sinistra italiana, dal Partito comunista al PD. È stato Ministro della Pubblica istruzione dal 1996 al 2000 nel primo Governo Prodi, dove ha ricoperto ad interim anche l'incarico dell'Università e della ricerca, e in quelli guidati da Massimo D'Alema. Conoscenza, passione civile, scuola: sono questi i tre pilastri del lascito di Luigi Berlinguer. L'istruzione come principale strumento di libertà e giustizia, diritto fondamentale da garantire a tutti in una società che si vuole definire realmente democratica. Titolare della pubblica istruzione negli anni che chiudevano il Novecento, gli anni in cui in Europa si approvava la strategia di Lisbona, si è molto adoperato perché i principi cardine della società della conoscenza trovassero sempre più corrispondenza nella realtà dell'organizzazione scolastica italiana: una scuola che funziona, cioè che raggiunge tutti, che valorizza le differenze nei talenti senza essere mai classista, che diffonde conoscenza e strumenti per apprendere, che vive la contemporaneità senza paure e resistenze, che sa motivare ed entusiasmare insegnanti e studenti, che non teme la sfida dell'innovazione. Ecco la scuola che rende un Paese più forte e saldo e soprattutto che riesce a garantire libertà e giustizia. Non possono esserci pienamente né l'una né l'altra se l'istruzione si ferma a chi ce la fa e rinuncia ad andare a cercare quei ragazzi e quei giovani che per ragioni sociali, economiche e di contesto si allontanano dall'istruzione. Una stagione importante di riforme nel nostro sistema scolastico è legata al suo nome e Luigi si è speso molto anche per lo sviluppo della ricerca. Di lui ricorderemo sempre il monito ad agire affinché il diritto all'istruzione, condizione inaggirabile per parlare legittimamente di giustizia sociale, sia un obiettivo prioritario da perseguire costantemente, con tenacia, senza mai demordere o rassegnarsi, perché senza una scuola buona, cioè giusta, non può esserci una società buona, cioè giusta. Chi tra di noi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di incontrarlo non può non conservare il ricordo di una persona gentile, curiosa, appassionata, di grande cultura e altrettanta preparazione. Ai suoi familiari, in particolare ai suoi figli che sono in questo momento in tribuna, ai suoi cari e ai suoi amici le condoglianze della Camera dei deputati. Invito l'Aula a osservare un minuto di silenzio.