Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 1 Agosto, 2023
Nome: 
Elly Schlein

Grazie. Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, mentre l'Italia è piegata dalle conseguenze drammatiche dell'emergenza climatica, con la Sicilia e il Sud devastati dagli incendi e le regioni del Nord flagellate da nubifragi e grandinate, con l'Emilia-Romagna alle prese con i danni provocati dall'alluvione e dalle frane, cosa fa questo Governo? Con un tempismo davvero incredibile sceglie di cancellare quasi 16 miliardi di euro in progetti del PNRR che sarebbero serviti proprio a fronteggiare il dissesto idrogeologico, a mettere in sicurezza il territorio, a fare prevenzione rispetto ai rischi legati a eventi meteorologici estremi che, l'abbiamo visto, sono sempre più frequenti e intensi, perché, sì, se ascoltaste la scienza, anziché evitarla, sapreste che sono proprio l'effetto dei cambiamenti climatici causati dalle attività umane sul pianeta.

Il negazionismo climatico fa parte, evidentemente, della vostra cultura, ma lo voglio dire: non ce ne facciamo niente delle lacrime da coccodrillo del Ministro Pichetto Fratin davanti a chi soffre di eco-ansia se permette a lei, Ministro Fitto, di tagliare questi fondi per progetti che servono proprio all'adattamento all'emergenza climatica. È sempre più evidente che vi siano due diverse Meloni: una, che solo qualche giorno fa gira un video per preannunciare la necessità di un grande piano di prevenzione del dissesto idrogeologico; l'altra, che guida un Governo che ha appena scelto di tagliare risorse destinate esattamente a questo scopo. Chi volete prendere in giro?

Caro Ministro Fitto, ci avete fatto attendere per 10 mesi queste modifiche di cui parlate da un anno. Vi abbiamo chiesto di discuterle, come prevede la governance del Piano. Niente: le abbiamo ascoltate dalla sua conferenza stampa. Il Parlamento è stato esautorato. Non basta, infatti, una comunicazione d'ufficio come quella odierna, quando, invece, la governance prevede, in caso di modifiche, la discussione e il voto di indirizzo preventivo delle Camere. Dieci mesi che avete passato non ad attuare i progetti del PNRR, ma a deciderne la cancellazione per 16 miliardi. Ma, seriamente, di questo passo quanto pensate di metterci ad attuarli? Dieci anni? Il fatto è che non li abbiamo!

Avete cambiato 144 obiettivi sui 349 da centrare entro il 2026 e abbiamo perso già un anno per queste modifiche, che ancora vanno negoziate con la Commissione. Dei 16 miliardi tagliati, 13 li avete tolti ai comuni. Ascoltate le preoccupazioni dei comuni e delle regioni, persino del presidente della Conferenza delle regioni Fedriga, che non mi risulta sia all'opposizione. Ci dovete spiegare che cosa avete contro i comuni, perché è incredibile che tagliate le risorse a chi le sta già spendendo in fretta e bene. State scaricando tutto sui comuni: tagliate le risorse PNRR destinate a loro, smantellate l'accoglienza diffusa e li lasciate soli ad affrontare flussi che sono maggiori del passato. Per non parlare, poi, dell'assalto di questi giorni ai servizi sociali dei comuni, potentemente sotto finanziati di fronte allo smarrimento di 169.000 famiglie che avete scaricato con un messaggio. Forse la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni vuole passare alla storia come la prima Premier che ha reso i poveri ancora più poveri con un sms, diciamoci la verità.

Tagliate i fondi ai comuni, perché non si venga a dire che gli interventi esclusi verranno recuperati da altri fondi della coesione o FSC. È una colossale fregatura, è un gioco delle tre carte, perché quei fondi FSC e di coesione spettavano comunque alle regioni e ai comuni per destinarli ad altri progetti, non a quelli già previsti e finanziati dal PNRR. Si tratta, comunque, per le comunità locali di una perdita secca, in una foga di centralizzazione e di spostamento verso il privato, che è tutto da vedere che permetta una spesa più efficiente, perché se c'è qualcuno che stava spendendo bene sono proprio i comuni e non basta dire che compenserete con altri fondi. Non avete detto come, e questo lo dice persino l'Ufficio parlamentare di bilancio.

E non c'è certezza sulla compatibilità di quegli altri fondi e, come segnala ANCI, molti dei progetti cancellati erano già partiti ed erano già state fatte le gare.

Serve un'operazione di verità che nel documento non c'è. Ministro, lei in cabina di regia ha presentato un'ipotesi di riparto degli FSC che non solo taglia fuori le città metropolitane, al contrario di quello che afferma oggi, ma non dice neppure come saranno ripartite le risorse tra i Ministeri. Lei si contraddice, perché se vuole usarli per compensare i fondi tagliati dal PNRR come farà a rispettare l'80 per cento di risorse destinate al Sud? Questa è la domanda.

Cancellando i piani urbani integrati spieghiamo agli italiani cosa state facendo: addio al progetto di riqualificazione di Scampia, addio a Bari al Parco della Rinascita al posto della fabbrica dell'amianto, addio a Fiumicino alla rigenerazione di un palazzetto dello sport che cade a pezzi e addio al Polo scolastico del Ponente a Genova. Ci state rubando futuro in modo molto concreto.

Anche nel merito, visto che ci ha chiesto di intervenire sul merito, Ministro, per evitare quelle che definisce polemiche fastidiose, non ci sembra una grande idea accrescere il REPowerEU con pochi progetti affidati alle grandi partecipate dello Stato, se lo si fa a danno di tante piccole opere degli enti locali sul dissesto, sulla rigenerazione, sul verde urbano, penalizzando, peraltro, anche le piccole imprese di costruzione e penalizzando interventi che aiutano a rendere le nostre città più vivibili nelle ondate di calore. Anche questa è sicurezza. Noi ci preoccupiamo di quella delle persone anziane, che nei giorni più caldi, mentre qualche Ministro fa battute, hanno paura a uscire di casa. Già, perché è sempre facile negare i cambiamenti climatici al fresco dei propri condizionatori, cari Ministri. Il problema è per chi il condizionatore non ce l'ha e magari in questi giorni riceve anche un messaggio del Governo, anziché un aiuto, per dire che non avranno neanche le risorse per pagare l'affitto, mentre lavoratrici e lavoratori, come è successo a due braccianti solo in questi ultimi giorni, muoiono di caldo mentre lavorano.

La realtà è che, sì, state definanziando importanti progetti come la tratta Roma-Pescara e come due lotti della Palermo-Catania. Anche qui complimenti per il tempismo, devo dire. Proprio mentre il blocco dell'aeroporto di Catania e i roghi a Palermo rendono più evidente la grave carenza di infrastrutture in Sicilia, voi rinunciate a migliorare i collegamenti interni. Si pensi a investire per le strade e per le ferrovie prima di fare conferenze spot su un progetto di ponte costosissimo, dannoso, anacronistico e per cui ci vorrebbero, comunque, anni per costruirlo. E ci si permette di attaccare un uomo come don Luigi Ciotti, che ha dedicato tanto impegno al contrasto alla criminalità organizzata. Inoltre, tagliate 300 milioni alla valorizzazione dei beni confiscati.

Si lamenta, Ministro, di quelle che ha definito - l'ho ascoltata con cura prima - polemiche fastidiose e strumentali. Si lamenta che le aggiudicazioni avrebbero dovuto essere fatte entro il giugno 2023 e siamo ad agosto e, quindi, lei è stato costretto a tagliare. Peccato, Ministro, che voi siete al Governo dall'ottobre scorso e c'era tutto il tempo: 10 mesi. Peccato che di questo bando si occupasse l'Agenzia per la coesione e voi l'avete smantellata e quel bando era già uscito e le domande erano già state presentate. Quindi, è un po' ipocrita scaricare anche stavolta le colpe, perché quei progetti rimarranno al palo per vostra responsabilità.

E vi offendete pure quando diciamo che state indebolendo i presidi di legalità ma sono i fatti che parlano, perché 10 giorni fa eravamo a commemorare Paolo Borsellino e i 5 agenti della scorta, ma per onorarne la memoria davvero bisogna trarre la lezione che le mafie vanno colpite sui patrimoni e sui beni e non certo diminuire gli investimenti per la valorizzazione dei beni confiscati e per il loro uso sociale, che è quello che state facendo.

Potrei parlare del miliardo tagliato sull'idrogeno e, quindi, anche del rischio per il progetto di decarbonizzazione di Taranto, dell'ex Ilva di Taranto, una città che aspetta e merita risposte che sottraggano cittadini e lavoratori al ricatto tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. State riducendo l'ambizione della parte del piano dedicata alle riforme, dalla scelta di indebolire i centri pubblici per l'impiego a favore dei soggetti privati alla clamorosa rinuncia al contrasto all'evasione fiscale, che, del resto, non ci sorprende, visto che vi dimostrate campioni di condoni a danno dei contribuenti onesti, che pagano le tasse anche per chi non lo fa.

Avete messo nero su bianco che rinunciate a recuperare 15 miliardi di evasione e, guarda caso, si parla di un buco di 15 miliardi che mancano al Ministro della Salute per finanziare la sanità pubblica, la stessa cifra. Ma non vi importa, perché avete scelto di tagliare e privatizzare e il Partito Democratico non ci sta su questo. Con le modifiche rinunciate a 400 Case della comunità, che rappresentano proprio la sanità del futuro; state rischiando di perdere 500 milioni di euro, già tolti alla terza rata, per gli alloggi pubblici agli studenti, che hanno ragione a protestare perché, se metti in discussione il loro diritto alla casa, metti in discussione il loro diritto allo studio e, quindi, il futuro dell'Italia. Non c'è garanzia sulla clausola del 40 per cento di risorse al Sud. Non avete visione di rilancio sul Sud ed è ancora più chiaro con la vostra autonomia differenziata, uno scalpo che vuole la Lega, l'ha chiarito, con un ultimatum, il presidente Zaia, che tiene sotto scacco la Presidente Meloni. E, ancora, nessun impegno sulle condizionalità sull'occupazione giovanile e femminile per cui ci eravamo tanto battuti.

Siamo preoccupati per il Paese, siamo preoccupati perché il sospetto è che siate incapaci di gestirlo, ma anche che qualcuno speri nel fallimento del PNRR, come se fosse un segnale di battuta d'arresto per l'integrazione europea. Noi speriamo di no, perché state giocando con la credibilità dell'Italia e rischiamo di fare un danno incalcolabile al Paese. Pare che non vi interessi davvero del pianeta che lasciamo alle generazioni future e che non sentiate il minimo assillo per il continuo aumento delle diseguaglianze. Della precarietà non ne parliamo, perché non ve ne curate e, quando intervenite, la aumentate per scelta. Ignorate il lavoro povero ed è per questo che le opposizioni, insieme, insistono sul salario minimo.

Vi interessa solo piantare bandierine ideologiche tra gli occhi dei più fragili, i poveri, i migranti, la comunità LGBTQ+, ma non è con nuovi reati, caro Ministro, che si aiutano le famiglie a portare il pane in tavola.

Volete davvero condurre in porto il PNRR? Bene, noi ci siamo. Concludo, Presidente. Prendete atto delle difficoltà che avete. Noi abbiamo sempre dato disponibilità per una missione che non appartiene a questo Governo né a quelli precedenti, ma appartiene a tutto il sistema Paese. Noi tifiamo e tiferemo sempre per l'Italia e per l'Europa. Vogliamo metterci alla stanga, come dice il Presidente Mattarella. A voi la possibilità di mettervi finalmente in ascolto, con umiltà, delle preoccupazioni dei sindaci, delle regioni, delle categorie economiche, delle parti sociali e delle opposizioni. Lavoriamo insieme ed evitiamo questi tagli, per non perdere questa occasione storica ed irripetibile per il nostro Paese.