Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 20 Gennaio, 2016
Nome: 
David Ermini

Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghe e colleghi, il Ministro della giustizia, oggi, con la consueta pacatezza, ma anche con la consueta precisione ci ha illustrato il lavoro del proprio dicastero in questo anno. Un lavoro al quale anche il Parlamento – e ci sentiamo orgogliosi di questo – ha dato certamente un forte contributo. Abbiamo messo in campo, in questo periodo, tantissime riforme, le abbiamo messe, signor Ministro, dietro l'iniziativa governativa, vorrei dire dietro anche l'iniziativa parlamentare, ma ancora più bello è che abbiamo portato a compimento anche delle leggi che erano di iniziativa popolare. Quindi, noi ci sentiamo rappresentanti dei cittadini, ci sentiamo rappresentanti dei cittadini onesti, ci sentiamo rappresentanti dei cittadini che pagano le tasse, ci sentiamo rappresentanti di una forza politica senza la quale questo Paese, probabilmente, sarebbe in mano al populismo, sarebbe in mano a persone che riescono soltanto a urlare, come abbiamo visto stasera, a parlare in modo anche abbastanza becero, senza costruire niente, senza riuscire a fare una proposta. Anzi, vorrei segnalare, proprio sull'esempio che ci è stato fatto sulla responsabilità civile dei magistrati, che su quella legge c’è stato qualcuno, che oggi ci viene a criticare, che ha votato al Senato a favore di quella legge e, poi, come sempre, qualcuno cambia idea, perché, vede, la cosa bella di stare all'opposizione, ma c’è chi ha imparato molto bene, è quella di lavarsi le mani e di non assumersi mai le responsabilità. 
E invece noi che siamo un partito in cui siamo abituati ad assumerci le responsabilità, siamo quelli che stiamo lavorando insieme a lei per ridare a questo Paese nei confronti di tutto il mondo un'immagine che sia degna di un Paese civile. E voglio partire proprio dal discorso da cui è partito anche lei, signor Ministro, quello sulle carceri. Noi abbiamo dei dati impressionanti in senso positivo, lei prima li ha citati. Noi adesso abbiamo 52.000 detenuti su una capienza di 49.574 posti. In questo periodo non soltanto sono diminuiti i detenuti, pur rimanendo come giustamente lei prima spiegava, le misure alternative che ci rendono un Paese civile considerando i 52.000 rispetto ai 60.000 che erano in precedenza, ma abbiamo anche aumentato, attraverso delle semplici ristrutturazioni, di 2000 i posti nelle carceri. Quindi se facciamo un conto matematico, un conto proporzionale, vediamo come questo Governo ha lavorato per restituire una dignità all'Italia, una dignità che avevamo perso. 
E tutta l'attività che lei ci ha accennato sull'esecuzione penale, il rapporto che abbiamo instaurato con la polizia penitenziaria, con i servizi dell'UEPE, che sono servizi su cui probabilmente nessuno farà mai un titolo sul giornale, perché forse sparare qualche stupidaggine serve di più a farsi notare, ma in realtà il lavoro importante è quello di tutti i giorni, è quello quotidiano, è quello che viene fatto con gli operatori della giustizia. Operatori della giustizia che sono i magistrati, che sono gli avvocati che sono i cancellieri, che sono i magistrati onorari, tutti operatori a cui noi dobbiamo dire grazie, perché nonostante le difficoltà questo Paese è andato avanti ed è migliorato tantissimo, soprattutto nell'ultimo anno. 
Ma vede noi non ci rivolgiamo ai magistrati per prendere un applauso, non ci rivolgiamo agli avvocati per prendere un applauso, perché a me non riesce di mandare uno al congresso degli avvocati a parlar male dei magistrati e a prendere l'applauso, e poi mandare un altro al congresso dei magistrati a parlar male degli avvocati e a prendere l'applauso; noi siamo diversi, siamo persone che vogliono costruirlo questo Paese. E lo vogliamo costruire in modo serio, dicendo no a coloro a cui va detto no e dicendo sì a coloro a cui va detto sì, senza guardare in faccia a nessuno. Abbiamo avuto dei momenti di difficoltà nei rapporti con la magistratura perché abbiamo chiesto anche a loro di valutare e di verificare alcune leggi, alcuni provvedimenti che erano opportuni come la responsabilità civile. Abbiamo invece avuto la collaborazione dei magistrati per tante leggi di cui giustamente lei prima ci parlava, a cui ha fatto riferimento, che hanno migliorato e che ancora miglioreranno il nostro sistema sia penale che civile. 
Abbiamo fatto il provvedimento sul falso in bilancio; tutti adesso non ne parlano più del falso in bilancio dopo che la Cassazione, il massimario della Cassazione è uscito con la seconda sentenza in cui ha spiegato bene quello che il Parlamento aveva detto nel provvedimento, tutti tacciono o se ne parlano ne parlano a sproposito, perché non hanno neanche letto quello che la Cassazione ha detto, e anche stasera ho sentito qualcuno che diceva che sul falso in bilancio non abbiamo operato bene. Allora gli faremo un corso, magari serale. 
Sugli avvocati, giustamente ha fatto riferimento ai rapporti con le organizzazioni forensi, con la dirigenza delle organizzazioni forensi nazionali e noi stiamo lavorando perché questo rapporto migliori e abbiamo una visione un po’ più alta, un po’ più lunga per capire che non sono dei piccoli provvedimenti magari in materia elettorale che possono dire se il sistema forense funziona o meno. Quello che funziona è il sistema complessivo, quello a cui lei faceva riferimento sulle riforme che stiamo facendo, sulla riforma del diritto civile, sulla riforma del diritto fallimentare. Io vorrei dare soltanto alcuni numeri che fanno veramente spavento, perché per far capire come la riforma del diritto fallimentare, che lei signor Ministro ha intrapreso attraverso il lavoro della Commissione Rordorf che tra poco arriverà qui in Parlamento... ma lo sapete che soltanto nel tribunale di Milano i crediti che sono insinuati nei fallimenti sono oltre 25 milioni, solo al tribunale di Milano ? 
Se ci mettiamo anche i concordati, che sono 7 milioni, sono 32 milioni di euro di crediti di persone che sono insinuate nei concordati e nei fallimenti. Sapete che di questi 25 milioni di fallimenti quasi 10 milioni sono dell'erario ? Finora a questo nessuno ci ha pensato. Moltiplicate questo per i tribunali d'Italia e vedete quanti soldi l'Italia, il Governo, lo Stato ha perso in tutti questi anni perché nessuno si è voluto occupare della riforma del fallimento, e noi faremo anche quella. Di tutte quelle che abbiamo fatto e che lei giustamente ha citato, faremo anche quella, attraverso le misure di allerta, perché noi vogliamo che questi soldi non solo siano risparmiati dallo Stato, non solo che gli imprenditori, invece di fallire – anche se non si chiamerà più fallimento –, riescano ad avere delle soluzioni alternative, ma soprattutto che anche i piccoli imprenditori, i chirografari, il cosiddetto «parco buoi» dei fallimenti, a cui non tocca mai un euro, possano in qualche modo avere soddisfazione, se riusciamo a interrompere questa catena folle dei fallimenti, così come costruita e adesso gestita in Italia. 
Lei ha accennato giustamente ad altre riforme; c’è quella della magistratura onoraria. Io voglio dire grazie ai magistrati onorari, che fanno tanti sacrifici; ci sono i GOT dei tribunali che guadagnano pochissimo, ma fanno un lavoro veramente prezioso per i nostri tribunali e per l'andamento del nostro sistema giurisdizionale. 
Ha accennato al Consiglio superiore della magistratura: certo, sarà necessario intervenire sulle leggi elettorali, sarà necessario intervenire sul disciplinare e bisognerà chiedere anche al CSM di avere ritmi serrati – anche se ultimamente vedo che i ritmi sono molto aumentati – per riuscire ad avere dei provvedimenti in modo più rapido. Questo è il clima che si è creato ed ecco perché molti sono arrabbiati, signor Ministro. Sono arrabbiati perché il clima è cambiato, perché questo Paese adesso ha un Governo che ha ridato fiducia agli operatori della giustizia. Abbiamo ridato fiducia al personale, ai magistrati e agli avvocati. Allora concludo dicendo soltanto questo: non bastano le promesse e le illusioni, perché, se si parla solo di promesse e di illusioni o si coltivano sono i clienti delle proprie botteghe a seconda di chi ci si rivolge, si fa la fine di Livorno, si fa la fine di Gela, ma peggio ancora si fa la fine di Quarto, dove magari qualcuno pensava che bastasse vincere le elezioni per far evaporare la camorra, poi invece tutta l'Italia ha visto la figura che è stata fatta. Le riforme sono fatica, sono sudore, impegno, tensione, preoccupazione, e bisogna farle con tanta, tanta umiltà. Certamente ci vorrà un po’ di tempo, perché questo Paese va cambiato. Noi abbiamo cominciato a cambiare e certamente continueremo a cambiarlo.