Discussione congiunta
Data: 
Lunedì, 24 Luglio, 2017
Nome: 
Daniele Marantelli

Doc. VIII, n. 9

Doc. VIII, n. 10

Grazie, signora Presidente Boldrini. Nell'annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico alle proposte che sono state presentate alla nostra attenzione relativamente al conto consuntivo del 2016 e al progetto di bilancio della Camera per il 2017, vorrei cogliere l'occasione per effettuare alcune brevissime riflessioni con riferimento al modo e al contenuto dei documenti presentati ed anche alcune proposte riguardanti gli impegni di lavoro per il prossimo anno.

Vorrei innanzitutto esprimere l'apprezzamento per la relazione presentata dall'onorevole Dambruoso a nome del Collegio dei questori, quindi i ringraziamenti sono estesi anche ai colleghi Fontana e Fontanelli.

Abbiamo trovato in essa risposte circostanziate a problemi posti dai gruppi parlamentari e dai colleghi, sia nel corso della discussione relativa all'approvazione del conto consuntivo e del bilancio preventivo precedenti, sia tramite segnalazioni attinenti all'organizzazione dei lavori e alle necessità che emergono, anche in modo imprevedibile, in corso d'anno.

Il Questore Dambruoso nella sua relazione, asciutta, ma chiara, ha sottolineato gli elementi innovativi e gli aspetti di maggiore leggibilità, trasparenza e chiarezza dei documenti di bilancio, oggi in discussione.

La discussione sui documenti di bilancio interni della Camera non può non partire da un dato che non costituisce una formalità; mi riferisco al fatto che, anche quest'anno, il Collegio dei questori ha presentato i documenti di bilancio entro il termine fissato dal Regolamento. Ora, lo diamo per scontato, ma ricordo che fino a qualche anno fa questo elemento costituiva uno degli elementi di riflessione; è un fatto di rilievo, perché ci consente di verificare attentamente, anche, la rispondenza agli obiettivi programmatici delle politiche e delle azioni intraprese, inserendole, appunto, nei tempi giusti.

La stessa discussione dei bilanci di previsione che vengono redatti nella prima parte dell'anno consente di verificare meglio gli aggiustamenti necessari in corso d'anno, per raggiungere gli obiettivi stessi. Quindi, ritengo questo elemento importante e anche per tale motivo ringrazio il Collegio dei questori.

Credo che, partendo da questo elemento, si possa svolgere un breve intervento di sintesi sui documenti di bilancio, iniziando da un dato: nonostante i numerosi sforzi compiuti in questi anni e i risparmi prodotti in questa e nelle legislature precedenti, vi è sempre una polemica, molte volte dagli aspetti strumentali, nei confronti della spesa delle istituzioni. Vorrei ricordare a noi tutti e, soprattutto, ai cittadini che si tratta di spese per il funzionamento della democrazia rappresentativa e della sua organizzazione. In questo discorso non c'è una difesa di tipo corporativo, ma un invito ad andare a leggere i dati a quanti fanno questo genere di affermazioni, un invito a leggere, con più attenzione, quanto è stato fatto in questi anni. Le critiche fanno parte del nostro lavoro, non c'è dubbio, però, credo che, quando si sottintendono degli atteggiamenti oscuri o camuffati, si dica l'esatto contrario di ciò che, oggi, possiamo affermare giustamente. I conti sono sotto gli occhi di tutti e, fra l'altro, redatti in forma leggibile, anche per chi non è esperto di documenti finanziari e di bilancio.

Nel 2017, come è stato detto, la Camera restituirà al bilancio dello Stato 80 milioni di euro, si tratta della restituzione più consistente mai operata dalla Camera dei deputati. Le restituzioni complessivamente operate a favore del bilancio dello Stato nella legislatura in corso ammonteranno, in questo modo, a 350 milioni di euro; aggiungendo a tale somma i 150 milioni di euro di minore dotazione richiesta al bilancio dello Stato nel triennio 2013-2015, rispetto alla entità della dotazione richiesta nel 2012, i contribuenti avranno risparmiato, per il funzionamento della Camera, dal 2013 al 2017, appunto, 350 milioni di euro. Al netto delle citate restituzioni, sempre nel 2017, la spesa per il funzionamento della Camera - 950,4 milioni di euro - scende di 15,3 milioni di euro rispetto all'anno precedente. Per il sesto esercizio consecutivo, dunque, la spesa segna una riduzione rispetto al picco massimo registrato nel 2011. Anche questo è un risultato, per larga parte, realizzatosi nel corso della XVII legislatura.

Inoltre, sempre al netto delle restituzioni al bilancio dello Stato, la spesa di funzionamento per il 2017, detratti gli oneri previdenziali, è pari a 551,4 milioni di euro, inferiore del 2,57 per cento rispetto all'anno precedente. Possiamo dire senza iattanza che, in relazione al rapporto costi-risultati conseguito in questi quattro anni, la Camera non teme confronti con altre istituzioni pubbliche e private.

Con legittimo orgoglio, mi si lasci affermare che il PD, che è, obiettivamente, la spina dorsale dell'Aula, in questa legislatura, non solo perché è il gruppo più numeroso, ha garantito con idee e lealtà lo sforzo di rinnovamento della Presidente Boldrini, dei Questori e dell'Ufficio di Presidenza della Camera. I risparmi sono stati conseguiti senza far venir meno la missione istituzionale, ma, anzi, aumentando l'efficienza della stessa ed aumentando anche il tasso di valorizzazione del nostro patrimonio, che è un patrimonio di tutti.

Il 18 luglio scorso, la Presidente Boldrini, in occasione della cerimonia del Ventaglio, ha presentato alla stampa parlamentare il bilancio della Camera dei deputati, a cinquantadue mesi dall'inizio della legislatura. Un bilancio positivo che, tra le altre cose, ha dato conto dei risultati statistici sull'attività della Camera stessa, ha esposto i temi dell'attività parlamentare, ha elencato le numerose e qualificanti iniziative di comunicazione e di apertura ai cittadini. Iniziative, queste ultime, che hanno favorito la trasparenza di questa istituzione e la conoscenza da parte dei cittadini dei nostri lavori, la sua organizzazione, la sua storia e la sua attività quotidiana. Questa istituzione è diventata, grazie a questo incessante lavoro, un'istituzione sempre più aperta e sempre più in collegamento con le istanze della società. Prova ne è la crescita della domanda di accesso alle attività istituzionali; tale domanda è presente in qualsiasi zona del Paese e proviene da classi sociali e da generazioni diverse.

Questa attenzione costituisce un elemento importante che sembrerebbe andare in controtendenza rispetto ad una deriva demagogica, per cui la politica non rappresenta più un interesse vero all'interno del Paese. Questo palazzo è la sede di grandi eventi, di attività importanti e, pertanto, dovremmo sforzarci di renderlo ancora più fruibile. È importante investire su una risorsa decisiva, vale a dire il mondo dei giovani, dei ragazzi e delle ragazze di questo Paese. Ciò richiederebbe, sicuramente, un maggior sforzo organizzativo, non c'è dubbio, ma credo dovremmo raccogliere questa domanda di maggiore interesse. Credo, inoltre, valga la pena continuare a investire in questa direzione, per cercare di essere, sempre più, all'altezza di rispondere alle domande di forte vicinanza da parte dei giovani delle nostre scuole, in Parlamento.

Naturalmente non ci sfugge il forte e accentuato grado di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e dei partiti; del resto, quando per scegliere il proprio sindaco, come è accaduto nelle recenti elezioni amministrative, va a votare meno del 50 per cento degli aventi diritto, non c'è analisi consolatoria che tenga; è allarme rosso per la democrazia. Le spiegazioni possono essere diverse, sono diverse; personalmente, resto convinto che le profonde disuguaglianze inducano soprattutto i ceti popolari a ritenere che nessuna istituzione sia in grado di risolvere completamente i problemi che li assillano: il lavoro, la salute, l'istruzione, la sicurezza e l'ambiente, persino l'istituzione a loro più vicina, qual è il comune.

Dobbiamo, allora, cercare di migliorare ancora il nostro lavoro? Sì, certo; d'altra parte, tra gli obiettivi di programmazione per il 2017 lo stesso Collegio dei questori ci propone alcune linee di miglioramento che vanno perseguite con determinazione.

Aggiungo un altro elemento di riflessione: spesso questa istituzione viene definita una macchina - mi scuserete se utilizzo questo termine “macchina” – complessa, una macchina che si basa su un dato importante: il patrimonio di donne e uomini che, qui, sono presenti e lavorano, sia perché eletti sia perché dipendenti da questa amministrazione. Il vero patrimonio è questo.

Ritengo, quindi, fondamentale investire in futuro maggiori risorse per favorire e potenziare la qualificazione, l'arricchimento e l'aggiornamento professionale di coloro che operano all'interno di questa istituzione. Non si tratta di aspetti secondari che servono ogni tanto; essi servono sempre e servono a tutti. Avere, infatti, dei servizi importanti, servizi importanti per noi, per un parlamentare che si accinge ad esaminare un provvedimento legislativo, è indispensabile; pertanto, chi fornisce questi strumenti deve essere sempre al meglio delle proprie possibilità. Dunque, competenza, aggiornamento e serietà professionale, dunque, analisi dei fabbisogni organici.

Nel corso del 2016 l'amministrazione ha svolto le attività finalizzate alla definizione dei propri fabbisogni organici in attuazione degli indirizzi in proposito stabiliti da alcuni ordini del giorno accolti in occasione della discussione del bilancio interno per l'anno 2016. Mi auguro che questa attività di ricognizione, che deve operare tenendo conto dei processi di integrazione funzionale con l'amministrazione del Senato, possa contribuire a riattivare, quanto prima, la leva del reclutamento. Questo noi lo riteniamo un passaggio necessario. La riduzione del personale ha interessato, in questi anni, tutti i livelli professionali e ha comportato l'esternalizzazione di talune attività di ordine materiale e logistico che rappresentano, ormai, un dato acquisito nell'assetto organizzativo dell'amministrazione.

Ciò ha consentito anche un proficuo impiego del personale dipendente, in precedenza addetto a tali mansioni, con conseguenti ricadute positive in termini di razionalizzazione dei costi.

Personalmente, ritengo che l'integrazione e l'ampliamento di questi servizi possa contribuire a migliorare l'assetto funzionale della Camera dei deputati. Nella nostra Costituzione, l'istituto dei vitalizi era stato previsto per consentire a tutti di rappresentare il popolo, non solo ai ricchi. La società è cambiata, negli ultimi anni la più dura crisi economica del secondo dopoguerra ha richiesto sacrifici a tutti. Nel 2012 sono stati aboliti i vitalizi, da domani esamineremo in Aula una proposta di legge del PD che prevede il ricalcolo con il metodo contributivo. Vorrei solo osservare che, se c'è, e come c'è, una crisi dello Stato, una debolezza dei partiti politici, la forza delle lobby e dei gruppi di pressione, legali e non, accresce in misura esponenziale.

La vera riforma dei costi della politica trovava risposte - secondo me, naturalmente - concrete nella riforma della Costituzione: il popolo, con il referendum del 4 dicembre 2016 l'ha bocciata. La volontà popolare va rispettata, anche se è dovere di tutti, vincitori e vinti, non solo rispettarla, ma interpretarla correttamente. Non è cambiata, tuttavia, l'esigenza di una politica sobria, autonoma, aperta alla società, immune alle pressioni dei poteri opachi. Insomma, affinché le istituzioni siano autorevoli, i politici devono essere amichevoli con tutti, ma servi di nessuno. In un regime democratico, infine ed in fin dei conti, il potere della politica è il potere dei cittadini, i quali, solo grazie alla politica, possono sperare di contare.

Signora Presidente, vorrei concludere con una breve considerazione. Il Parlamento, come si sa, è lo specchio del Paese, riflette le sue divisioni, i contrasti, le contrapposizioni, talvolta molto dure, che in esso si verificano. Il Parlamento non è un luogo di cause, sede per collegi difensivi di una tesi, ma è il luogo dalla grande integrazione che nasce dal colloquio reciproco; la forza e la massima funzione del Parlamento, che credo si siano manifestate ampiamente in questa legislatura, si riscontrano nella capacità di tutti i soggetti che ne fanno parte di rappresentare il conflitto, ma anche di segnare e di riconoscere reciprocamente i limiti entro i quali lo stesso deve essere contenuto. Mi auguro che questa capacità possa manifestarsi anche in questa discussione. Naturalmente, ringrazio il Collegio dei questori per l'importante lavoro svolto e per la relazione che ci è stata presentata oggi. Ringrazio l'amministrazione della Camera e tutti i dipendenti, dai resocontisti, ai commessi, agli operai che spesso incontriamo nei corridoi, ai segretari di Commissione, al Servizio studi, alla Segreteria generale, perché il loro lavoro di qualità è prezioso per svolgere al meglio le nostre funzioni. Dunque, vi ringrazio per il lavoro che viene svolto quotidianamente, al servizio dei deputati ed al servizio dell'istituzione che qui rappresentiamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).