Data: 
Venerdì, 3 Agosto, 2018
Nome: 
Andrea De Maria

Doc. VIII, nn. 1 e Doc. VIII, n. 2

 

Presidente, colleghi, il conto consuntivo della Camera per l'anno 2017 e il progetto di bilancio per il 2018 che sono stati sottoposti alla nostra attenzione costituiscono l'occasione per tracciare, prima di tutto, un quadro complessivo dell'attività svolta nella XVII legislatura e delle trasformazioni importanti che hanno interessato l'assetto funzionale, organizzativo e il quadro delle spese della Camera dei deputati.

Sono andato a rileggere i principali dati che hanno contrassegnato i bilanci della scorsa legislatura. Due sono le cifre che evidenziano risultati significativi e l'importante lavoro che si è svolto; lo è stato detto anche prima, 85 milioni restituiti, nel solo 2017, al bilancio dello Stato, 350 milioni il risparmio conseguito dall'inizio della legislatura. Dati di assoluto rilievo, frutto di un lavoro continuo e accurato, svolto dal Collegio dei Questori e dall'Ufficio di Presidenza nella scorsa legislatura e fortemente sostenuti e promossi dal Partito Democratico. Come molto importante è l'impegno di quelle risorse per le popolazioni colpite dal terremoto.

Una legislatura, la XVII, che si è contraddistinta in modo evidente, per avere, quindi, mantenuto impegni di sobrietà che erano stati assunti fin dall'inizio del mandato. Alcuni comparti di spesa hanno registrato risparmi particolarmente rilevanti nel corso della scorsa legislatura: il blocco dell'ammontare delle indennità parlamentari e dei rimborsi per i deputati, gli interventi sulla spesa per il personale dipendente, la riduzione della spesa per beni e servizi, i risparmi realizzati su altre voci, quali, ad esempio, le spese postali, le spese per la preparazione e la stampa degli atti parlamentari, la consistente riduzione del contributo erogato in favore dei gruppi parlamentari, la diminuzione delle spese per il cerimoniale. Risparmi che hanno fornito un'importante attestazione dell'impegno messo in campo con coerente determinazione, nel corso di tutta la legislatura, per il contenimento e la riduzione delle spese della nostra istituzione. Un'azione incisiva che si è peraltro associata alla costante attenzione a non pregiudicare il livello qualitativo dei servizi resi agli organi parlamentari. Una risposta anche a chi, per cinque anni, ha diffamato e attaccato quotidianamente il Parlamento, sui giornali, nelle tv, nella rete, spesso con ragionamenti ambigui e strumentali. Una risposta anche a chi, da questi banchi, ha trovato occasione per attaccare questa istituzione. Ricordo dichiarazioni, dello stesso, oggi, Vicepresidente del Consiglio Di Maio, allora Vicepresidente della Camera, quando parlava di salvadanaio di sprechi e privilegi da rompere per far ripartire l'Italia o quando parlava di folli spese e sprechi di questo ramo del Parlamento. Ora, dopo il 4 marzo, anche dagli interventi che ho sentito qui, mi pare che molto sia cambiato, mi pare che sia arrivato anche in quest'Aula - anche per chi, come molti ricorderanno, la voleva aprire come una scatoletta di tonno - il momento della concretezza.

Nuove responsabilità evidentemente si traducono anche in maggiore consapevolezza sui costi delle istituzioni democratiche, di cui si riconosce appunto il valore per la democrazia, come quelli per il funzionamento dei gruppi, per gli studi e le ricerche, per la comunicazione e così via. Sono appunto i costi della democrazia, a cui ha fatto riferimento anche il Presidente della Camera, Fico, nel suo discorso di insediamento. L'eccessiva semplificazione e la radicalità di alcune critiche, soprattutto in un momento difficile come quello che sta attraversando il nostro Paese, rischiamo infatti di contribuire, più che alla ricerca di soluzioni, a rafforzare una persistente delegittimazione del Parlamento, delle istituzioni democratiche, che invece sono un presidio fondamentale per il futuro del nostro Paese e della nostra democrazia.

Non riprendo i dati che sono stati citati in modo molto preciso e approfondito - una relazione che ho apprezzato, dal presidente del Collegio dei questori a nome dell'intero Collegio - e che sono stati citati dai colleghi che mi hanno preceduto, è chiaro che il dato, soprattutto quello della restituzione di 85 milioni di euro da riversare nelle casse dello Stato, è un dato che sicuramente ci consegna un percorso virtuoso e positivo. È questa una direzione da cui non possiamo più tornare indietro, perché è la direzione della sobrietà, del rigore dei conti, dei tagli agli sprechi, dell'equilibrio, del buon esempio. Per questo, è la direzione giusta, da sostenere con determinazione e con l'impegno che, anche noi, come gruppo, abbiamo appunto messo in atto negli ultimi anni e che continueremo a mettere in atto in questa legislatura. È una direzione che ci obbliga anche continuamente a fare i conti con la complessità della nostra istituzione e a operare con serietà e profonda attenzione, evitando la demagogia ma lavorando concretamente alla sobrietà, alla serietà, al rigore e, nello stesso tempo, alla garanzia dell'effettiva funzionalità della nostra Camera dei deputati.

La spesa per il funzionamento del Parlamento continua infatti ad essere un costo essenziale per la nostra democrazia, che trova nella composizione delle diversità che si possono realizzare in seno all'istituzione parlamentare una garanzia fondamentale di tenuta di continuità, di riferimento democratico appunto in un quadro di serietà, di sobrietà e di rigore. Una funzione centrale che chiede di essere consolidata in ogni occasione nella sua autorevolezza e nella sua dignità, anche, per quanto più ci interessa in questa sede, attraverso una gestione delle risorse ispirata appunto a criteri di sobrietà, economicità e trasparenza, pienamente consapevole della responsabilità che essa comporta in ogni singolo atto in cui si realizza nei confronti di tutto il Paese. Autorevolezza delle istituzioni, efficacia delle loro azioni, sobrietà e moralità sono due facce della stessa medaglia e devono crescere insieme. Una politica che vede chi svolge funzioni pubbliche farlo con quella disciplina e onore di cui si parla con grande efficacia nell'articolo 54 della Costituzione sarà più forte, più credibile per i cittadini, più efficace per governare le contraddizioni di una società complessa in piena indipendenza da altri poteri.

Abbiamo presentato cinque ordini del giorno, a mia firma - che meglio illustreremo quando ne discuteremo la prossima per settimana -, che rispondo all'impostazione di fondo che ho fin qui ricordato, in particolare per una migliore funzionalità dell'attività della nostra Assemblea e dei gruppi parlamentari, e per promuovere un percorso virtuoso e trasparente per le figure preziosissime dei collaboratori parlamentari. Ordini del giorno che consideriamo un contributo tutto in positivo che mettiamo a disposizione del Collegio dei questori e dell'Aula. Mi auguro che questo dibattito, le decisioni che assumeremo, gli ordini del giorno che approveremo contribuiscano all'obiettivo che ci può e ci deve unire tutti, quello di promuovere l'autorevolezza della nostra Assemblea, fondamentale presidio della nostra democrazia, a partire dai compiti e dalla responsabilità che ci assegna la nostra Carta costituzionale.