Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 2 Agosto, 2023
Nome: 
Andrea De Maria

Doc. VIII, n.1Doc. VIII, n. 2

Presidente, colleghi, la relazione del Collegio dei Questori relativamente al conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno 2022 e al bilancio di previsione per l'anno 2023 ha confermato i risultati positivi raggiunti dagli organi di direzione politica della scorsa legislatura e dell'impegno dedicato nell'assicurare la stabilità del bilancio della Camera. Si tratta di numeri che dimostrano che siamo in presenza di un'opera di contenimento dei costi della Camera e di un'attendibilità delle stime e delle valutazioni delle previsioni di spesa. Per effetto dei risultati della gestione di competenza 2022 e della cancellazione dei residui attivi e passivi, nel 2022, si è avuto un avanzo di amministrazione assai rilevante, che incrementa anche quello dell'anno precedente.

Un altro dato da evidenziare è relativo alle somme impegnate, che rappresentano il 96,84 per cento delle previsioni di spesa, un risultato che risulta in linea con quanto riscontrato negli anni precedenti. Un rigore e una gestione finanziaria che hanno dimostrato la capacità delle istituzioni di reagire alle difficoltà e alle esigenze derivanti dall'emergenza pandemica, che ha permesso agli organi della Camera di continuare ad adempiere ai propri compiti istituzionali, in un contesto oggettivamente sconvolto dalla pandemia.

Valutiamo positivamente il fatto che il bilancio di previsione per il 2023 confermi l'attenta opera di monitoraggio relativa alla gestione delle risorse. Si conferma, quindi, un equilibrio fra le esigenze di contenimento della spesa e la necessità che ciò non produca effetti negativi sulla qualità del lavoro svolto dalla Camera.

Siamo soddisfatti di questo andamento e di questi risultati, ma voglio sottolineare la necessità di avere attenzione alla qualità della spesa e non semplicemente a un elemento di pura riduzione, un equilibrio efficace che non si faccia condizionare dal dibattito sulla politica a costo zero di un certo antiparlamentarismo. Abbiamo sempre sostenuto che la riduzione dei costi, la sobrietà e l'eliminazione di tutti i privilegi ingiustificati debbano viaggiare di pari passo con una ripresa del valore, del prestigio e dell'autorevolezza delle istituzioni democratiche.

Tuttavia, questa occasione può servire, non solo, per parlare di costi, ma anche per discutere dell'efficienza di questa istituzione in relazione all'azione legislativa e alla sua capacità di controllo. Credo che dobbiamo soffermarci, seppur brevemente, su quanto si sia rafforzato il peso dell'iniziativa governativa nella legislazione, in particolare con il ricorso ai decreti-legge. Questo Governo ha utilizzato ancora più dei precedenti la decretazione di urgenza e il ricorso al voto di fiducia. Si tratta di fenomeni presenti da tempo, ma che l'Esecutivo Meloni ha accentuato in modo molto rilevante. Sono fenomeni che rischiano di limitare la possibilità del Parlamento di svolgere in modo pienamente efficace la propria attività legislativa. Il ruolo del Parlamento, invece, deve essere centrale; non è centrale solo perché concorre all'assunzione delle decisioni di governo con l'Esecutivo, ma anche in quanto deve verificare il corretto funzionamento democratico del sistema dei poteri. A questo riguardo, è forte l'auspicio che si intervenga sui Regolamenti parlamentari, in modo da velocizzare le procedure legislative e rendere più dinamico il rapporto con il Governo, in un quadro però di autentico riconoscimento del diritto al controllo da parte dell'opposizione, quale controparte funzionale del Governo in Parlamento.

Anche le funzioni non legislative delle Camere devono essere maggiormente approfondite, perché tali funzioni rappresentano la metà del complesso delle attività parlamentari e costituiscono un indicatore del grado di vitalità dell'istituzione parlamentare, che non può essere compresso.

Un altro aspetto su cui mi preme soffermarmi sono i gruppi parlamentari. In questi anni si sono confrontati con nuove modalità di lavoro; per implementare queste nuove modalità si sono dovuti attrezzare, dotandosi di nuove risorse e di nuovi strumenti, per assicurare a ogni singolo deputato lo svolgimento delle proprie funzioni. Di questo ritengo che si debba tenere conto e colgo l'occasione per ringraziare i dipendenti e i collaboratori dei gruppi parlamentari per il loro impegno, per la qualità della loro professionalità, perché rappresentano un riferimento fondamentale per la nostra istituzione.

Nell'avviarmi a concludere, vorrei soffermarmi su alcuni degli ordini del giorno presentati. Uno, appunto, riguarda le professionalità a supporto dei gruppi parlamentari, che sono state negli anni oggetto di ripetuti interventi da parte dell'Ufficio di Presidenza e del Collegio dei Questori. Sono auspicabili iniziative volte alla salvaguardia dei livelli occupazionali e delle competenze e delle professionalità acquisite nel tempo.

Poi, ne abbiamo discusso molto, oggi, la Camera dei deputati da molti anni esternalizza alcuni servizi accessori, anche di carattere amministrativo, anche con un conseguente risparmio di spesa. È importante affrontare le ricadute che tale risparmio ha avuto su centinaia di lavoratori e sulle articolazioni contrattuali applicate. Come abbiamo detto in altre occasioni, la Camera deve prestare attenzione a tutti i lavoratori impegnati alla Camera stessa, non direttamente assunti dalla nostra istituzione, e alle loro condizioni di lavoro e salariali. Si tratta di una riflessione che non pensiamo che possa essere affrontata attraverso la creazione di contradditori terzi, a cui affidare direttamente la gestione dei servizi, senza averne valutato la sostenibilità finanziaria, l'efficienza, l'economicità e l'efficacia. Soprattutto, non ci convinse la nascita di nuovi soggetti se ciò significa la nascita di nuovi consigli di amministrazione e di occasioni di assunzioni fuori da procedure certe di carattere pubblico. Bene se l'Ufficio di Presidenza, su questi aspetti, rifletterà, ragionando davvero su un arco di possibilità, come abbiamo sostenuto nel dibattito in quest'Aula.

Infine, ma certamente non da ultimo - ne voglio sottolineare l'importanza -, con un nostro ordine del giorno, condiviso con il collega Vaccari, abbiamo chiesto che la Camera decida di destinare i propri risparmi a favore delle popolazioni colpite dall'alluvione. È una scelta coerente con l'iniziativa molto importante che consentì a suo tempo di trasferire 352 milioni proprio alle popolazioni colpite dal terremoto e, oggi, appunto, noi vogliamo che si faccia lo stesso per le popolazioni colpite dall'alluvione in Emilia-Romagna, in Toscana e nelle Marche. Siamo contenti che questo nostro ordine del giorno sia stato accolto.

Con queste considerazioni, confermo il voto favorevole del Partito Democratico.