Dichiarazione di voto su fiducia
Data: 
Giovedì, 30 Novembre, 2017
Nome: 
Paola Bragantini

 

A.C. 4741

Signor Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, il testo del decreto-legge n. 148, il cosiddetto decreto fiscale, è costituito da numerose misure, coerenti rispetto agli obiettivi, ma piuttosto estese come ambiti di azione. Al corpo già piuttosto significativo di provvedimenti, si sono sommate alcune indicazioni, emerse nel dibattito avvenuto al Senato, andando a costituire un testo ancora più articolato.

Il cuore del provvedimento è, comunque, rivolto alla massima sterilizzazione possibile delle cosiddette clausole di salvaguardia, cioè gli aumenti di IVA e di accise, previsti per il 2018. La disattivazione totale per il 2018 e la riduzione per il 2019 di questi aumenti viene realizzata con l'approvazione congiunta del testo in esame oggi e con l'articolo 5 della legge di bilancio, che occuperà, come di consueto, i nostri lavori di Aula e di Commissione da qui a fine anno. Per ottenere questo obiettivo, vengono destinati quasi 1,2 miliardi nel biennio 2018-2019 e i due provvedimenti, appunto studiati con azioni parallele, contribuiscono a migliorare anche i nostri saldi per il biennio.

La definizione agevolata dei carichi, cioè, insomma, la rottamazione delle cartelle, rivede poi alcune scadenze e consente allo Stato un rientro di crediti, che altrimenti rischiano di diventare inesigibili. Il contenzioso pregresso e potenziale, infatti, non consente un rientro di vecchi debiti, comunque iscritti nei bilanci, e costituisce un peso, che deve essere nostro obiettivo eliminare e anche prevenire. Si prevede la proroga delle rate scadute nel 2017 e l'estensione del beneficio ai carichi affidati fino al 30 settembre 2017.

Sul fronte del cosiddetto spesometro, che è stato fonte di grandi problemi per chi opera professionalmente e si è trovato di fronte ad un enorme peso burocratico da sostenere, si ritara lo strumento introdotto sperimentalmente, con l'obiettivo proprio di renderlo più agevole e sostenibile. Si stabilisce, quindi, la scadenza semestrale per le comunicazioni IVA e la disapplicazione delle sanzioni relative al primo semestre 2017.

Speciale attenzione viene rivolta ai territori coinvolti da terremoti e alluvioni. A Livorno, a Rosignano Marittimo e Collesalvetti, coinvolti nell'alluvione del 9 settembre 2017, ci si può avvalere della sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari. E, ad Ischia, colpita dal sisma in agosto, di una proroga. Sono contenute poi importanti proroghe per i territori colpiti dal sisma del centro Italia, riguardanti anche i contributi previdenziali e assistenziali, i mutui, la riscossione, e misure per i territori colpiti in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.

È da valutare positivamente la concessione, agli enti non commerciali, della possibilità di avvalersi dell'anticipo del credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari anche on-line. Insieme agli articoli 5 e 8, che contengono misure fiscali vantaggiose per le ONLUS, si conferma così l'attenzione del Governo verso il mondo del terzo settore, oggetto della prima grande riforma complessiva, approvata dopo un grande lavoro da questo Parlamento e che sarà oggetto ancora per qualche tempo di decreti legislativi delegati.

Alcune norme riguardano direttamente l'ambito lavorativo, con l'incremento del fondo sociale per l'occupazione 2017-2025, con risorse derivanti da minori oneri. L'articolo 12-bis concerne i requisiti per il trattamento pensionistico di categorie professionali particolari, relative al settore della navigazione aerea. Ma queste materie meritano una sede più consona, quale la legge di bilancio, che tra breve esamineremo in quest'Aula.

Una novità interessante riguarda la SIAE, il cui monopolio termina con l'approvazione di questo testo. Per gestire i diritti d'autore, non potrà più operare solamente il soggetto SIAE, ma anche altri soggetti intermediari di gestione collettiva no profit. È una norma favorita dalle indicazioni dell'Unione europea, ma che va incontro anche ad una richiesta diffusa e sentita dal mondo della cultura e della musica. Naturalmente, in particolare, spinge verso meccanismi concorrenziali, che possono favorire un miglioramento del servizio di riscossione dei diritti d'autore, spesso vissuto come ostile e farraginoso dagli operatori.

Poi c'è il sostegno alle imprese e allo sviluppo. Si potenzia l'attività del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, con l'intervento di Cassa depositi e prestiti, per favorire la propensione, che già è in aumento, all'investimento. Rientrano nella platea di partecipazione ai confidi, come garanzia per gli investimenti, anche i liberi professionisti. Altre novità per loro, rispetto all'equo compenso e sulla possibilità di detrarre i contributi per le prestazioni assistenziali per gli enti bilaterali.

E, infine, c'è un capitolo molto ampio sul tema trasporti, infrastrutture e viabilità, un settore cruciale per costruire crescita e sviluppo. Si sblocca - da torinese mi corre l'obbligo di farlo notare - la possibilità di utilizzare un contributo straordinario, da parte della regione Piemonte, per GTT, l'azienda pubblica di trasporti di Torino. Per gestire una difficile situazione aziendale, questo contributo è un tassello essenziale. Ma senza il sangue freddo e la capacità di studiare un piano industriale serio da parte del comune di Torino, rischiamo di non colpire gli obiettivi. In questo senso, nell'interesse dei torinesi, noi facciamo la nostra parte, ma speriamo che tutti gli enti coinvolti facciano il proprio dovere.

È stata poi posta molta attenzione anche alle problematiche del cittadino consumatore. Abbiamo dovuto ristabilire per legge che il mese fa trenta giorni e non ventotto. Penso alla fatturazione delle bollette, per quanto riguarda la telefonia e altro, con i famosi ventotto giorni che diventano mensili oppure pluri-mensili, chiarendo una norma a vantaggio dei consumatori.

Il ritmo con cui ha ripreso a crescere il nostro prodotto interno lordo è costante. Questo più 1,5 per cento può indurci ad un cauto ottimismo, circa le prospettive economiche dei prossimi anni. La recessione e i segni meno sono alle nostre spalle. La riduzione del nostro deficit si stima possa arrivare nel 2020, che è davvero domani, al pareggio di bilancio. E il rapporto debito-PIL non può che migliorare in relazione al primo dato.

Il testo, in discussione oggi, accompagna l'ultima legge di bilancio di questo Governo e di questo Parlamento, mentre si disegnano i collegi elettorali. Mentre il settore dei sondaggisti e dei rilevatori delle opinioni è in gran fermento, il Paese cerca strumenti per superare gli anni della crisi, lunghi e dolorosi, nel quale il nostro mondo produttivo ha anche cambiato pelle, ma senza ancora trovare una marcia nuova, per ripartire con tutta la forza necessaria. La ripresa è ancora timida. Questo Parlamento può dire di avere convissuto con gli anni più difficili. Può dire di avere rappresentato un Paese in difficoltà, a tratti arrabbiato, ma sempre con una grande voglia di riscatto.

Ora ci troviamo ad una svolta: chi governerà, chi rappresenterà il Paese nei prossimi anni, avrà davanti un'economia con segni “più”, su cui puntare ed investire, a differenza di come ci siamo trovati a lavorare in questi anni noi. Se questi segni “più” sono rilevati e rilevabili, lo si deve alle azioni dei Governi che in questi anni, nonostante i marosi, hanno tenuto la barra dritta rispetto alla necessità di misure di sostegno della spesa, all'economia, al contenimento dei costi pubblici e della politica. Anche in questo decreto ci sono molti segnali rivolti ad un'economia reale, che vogliamo più forte e robusta. Molti altri segnali saranno contenuti...

Grazie, Presidente. Molti altri segnali saranno contenuti nella legge di bilancio. L'Italia che lavora e che scommette su se stessa: è questa l'Italia che ci piace di più ed è quella che merita sempre maggiore attenzione da parte della politica tutta. Ed è questa - ne sono convinta - che solleverà le sorti dell'economia del Paese e che rafforzerà questa timida ripresa, che oggi noi vediamo, e di conseguenza sosterrà anche un welfare più solido e insieme tutti coloro, tutti quei cittadini che di quel welfare hanno bisogno. Per tutti questi motivi e con questi auspici, il gruppo del Partito Democratico voterà favorevolmente sulla questione di fiducia.