Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 3 Agosto, 2015
Nome: 
Paola Bragantini

A.C. 3262
Grazie, Presidente. Il testo del provvedimento che ci apprestiamo ad affrontare in Aula concerne la vita di tutti gli enti locali, come bene ha spiegato il collega Misiani prima. I comuni, che sono il primo soggetto attraverso cui il cittadino forma la propria idea di ente pubblico e di Stato, le province e le nuove città metropolitane, che affrontano una complessa transizione che ancora dovremo seguire e monitorare affinché costituiscano davvero un'opportunità per i territori e un momento di protagonismo vero per le classi dirigenti locali e, infine, le regioni che entrano nella vita dei cittadini soprattutto nei periodi di loro maggiore fragilità. Il momento in cui ci si accosta alla propria regione è, soprattutto, quello nel quale si sperimenta l'accesso al Sistema sanitario. È proprio da questo aspetto che voglio partire, cioè dalla necessità di costruire un Sistema sanitario sempre più efficace ed efficiente nel quale i cittadini trovino risposte alle proprie domande di salute e accompagnamento alle proprie storie sanitarie. Un sistema sanitario nel quale anche le competenze vengono valorizzate e le professionalità coinvolte nell'impresa di costruire una sanità che oltre a mantenere e a far crescere i propri standard qualitativi, lo faccia anche con occhi rivolti alla necessità di far quadrare i conti. Si dice che la matematica non sia un'opinione, anche se questo spesso non sembra, e la differenza tra tagli ed obiettivi di risparmio dovrebbe essere sostanziale, ma anche su questo punto spesso si fa confusione. Qui non si tolgono risorse, ma si indicano strade per spendere queste risorse nel modo migliore. Strade già indicate anche nella proposta di legge di stabilità, nel patto per la salute, e nelle intese della Conferenza Stato-regioni. Il nostro sistema sanitario non può più subire tagli lineari, l'ha ribadito il Ministro Lorenzin, pochi giorni fa, qui in Aula, e non li subirà. Secondo quanto previsto nelle intese della Conferenza Stato-regioni del 26 febbraio 2015 e del 2 luglio 2015, le regioni hanno già avviato le procedure per le proprie spending review, attraverso misure di razionalizzazione e di efficientamento della spesa del Servizio sanitario, che vengono, quindi, ribadite e declinate negli articoli dal 9-ter al 9-octies. 
Già nella l'ultima legge di stabilità era previsto, insieme a risorse aggiuntive, un percorso di coinvolgimento delle regioni nellaspending review nella logica dell'efficientamento della spesa sanitaria che doveva trovare punti fermi negli accordi da raggiungersi nelle Conferenze Stato-regioni. La spending review non può e non deve toccare i livelli essenziali di assistenza, così come era determinato nella legge di stabilità 2015. Le misure previste nell'articolo 9 rafforzano il percorso di efficientemento previsto, e che è già in atto, con un grande sforzo ed impegno da parte di tutte le regioni. Parliamo, innanzitutto, di rinegoziazione per l'acquisto di beni e servizi e per i dispositivi medici. Gli obiettivi di risparmio per l'acquisto di beni e servizi sono previsti al 5 per cento. Per i dispositivi medici la quantificazione sarà argomento di nuova intesa in sede di Conferenza Stato regioni. Questo con l'occhio rivolto alla determinazione di costi standard che orientino l'azione degli uffici acquisti, fissati in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione. È prevista la rinegoziazione anche per gli acquisti dei farmaci, con l'obiettivo di raggiungere accordi tra le aziende farmaceutiche e l'AIFA. 
Più complesso è il lavoro che dovrà svolgere il Ministro per determinare il decreto con cui individuare i criteri che costituiranno l'indirizzo per l'azione dei medici prescrittori in futuro. Stretta tra pazienti esigenti e timori di dover rispondere penalmente del proprio lavoro, la cosiddetta medicina difensiva costituisce per lo Stato italiano un costo puro: ricoveri inappropriati, esami ridondanti, visite specialistiche non sempre necessarie, in un vortice di medicalizzazione anche culturale che, alla fine, produce ansia e non salute. 
Il decreto, che andrà a specificare questi criteri, dovrà essere semplice e chiaro. Nostro dovere, invece, qui in Parlamento, è approvare quanto prima una legge che sostenga il personale impegnato nella sanità nel suo lavoro, definendo le responsabilità professionali e gli ambiti dove può essere chiamato a rispondere e quelli dove non deve essere chiamato a rispondere anche in tribunale. Già nella passata legislatura ci si è provato senza successo. Se noi chiediamo ai medici una mano per raggiungere gli obiettivi di risparmio, noi dobbiamo loro strumenti per svolgere serenamente il proprio lavoro. 
Il sistema sanitario in Italia ha problemi da risolvere, uno su tutti è la grande differenza di efficienza nei diversi territori, ma ha grandi punti di forza. Ed è solo scommettendo sui punti di forza che possiamo superare le difficoltà che ancora oggi dobbiamo registrare: la professionalità e l'autorevolezza di AIFA per rapportarsi con le aziende farmaceutiche, la determinazione dell'Autorità anticorruzione per sostenere un processo complesso, che andrà a toccare migliaia di portatori di interessi, non tutti certo da tutelare, e la professionalità dei medici. Qui, in particolare, penso ai medici di famiglia, i primi che possono educare i cittadini ad un rapporto più sano con la sanità. Ed è pensando a loro che invito il Ministro Lorenzin a scrivere con attenzione e sensibilità il decreto attuativo sulle loro competenze: poche cose, chiare, comprensibili. 
Immaginiamo di coinvolgere in questo sforzo anche gli stessi pazienti, i cittadini. Usiamo tutti gli strumenti che abbiamo per educarli non solo alla salute, ma al corretto uso di ospedali, di presidi sanitari, di medici specialisti e non. Una sanità efficiente serve ai pazienti, serve ai lavoratori, serve alle aziende che lavorano in ambito sanitario. 
Il prossimo obiettivo è la legge di stabilità 2016. Confermiamo fin d'ora che non ci saranno tagli lineari e che non ci sono neanche ora. Ribadiamo che il diritto alle cure è essenziale per noi, per la nostra idea di comunità. La sanità, pubblica ed efficiente, dovrà essere protagonista della ripresa del nostro Paese e del recupero di quella fiducia piena che il cittadino... La sanità, pubblica ed efficiente, dicevo, dovrà essere protagonista della ripresa del nostro Paese e del recupero di quella fiducia piena che il cittadino deve poter nutrire verso il proprio Stato sociale. 
È bene avere ribadito in questo decreto-legge quanto importante sia una sanità pubblica efficiente. Con la prossima legge di stabilità starà a noi dare nuovo slancio e linfa per raggiungere questi obiettivi. È un impegno che chiediamo al Governo, al Ministro Lorenzin e a noi stessi quando, alla ripresa, prenderemo in mano la nuova legge di stabilità, con un occhio particolare alla sanità, come strumento non solo di cura, ma anche di crescita per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).