Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 16 Luglio, 2018
Nome: 
Stefania Pezzopane

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016

A.C. 804

Nella qualità dell'essere una terremotata, e lo sono dal 6 aprile del 2009, non accetto che un collega parlamentare venga in quest'Aula per dire che la sua forza politica, il suo Governo del cambiamento, farà le marchette per i terremotati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché, francamente, i terremotati non hanno bisogno di marchette. Cerchiamo di adottare un gergo più adatto a quello che stiamo per fare: un decreto terremoto utile, necessario, direi indispensabile per le proroghe già inserite dal Governo Gentiloni, ma un decreto che poteva e doveva essere uno strumento di maggiore forza e di maggiore energia, perché incombono delle urgenze. E lo dico da persona che vive nel cratere, che vive nel doppio cratere, che si occupa di queste cose, ci mancherebbe, con tanti limiti. Sfido chiunque a dire che ha la ricetta pronta; sfido anche voi a dire come li volete risolvere i problemi che siete tanto capaci di elencare, ma, pur con tanti difetti, ho l'esperienza non solo della terremotata, ma dell'amministratrice locale, e poi di chi, con molta modestia, ha cercato anche di fare delle leggi che hanno prodotto degli effetti.

Non sono perfette? Perfezioniamole. Questo decreto è l'occasione? Sì, è l'occasione, ma ci avete tarpato le ali, ci avete impedito di fare quello che voi per mesi avete detto che avreste fatto non appena preso in mano il Paese. Poiché ci sono state molte cadute di stile, grossolane, assurde, irrispettose per il ruolo di noi parlamentari, voglio citarvi Sandro Pertini. Qualche giorno fa il Vicepresidente della Camera Ettore Rosato ha organizzato una bellissima iniziativa e io, così, mi sono andata a rileggere un po' di Pertini.

Pertini, il giorno dopo il terremoto dell'Irpinia, il primo terremoto che ricordo da studentessa consapevole, nel discorso alla nazione diceva: perché un appello voglio rivolgere a voi, italiane e italiani, senza retorica. Un appello che sorge dal mio cuore di un uomo che ha assistito a tante tragedie, a degli spettacoli, che mai dimenticherà, di dolore e di disperazione in quei paesi. A tutte le italiane e agli italiani, diceva Sandro Pertini, qui non c'entra la politica; qui c'entra la solidarietà umana. Tutte le italiane e gli italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto a questi fratelli colpiti da questa nuova sciagura, perché, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi, e noi ci abbiamo provato.

Peraltro, nell'elenco di quei morti del 2009 ci sono persone che si chiamano come me. Quindi, io non accetto queste lezioncine di basso profilo, non accetto questa mancanza di rispetto, non accetto che ogni volta che si fa una proposta vi mettiate con il torcicollo a guardare indietro. Non abbiamo fatto così quando noi siamo andati a governare. Abbiamo ereditato dei problemi ma mai c'è stata una rivendicazione con chi aveva governato prima, perché abbiamo sempre cercato di superare gli ostacoli. Non ci azzittirete dicendo che noi abbiamo governato prima e, quindi, dobbiamo star zitti. Ma che stiamo zitti. Siate più educati e più rispettosi per il ruolo. Qui ci sono questioni grandi da risolvere e se sapete come farlo e se i nostri emendamenti non vanno bene diteci quali sono i vostri, visto che non li avete presentati.

Noi siamo a un paradosso, a una situazione inquietante, a una situazione per alcuni versi ridicola. Al Senato si accelerano i tempi con la motivazione che era in vigore solo la Commissione speciale e che, invece, alla Camera finalmente si erano insediate le Commissioni ordinarie e che, quindi, alla Camera gli organi avrebbero potuto esaminare e decidere in maniera più consona e pertinente. Ce lo fate pure credere, perché si fanno le audizioni. La rappresentante del Governo in audizione è stata incalzata da diversi esponenti di varie forze politiche - e non c'eravamo messi d'accordo prima, ma era normale chiedere - che ponevamo il problema: “Ma c'è uno spazio, c'è uno spazio?” e, addirittura, ci è stato risposto: “Ci proviamo”. Cosa significa “ci proviamo”? Non significa niente e infatti non è significato niente.

Siamo stati lì, con rispetto nei confronti del presidente della Commissione - che oggi è assente e, quindi, non può nemmeno riferire volendo - e nel rispetto di altri commissari, che sono assenti anche loro, a cercare di far capire che c'erano delle cose. Ma perché? Io lo l'ho detto prima, dal 2009: non vi illudete che fate la legge organica che risolve tutti i problemi. Il terremoto e la ricostruzione sono cose complicate e difficili. Certo, si possono fare delle norme più calzanti e con una durata più permanente, ma comunque c'è un giorno per giorno e sette mesi, perché sette mesi sono il tempo che intercorre dalla legge di bilancio ad oggi, sono un'eternità per le popolazioni terremotate. Se Gentiloni poteva fare solo quello che ha fatto - lo ricordava anche il collega Baldelli - ovvero fare delle proroghe, a noi era consentito fare di più che limitarci a delle mere proroghe.

È certo che alcune cose sono state fatte e ci mancava pure che non facevamo nemmeno quello. Ma dov'è la novità del vostro governare? Dov'è questo spirito giacobino che adesso arrivate e cambia tutto? Avete fatto le proroghe delle proroghe, ovvero avete consolidato delle misure fatte dal precedente Governo, gli avete dato delle piccole correzioni e le avete meramente prorogate. Allora, evidentemente andavano bene. Su alcune questioni che vi abbiamo posto incalzati non avete risposto. Lo hanno già detto altri colleghi: non si scherza sulla struttura commissariale. Abbiamo presentato un emendamento sulle scuole; non si scherza sul negare le deroghe all'organizzazione del sistema scolastico. A settembre le scuole riaprono. Nelle zone terremotate, se non diamo le deroghe, non sapranno come fare le classi. E quando lo facciamo? Nella legge di stabilità. E anche le proroghe dei contratti dei lavoratori precari avete detto che volete farle nella legge di bilancio. Ma lo sapete che i contratti scadono prima e che quindi ci sarà un buco? E voi, che volete accelerare la ricostruzione, non prendendo in mano con cognizione di causa i problemi, in realtà la bloccherete e ci sarà una situazione difficile, imbarazzante, critica, in cui tutti i comuni si ribelleranno.

Ho sentito una collega - me lo sono scritto - che ha detto che c'è stata trasparenza e c'è stata partecipazione. Ma, scusate: non so che senso date a queste parole. Noi abbiamo sentito quattro presidenti di regione, i vescovi, CGIL, CISL, UIL e UGL, il capo della Protezione civile. Poi, modestamente abbiamo parlato pure noi, che nel nostro piccolo non siamo, diciamo, Sandro Pertini, nei confronti del quale veramente ho un'ammirazione gigantesca, ma siamo dei modesti rappresentanti del popolo come voi, eletti come voi. Ebbene, dopo tutto questo nostro parlare, dopo tutte queste audizioni ci avete detto: “Ci proviamo” ma si chiude tutto.

Poi, dite delle cose che non sono vere, non corrispondono alla realtà dei fatti, alla storia delle cose. Avete detto che gli emendamenti non sono scritti bene. In primo luogo, come vi permettete? Da che pulpito! Chi siete? Da dove venite per dire che i nostri emendamenti non sono scritti bene? Diteci il motivo vero per le inammissibilità. Quelle inammissibilità relative agli ospedali non si reggono in piedi: sono inammissibilità politiche, perché non volevate bocciare quegli emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché la sottoscritta, che non sa scrivere gli emendamenti però ogni tanto se li faceva approvare, ha presentato e si è fatta approvare un emendamento che ha addirittura derogato alla geografia giudiziaria e sono state fermate le procedure per la riorganizzazione dei tribunali fuori cratere a Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. Nessuno di questi quattro tribunali era nel cratere, ma il Governo, che aveva un po' di testa, capiva che in una regione terremotata - e terremotata bis - è tutto, tutto in disordine, tutto in disordine. Quindi, se voi quell'emendamento non lo volete approvare non vi coprite con l'inammissibilità perché io e il collega, insieme agli altri colleghi, lo ripresenteremo in altri decreti, in altri strumenti, e prima o poi dovrete dirci quello che pensate, dovrete dirci quello che pensate.

Ora, noi abbiamo al Senato il Partito Democratico che ha lavorato con lena per migliorare il decreto. Il decreto al Senato è passato praticamente all'unanimità. Quindi, non fate i primi della classe. C'è stato un lavoro comune di tutte le forze politiche ma, come hanno ribadito anche altri colleghi, sarebbe venuto qui e potevamo lavorarlo ancora un po'. Tra l'altro, la bontà degli emendamenti sta nel fatto che erano più o meno tutti simili e, quindi, c'era anche una concordia e non c'era uno scontro su quasi nulla. Avete addirittura bocciato un emendamento richiesto da CGIL, CISL, UIL e UGL che inserisce il DURC - quindi, uno strumento su cui nemmeno c'era il bisogno di copertura - anche nel terremoto del 2009, oltre che nel terremoto del 2016, visto e considerato che alcuni comuni hanno entrambi i terremoti per cui le ditte per un terremoto presentare il DURC e per l'abitazione vicino, che è un altro terremoto, non presentano il DURC. Nemmeno quello, nemmeno quello! E le proroghe no; le questioni di semplificazione no; e gli ospedali sono inammissibili.

E poi la questione delle tasse da ridurre nella restituzione. Quando sono state ridotte per il terremoto dell'Aquila dal 100 per cento al 40 per cento, noi venimmo a fare delle manifestazioni, venimmo a discutere con il Governo e alla fine ottenemmo quel risultato. Oggi noi ve lo riproponiamo anche per quest'altro terremoto. Discutiamone; perché chiuderci a riccio dopo che per mesi avete fatto la propaganda? E alla legge di bilancio io me li ricordo i vostri emendamenti, io me li ricordo i vostri emendamenti perché me li studiavo. Dicevo: “Cavolo, magari hanno delle idee migliori delle nostre. Vediamo, approviamone qualcuno” e ve li abbiamo pure qualche volta approvati. E oggi, quando li presentiamo noi certi emendamenti, ce li bocciate o sono inammissibili.

Le questioni sono ancora aperte sul terremoto del 2016-2017. Sono aperte per il terremoto dell'Emilia-Romagna, che addirittura è stato considerato inammissibile perché non c'era Emilia-Romagna nel titolo. In altre circostanze noi abbiamo cambiato il titolo. Abbiamo cambiato il titolo, perché se si parla di terremoti magari discutendone in maniera omogenea si riescono a fare anche delle norme parallele, delle norme non confliggenti; e invece anche lì chiusura. Poi io vi pongo anche alcune domande. Avete fatto il Governo, avete nominato i ministri, avete dato le deleghe: scusate, ma chi è che segue la ricostruzione? Ma possiamo avere noi forza politica Partito Democratico, noi esponenti dei territori colpiti dal terremoto, un punto di riferimento, come tutti i Governi hanno dato? Letta, che stava sempre… Non sono mancati gli scontri, non sono mancate le differenze, ma nulla possiamo dire su un lavoro continuo e pressante. E poi il Ministro Trigilia col Governo Monti, e poi Giovanni Legnini sottosegretario, e poi Paola De Micheli, che si è fatta carico di più terremoti. E qui qual è la vostra scelta? Qual è la scelta sulle strutture di missione? Le avete prorogate fino a settembre: ma sapete cosa significa per un terremoto non avere dopo settembre l'unità di missione? Significa che le delibere CIPE rimangono ferme, cioè che i soldi non arrivano, ovvero che si ferma tutto. Chi le ha praticate queste cose, giorno per giorno, sa che non ce lo possiamo permettere.

Quindi io credo che dobbiate guardarvi un po' tra di voi e con noi, rifare un po' mente locale, rivedere le proposte che noi abbiamo presentato, riesaminare le questioni, anche la questione delle tasse sospese a L'Aquila e la conseguente restituzione richiesta al 100 per cento. Ma come si fa a banalizzare? Ma come si fa ad individuare una responsabilità politica, peraltro sbagliando? La mancata notifica avvenne tra il 2009 e il 2011, tra il Governo Berlusconi e il Governo Monti; poi non si riuscì a correggere. Ma ve la volete cavare così? Cioè per ogni problema voi ve la volete cavare dicendo che è responsabilità di altri? O quando governi chiudi la saracinesca e ti occupi delle cose, anche se le hai ereditate, perché son cose difficili, e sono convinta che chiunque abbia governato nel pregresso se avesse potuto farlo l'avrebbe fatto. Lì ci fu un grave, gravissimo comportamento inidoneo di burocrati e funzionari, su cui andrebbe svolta un'indagine, per capire come e perché mancò la notifica; ma detto questo lo dovete risolvere, avete detto che lo risolvevate subito, avete detto che era una delle prime cose. Governo giallo-verde, in campagna elettorale avete detto che una delle prime cose che facevate… E ricordo le parole tassative di esponenti, che volevano aprire lo scontro con l'Europa su questo; l'avete aperto sugli immigrati, facendo affondare i barconi: non l'avete aperto su questa questione, per la quale l'avevate promesso! Avevate detto che mai avreste accettato che la Commissione europea travalicasse una norma italiana; io vi propongo un emendamento in cui decidiamo un'interpretazione autentica della norma italiana, perché non può essere che una norma approvata nel 2011, che prevede un de minimis con la cifra di 500 mila euro, perché pubblicata nel 2012 venga così dalla Commissione europea impostata sulla cifra successivamente definita dalla norma italiana, e dite di “no”, che bisogna trattare con l'Europa. Ma com'è? Ma com'è? Ma come potete entrare in contraddizione in maniera così brusca sulle questioni concrete? Trecento imprese: stamattina noi abbiamo fatto una riunione in regione con tutti i parlamentari, erano tutti invitati.

C'erano alcuni e altri no, perché poi si preferisce sfuggire al confronto vero. Lì si è ribadita la necessità di interpretare la norma italiana; e quando abbiamo incontrato Giorgetti ha convenuto che quell'impostazione è un'impostazione positiva, mentre in Commissione avete detto di “no”, che solo la trattativa svolta con la Commissione europea… Dovete approfondire!

Noi non siamo bambini. Noi non siamo bambini, noi abbiamo bisogno di portare a casa i risultati, e non ci faremo spaventare né dalle vostre illazioni né dai vostri richiami né dalle vostre velate minacce ricattatorie, sempre su questa questione: chi c'era prima, chi c'era prima. Chi c'era prima sta qui in altra veste, come vuole la democrazia; ora ci state voi. Noi sul terremoto non speculiamo, non andiamo in giro a raccontare sciocchezze. Sul terremoto vogliamo votare sempre a favore delle norme, perché noi vogliamo che i cittadini di quei territori possano avere la garanzia e la sicurezza che qui c'è un Parlamento che lavora per loro, non gente che si becca inutilmente l'un con l'altro per dimostrare non so quali sapienze, non so quali capacità e permettersi una coccarda gialloverde, che francamente non ha alcun senso in questo momento storico per quelle popolazioni, per quella gente e per questi problemi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Liberi e Uguali).