Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Mercoledì, 10 Maggio, 2017
Nome: 
Angelo Senaldi

A.C. 3671-ter-A

Grazie, Presidente. Arriviamo oggi alla votazione finale di un provvedimento che tratta di un argomento posto in agenda dalla Commissione attività produttive già all'inizio di ottobre 2015, prima della proposta del Governo dello scorso anno, proprio a significare la consapevolezza, da parte del Parlamento, della necessità di revisione complessiva e condivisa delle procedure di amministrazione straordinaria per grandi imprese in stato di insolvenza.

La legge-delega contiene alcuni principi che pongono ordine alla stratificazione normativa che, a far tempo dal 1979, si è via via accumulata nella nostra legislazione, dalla legge n. 270 del 1999 alla legge n. 39 del 2004, all'intervento del decreto-legge n. 134 del 2008, ai successivi decreti degli ultimi anni: una stratificazione che si era resa necessaria dalle condizioni mutate e particolari di più casi di crisi d'impresa, che non trovavano, nelle norme in vigore, completa e piena possibilità di esplicare la propria funzione.

Lo stralcio dell'amministrazione straordinaria dal disegno di delega per la riforma delle discipline di crisi d'impresa e dell'insolvenza ha permesso un approfondimento e una serie di revisioni da parte della Commissione referente, che hanno, a nostro avviso, meglio precisato i contorni delle norme di delega in approvazione, al fine di rendere preciso e puntuale, e quindi concretamente efficace, l'intervento di revisione delle procedure, con intenzioni conservative del patrimonio produttivo collegate a precisi parametri e presupposti legati allo stato di insolvenza, al contorno dimensionale dell'azienda ed al numero dei dipendenti.

Credo che questo lavoro sia stato essenziale, anche perché i decreti attuativi, che ripasseranno dalla Commissione, potranno ripercorrere questi aspetti e, quindi, credo che il lavoro fatto dalla Commissione, di approfondimento proprio grazie allo stralcio dell'articolo 15 del decreto-legge del Governo, sia stato un valore aggiunto in questo procedimento legislativo.

Già dalla precisazione dell'oggetto della delega stessa, contenuto nell'articolo 1, si evidenzia come l'obiettivo da realizzare sia la massima tutela della capacità produttiva delle grandi aziende, al fine di garantire l'occupazione sia diretta che indiretta, in particolare delle piccole e medie imprese creditrici, spesso incapaci di sopravvivere alle difficoltà delle grandi aziende clienti.

Il testo si inserisce inoltre nel quadro normativo europeo, in accordo con i recenti regolamenti e la raccomandazione del 2014, che invita ad istituire un quadro giuridico chiaramente orientato ad incoraggiare una ristrutturazione efficace delle imprese in difficoltà, ma che conservano comunque potenzialità di ripresa e di sviluppo.

Ritengo importante sottolineare alcuni aspetti ed alcune variazioni apportate al testo base in sede referente, perché, a mio avviso, danno plasticamente la cifra della volontà di operare per la salvaguardia della continuità aziendale, in primo luogo accelerando i tempi delle decisioni, valorizzando la funzione del Ministero dello sviluppo economico ed identificando, nelle sezioni specializzate di impresa presso le corti d'appello, l'autorità giudiziaria preposta al controllo del procedimento, per offrire una strada, direi, preferenziale, per garantire la massima celerità nell'affrontare la crisi aziendale in atto. Oggi più che mai la tempistica non è una variabile indipendente rispetto alla possibilità di ripresa di aziende in difficoltà, anzi il fattore tempo risulta determinante nella buona riuscita delle azioni di salvataggio. Un mondo in continua mutazione, interconnesso, rapido nelle decisioni, sempre aperto ed attivo richiede risposte celeri e veloci che molte volte si scontrano, o si scontravano, con regole burocratiche pensate per altre realtà ed altre epoche.

Così come di rilievo nel provvedimento è la definizione di un albo dei commissari straordinari per l'ammissione delle grandi imprese in stato di insolvenza per garantire alti livelli di trasparenza di procedure e decisioni. I soggetti inseriti nell'albo dovranno possedere requisiti stringenti di indipendenza, professionalità ed onorabilità, dovranno essere liberi da qualsiasi conflitto di interessi e non potranno, salvo casi specifici, eccezionali e motivati, essere nominati da parte del Mise per seguire più imprese in amministrazione straordinaria. Anche per quanto attiene i compensi dei commissari verranno introdotti parametri e criteri oggettivi legati all'efficacia e all'efficienza del lavoro svolto, oltre che alla dimensione dell'impresa amministrata.

Viene definita in maniera compiuta e precisa la cosiddetta procedura accelerata per le società quotate di rilevanti dimensioni, sulla scorta delle finalità della “legge Marzano”, dando compito diretto al Ministero dello sviluppo economico di disporre in via provvisoria l'ammissione all'amministrazione straordinaria, con la nomina del commissario straordinario a cui seguirà comunque la conferma o la revoca da parte del tribunale. Anche in questo caso, la scelta è improntata ad accrescere il livello di trasparenza, piuttosto che lasciare alla decretazione d'urgenza la disciplina per tamponare le emergenze come avvenuto in casi più o meno recenti. Così come il requisito dimensionale relativo al concetto di grande impresa non viene più ancorato ai soli occupati, bensì riferito alla media del volume di affari degli ultimi tre esercizi. Inoltre vengono indicati principi e criteri direttivi per quanto riguarda il comitato di sorveglianza di cui fanno parte oltre i membri nominati dal Mise, anche i creditori nominati dal tribunale, la cui funzione è quella di vigilanza sull'attuazione del programma e sulle effettive prospettive di risanamento e recupero economico e sulle modalità di intervento del tribunale sulla sospensione e risoluzione dei contratti pendenti e sul pagamento dei crediti pregressi.

Infine, siamo certi che grazie all'impegno del Governo espresso in maniera chiara e decisa dalla Viceministra Bellanova, si possa risolvere in fase di attuazione della delega la questione aperta della estensione della tutela dei lavoratori coinvolti, dall'apertura delle procedure fino agli atti successivi all'esecuzione del piano predisposto dal commissario.

Tre parole, quindi, per riassumere questo provvedimento: celerità, trasparenza e salvaguardia. È un provvedimento che non può essere derubricato a semplice definizione di procedimenti amministrativi, ma è una potente leva di politica industriale in un'epoca, quella attuale, di grandi trasformazioni, di innovazioni produttive e di processi, di novità delle modalità di lavoro, di cambiamenti e di evoluzione nei parametri di valutazione energetica ed ambientale. In questo scenario così poco decifrabile e prevedibile, uno strumento capace di salvaguardare il lavoro e la produzione delle grandi imprese strategiche è un punto importante nel processo complessivo e generale di revisione delle procedure concorsuali e parte di quell'opera di aggiornamento legislativo, di semplificazione e di responsabilizzazione che i Governi negli ultimi tre anni hanno perseguito con forza. Viene proposta oggi una risposta chiara e certa, semplificata e idonea, a sostegno di passaggi difficili e complicati. A nome del Partito Democratico annuncio il sostegno e il voto favorevole al provvedimento.