Discussione sulle linee generali
Data: 
Mercoledì, 17 Febbraio, 2016
Nome: 
Mino Taricco

A.C. 3119-A

Grazie, Presidente. Il provvedimento che stiamo discutendo e che ci apprestiamo ad approvare si inserisce nel solco di una grande attenzione che questo Parlamento, in questa legislatura, ha dedicato all'agricoltura come settore – lo ha dimostrato dai dati che abbiamo nelle nostre mani in questi mesi – con grosse potenzialità di crescita per lo sviluppo dei territori, per l'occupazione, ma anche come presidio importante per la manutenzione e la salvaguardia del territorio; per la manutenzione di un territorio che è il contesto ottimale in cui si sviluppa il turismo e in cui si sviluppano tante altre attività economiche. L'attenzione che è stata dedicata è stata dedicata con una consapevolezza: che l'agricoltura è un settore con straordinarie potenzialità, ma è un settore che sta attraversando grandi problemi legati ad una competitività internazionale sempre più libera e, quindi, sempre più aggressiva nei confronti delle nostre imprese; è un settore che è attanagliato, forse non soltanto per norme italiane, ma anche per norme comunitarie e per accordi internazionali, da un contesto di burocrazia che, in molti casi, ne blocca molto la propria capacità espressiva; è un settore che ha molte complessità e anche molte debolezze legate alla storia che ha caratterizzato il divenire fin qui di questo settore. 
Come dicevo, in questa legislatura abbiamo dedicato una grande attenzione a questo settore, a partire dal «decreto competitività» e il lavoro che era stato fatto in quest'Aula per quanto riguarda le semplificazioni e il lavoro in agricoltura, per quel che riguarda la norma sul rilancio dei settori in crisi – che aveva affrontato i temi del latte, dell'olivicoltura, della riorganizzazione degli enti, il tema degli interventi in caso di calamità, il tema delle relazioni all'interno delle filiere –, per arrivare, poi, al già citato pacchetto di norme comprese nella legge di stabilità – l'IMU sui terreni agricoli, il tema delle assicurazioni, gli interventi sul settore del latte e della carne – e per le norme puntuali che siamo andati ad approvare in questi anni che, credo, avranno una potenzialità di sviluppo molto grande per i tempi a venire. Ricordo soltanto, a questo riguardo, l'agricoltura sociale. 
Questo provvedimento si inserisce in questo contesto ed in questo solco. Mette in campo un pacchetto di misure che hanno una serie di obiettivi: sicuramente – è già stato citato –, il tema della semplificazione, su cui è stato fatto un grosso lavoro e rimane ancora molto da fare, ma sicuramente questo provvedimento dà un contributo importante; interventi legati alla riorganizzazione di enti e società che vanno avanti anche in questo provvedimento; il sostegno, che anche qui viene portato avanti, a settori che hanno particolari difficoltà. 
Dicevo il tema delle semplificazioni: ci sono semplificazioni per quel che concerne i controlli dell'olio d'oliva, sulle denominazioni di origine, sul commercio di animali, sui procedimenti e sui tempi dei procedimenti amministrativi; ci sono interventi per quel che riguarda la filiera del legno. Sono già stati citati interventi che ritengo molto importanti, che vanno ad affiancare il lavoro portato avanti dai programmi di sviluppo rurali che stanno partendo in tutte le regioni per quel che riguarda l'insediamento dei giovani, sia l'affiancamento che le norme sulla banca della terra, come anche, indirettamente, tutto il tema sulle assunzioni congiunte da parte delle imprese.
Dicevo, interventi, poi, sui settori che, in questo momento, stanno attraversando momenti di particolare difficoltà: il settore del pomodoro, il settore del riso, una norma sul burro, il settore dell'apicoltura, il settore della birra. Credo siano interventi importanti che mettono in campo provvedimenti finalizzati a dare una prospettiva a questi settori. 
Noi abbiamo affrontato con convinzione questo lavoro, lo ha detto bene il presidente Oliverio: è stato un lavoro corale, di tutta la Commissione, che ha lavorato in modo importante su tutti gli emendamenti che erano stati presentati e che credo abbia migliorato significativamente il testo che ci era pervenuto dal Senato. L'abbiamo fatto con una convinzione: i dati di questi giorni sull’exportci dicono che, probabilmente – gli ultimi dati devono ancora arrivare –, l’export dell'anno scorso ha superato i 36 miliardi di euro ed anche che quell'orizzonte che sembrava molto lontano dei 50 miliardi di export agroalimentare, invece, stanno diventando assolutamente alla portata. Ma lo abbiamo fatto anche nella convinzione che l'agricoltura ha una funzione strategica per il futuro dei nostri territori: l'agricoltura si gioca in aree molto vocate, territori di pianura a forte vocazione specializzata, ma si gioca anche in contesti nei quali quella presenza garantisce – concludo – un futuro ai nostri territori. L'abbiamo fatto anche con la convinzione che dalla qualità dell'agricoltura dipende la qualità del futuro dei nostri territori e dipende la qualità del futuro della nostra vita: l’export, in qualche misura, ci ha additato un orizzonte verso il quale camminare.