Sull'ordine dei lavori
Data: 
Martedì, 5 Dicembre, 2023
Nome: 
Andrea Orlando

A.C. 1275-A​ e abbinate

Signor Presidente, il collega Lupi, al quale va tutta la mia stima, ha compiuto una generosa, direi molto coraggiosa, ma sfortunatissima prova e cercherò di spiegare il perché, motivando il perché del ritiro della mia firma. Meglio di me, il collega Casasco e il Sottosegretario Durigon potrebbero spiegare che c'è una lunga scuola, della quale, peraltro, dovrebbe far parte anche lui, secondo la quale il salario minimo è un vulnus alla dinamica della sussidiarietà, che dovrebbe rimettere alle parti sociali la definizione delle regole del gioco in ordine alle relazioni industriali. Ora ha perfettamente ragione il collega Lupi, quando dice che avevate tutto il diritto di votare contro la proposta dell'opposizione con un soppressivo, ma forse non si è accorto che con una delega al Governo si smentisce tutta la scuola della sussidiarietà italiana. Forse per questo non è stato chiamato il presidente del CNEL in audizione nell'ultimo passaggio, che sarebbe stato costretto a ribadire una cosa che il CNEL ha già scritto, ossia che in questa materia non dovrebbe intervenire la legge, figuriamoci se deve intervenire la delega al Governo. Ritiro la mia firma, anche perché su quei banchi non ho mai visto la ministra Calderone. Questo mi fa pensare che questa delega non è stata scritta al ministero del Lavoro, è stata scritta a Palazzo Chigi e la finalità di questa delega non è soltanto cancellare la proposta dell'opposizione, ma è riscrivere in modo unilaterale le relazioni industriali, senza coinvolgere le parti sociali. E questo è un pericolo gravissimo per la Costituzione materiale del nostro paese.