Discussione sulle linee generali
Data: 
Mercoledì, 4 Ottobre, 2017
Nome: 
Elena Carnevali

 

Grazie, signor Presidente, sottosegretaria, onorevole colleghi. Oggi ci accingiamo, dopo il voto unanime al Senato, a sollecitare in quest'Aula un'opportunità, una grande occasione per il nostro Paese, ovvero la possibilità che l'Agenzia europea del farmaco (EMA) possa giungere in Italia e, nello specifico, a Milano; un'occasione frutto del referendum di separazione della Gran Bretagna dall'Unione europea nel giugno del 2016, che, tra i diversi effetti, ha posto, tra i Paesi membri dell'Unione europea, il tema della ricollocazione di due importanti e strategici uffici: l'EBA e appunto l'EMA; una opportunità, che il nostro Paese ha dimostrato molto concretamente di voler cogliere, a partire dall'iniziativa convinta e decisa del Governo e dalla collaborazione istituzionale che si è da subito sinergicamente mossa per giungere a questo prestigioso obiettivo.

Voglio, infatti, ricordare il Patto per Milano, suggellato dall'allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che, all'indomani delle vicende della Brexit, indicava gli obiettivi strategici per la città, condivisi da Governo, comune, seguito - come dicevo - anche dal proficuo dialogo con la regione Lombardia e dal suo Presidente, sino alla presentazione ufficiale della candidatura di Milano dello scorso 25 settembre a Bruxelles. In questa occasione la delegazione italiana, composta dal Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, dal sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, dall'incaricato speciale del Governo per la candidatura italiana, Enzo Moavero Milanesi, e dal presidente di regione Lombardia, Roberto Maroni, e dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dimostrato una compattezza di intenti, che dimostra l'assoluta credibilità della proposta italiana.

Il nostro Paese si attesta come uno dei più importanti produttori farmaceutici in Europa; la regione Lombardia, in particolare, è la prima regione italiana nel settore farmaceutico, con 28.000 addetti, altri 18.000 lavorano invece nell'indotto, e ogni anno sono 7 i miliardi di euro investiti in ricerca e innovazione. In campo biomedico la Lombardia è la prima regione per la produzione di dispositivi medici, che contano oltre 800 imprese, 30.000 dipendenti, il 49 per cento del fatturato nazionale. La provincia di Milano, poi, in particolare, è l'area a maggiore concentrazione di imprese, con circa il 61 per cento di imprese lombarde e quasi l'80 per cento del fatturato prodotto nella regione. Secondo uno studio prodotto da Assolombarda sono ben 11.600 gli articoli scientifici pubblicati dalle università lombarde e dai suoi centri di ricerca, di cui 6.200 nel campo della scienza della vita, senza contare il futuro sviluppo del Progetto dello Human Technopole, che in poco tempo potrebbe rappresentare un primo Centro europeo di lavoro di ricerca sulla genomica e sui bigdata.

Milano, dunque, rappresenterebbe una meta ottimale per ospitare EMA, non solo per il suo tessuto produttivo, di innovazione e di ricerca, e la caratteristica è anche così fondamentale per evidenti vantaggi infrastrutturali e logistici.

Voglio ricordare qui che, oltre all'infrastruttura fisica e alla disponibilità degli spazi, la messa a disposizione, quindi, del grattacielo Pirelli, con 50.000 metri quadri, che sono il doppio degli attuali in disponibilità della sede londinese, i tempi, le distanze, i collegamenti con treno, l'alta velocità, gli aeroporti, insomma un ecosistema e una capacità recettiva per dipendenti, visitatori, partecipanti ai grandi eventi internazionali, sono tutti fattori che possono giocare a favore della candidatura di Milano, per la città, ma soprattutto per un Paese, anche a seguito della straordinaria esperienza di Expo. Quindi, pensiamo che possiamo dirci assolutamente pronti.

Milano, inoltre, può dirsi, a tutti gli effetti, una grande capitale europea per la multiculturalità, potendo offrire numerose opportunità di scolarizzazione multilingue, a orientamento europeo, in grado di rispondere alle future esigenze dei dipendenti dell'EMA e delle loro famiglie.

Ospitare EMA, dunque, costituirebbe un motivo di vanto istituzionale certo e una straordinaria occasione di sviluppo, portando nel nostro Paese un'Agenzia con oltre mille dipendenti, con un indotto di assoluto rilievo - basti pensare agli oltre 500 meeting internazionali che si svolgono e alla trazione legata alle funzioni istituzionali delle Agenzie per le case farmaceutiche -, un'occasione che - mi preme sottolineare - non riguarda esclusivamente la città di Milano o la regione Lombardia, ma tutto il Paese Italia.

Sarebbe dunque l'intero sistema a beneficiare, in quanto la prospettiva di sviluppo coinvolgerebbe la promozione e l'avanzamento globale dell'impresa farmaceutica italiana, per non parlare del ruolo che EMA potrebbe svolgere in un'operazione di rilancio e di ulteriore sviluppo nella ricerca medico-scientifica, ponendosi in rete con le strutture di eccellenza presenti in tutto il nostro Paese, il Joint Research Centre di Ispra, vicino a Varese, la European Food Safety Authority, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma; si potrebbe costituire un polo scientifico di cooperazione per la ricerca unico in ambito continentale, abbracciando settori importanti e correlati tra loro quali le scienze della vita, il food e la nutrizione.

Il risultato dell'esame, primo del Consiglio affari generali dell'Unione europea, è senza dubbio un rafforzamento della determinazione che il nostro Paese ha messo in campo e di tutte le istituzioni interessate, perché quello che ci preme è garantire anche la continuità operativa, la funzionalità dell'Agenzia, a garanzia dell'interesse di tutti i cittadini.

Colleghi, sebbene, come ho detto, la collaborazione istituzionale e la forte azione sinergica di tutte le istituzioni coinvolte per ottenere questo grande risultato non sia mai mancata, credo sia doveroso che questo Parlamento si affianchi loro in questa sfida avvincente, a dimostrare come un risultato di assoluta rilevanza per l'intero sistema Paese avvenga con il sostegno di tutti. È quello che chiediamo con questa nostra mozione ed è quello che, sono convinta, auspichiamo che tutte le forze presenti in quest'Aula sottoscriveranno. Grazie(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).