Data: 
Lunedì, 9 Giugno, 2014
Nome: 
Paolo Gentiloni Silveri

A.C. 2079-A

Discussione generale

Relatore

Signor Presidente, il disegno di legge su cui riferisco riguarda, come il Presidente ci ha ricordato dal titolo, la nostra partecipazione a due banche multilaterali dell'area latino-americana e caraibica. Si tratta in particolare della Banca di sviluppo dei Caraibi e della Banca interamericana di sviluppo. L'Italia partecipa finanziariamente a questi organismi onorando impegni di lunga data nel caso della Banca dei Caraibi risalenti al 1988, nel caso della Banca interamericana al 1977.

Direi che con questo provvedimento c’è anche una conferma dell'interesse del nostro Paese allo sviluppo economico in particolare di queste due aree, Carabi e America latina. Con l'America latina, in modo particolare, abbiamo un interscambio molto significativo (22 miliardi, ad esempio, lo scorso anno) e il continente, com’è noto, attraversa una fase di relativa crescita economica. 
  I tassi di crescita del PIL latino-americano sono attorno al 4 per cento nel 2013 e nelle previsioni 2014, anche se restano problemi sociali enormi. 
  Credo che vada anche ricordato che queste nostre partecipazioni provocano non solo una ricaduta positiva indiretta sull'economia italiana, come in generale il contributo allo sviluppo provoca, ma anche un effetto diretto, ossia la possibilità per imprese nazionali di partecipare a gare d'appalto finanziate dai prestiti erogati da queste due istituzioni bancarie. 
  L'impegno finanziario di cui al provvedimento, che deriva dalle decisioni di ricapitalizzazione prese da queste due banche, è valutato per la Banca di sviluppo dei Caraibi in 3 milioni di euro circa quest'anno, 1 milione e mezzo ciascuno l'anno prossimo e nel 2016, altri 3 milioni di euro nel 2017. Per la Banca interamericana si tratta di sottoscrivere 9.800 azioni, di cui 238 sono quelle a pagamento, per – anche qui – poco meno di 3 milioni di dollari americani. A questa sottoscrizione, per la Banca interamericana, si provvede nei limiti delle risorse già autorizzate per la partecipazione al capitale della stessa e, come ci ha ricordato il Viceministro Morando in audizione, ci si avvale di una plusvalenza di cambio per sottoscrivere queste nuove azioni. 
  Se, dunque, Presidente, questo è sinteticamente il contenuto del provvedimento, vorrei dedicare un paio di altri minuti nel riferire delle problematiche che sono emerse nella discussione, nell'esame approfondito che c’è stato in Commissione, dove mi pare siano emersi in particolare tre punti. Il primo: ha senso, vista la situazione della finanza pubblica, confermare impegni di questo genere ? Credo – questo è l'orientamento emerso dalla maggioranza della Commissione – che abbia assolutamente senso, in primo luogo per un principio di continuità nella politica estera, che è fondamentale, cioè gli impegni in questi organismi multilaterali non possono essere soggetti a cambiamenti di anno in anno, a seconda della congiuntura, soprattutto per un grande Paese come l'Italia, che è uno dei Paesi principali per attività di impresa all'estero. E credo che sia importante proseguire anche per i vantaggi che ne ricaviamo. Solo per la Banca interamericana – ci ha riferito il Governo – ad esempio, nell'ultimo triennio le nostre imprese si sono giovate di investimenti finanziati dalla Banca interamericana per circa 91 milioni di dollari americani: quindi, c’è anche un ritorno immediato. 
  Ha senso continuare in questi investimenti, occorre tuttavia – e questo è il secondo punto – rafforzarne l'inquadramento nel quadro della nostra politica estera e di cooperazione. E la riforma della cooperazione – che è in discussione al Senato (credo che si sia praticamente conclusa la discussione in Commissione) – all'articolo 4 prevede effettivamente una maggiore sinergia tra Ministero dell'economia e delle finanze e Ministero degli affari esteri per questo obiettivo: un obiettivo che credo non sia più rinviabile, mi pare sia questo l'orientamento emerso dalla Commissione, ricordando il fatto che i due terzi dell'aiuto pubblico allo sviluppo italiano consistono in finanziamenti di questi organismi multilaterali, non di questi dell'America latina, della Banca mondiale e di altri grandi organismi. 
  E quindi vale, in generale, questa esigenza di maggiore integrazione nelle linee guida della nostra politica estera e vale, in particolare, per il continente latino-americano. Non a caso in Commissione abbiamo addirittura modificato il titolo del provvedimento, per sottolineare – e ne discuteremo, forse, nella fase emendativa, anche in relazione all'idea di collegare questi investimenti alla Conferenza tra Italia e America latina e Carabi – cioè, in sostanza, per dire: noi ci siamo, confermiamo i nostri investimenti, ma vogliamo che abbiano sempre più legame con le nostre strategie. 
  Infine, signor Presidente – e concludo –, è emersa dal confronto in Commissione l'esigenza di un impegno sempre più puntuale e stringente da parte del Parlamento nella verifica dei risultati di questi finanziamenti e della trasparenza dell'operato di questi organismi multilaterali.

 C’è una relazione annuale del Ministero dell'economia e delle finanze fatta pervenire al Ministero degli affari esteri ma, al di là di questo, dell'occasione della relazione annuale, credo che sia molto importante una verifica sempre più stringente da parte del Parlamento di come funzionano questi organismi e che risultati si ottengono con questi finanziamenti. Su questi temi sono certo che si arricchirà, nell'esame dell'Aula, la valutazione del provvedimento, per arrivare, io credo, ad una positiva approvazione rapidamente.