Dichiarazione di voto sulla fiducia
Data: 
Sabato, 29 Novembre, 2014
Nome: 
Silvia Fregolent

A.C. 2679-bis-A e A.C. 2680-A

 

Grazie signora Presidente, gentili colleghi, rappresentanti del Governo, quando ci si accinge a fare la dichiarazione di voto sul disegno di legge di stabilità, ci si perde, di solito, tra numeri, cifre e tabelle, ma dietro questi numeri, cifre e tabelle, ci sono le vite di milioni di cittadini che vogliono trovare il modo per continuare a sperare nella rinascita del nostro Paese.
  Allora, partiamo dai numeri. Stiamo parlando di una manovra da 36 miliardi di euro, nella quale sono stati previsti interventi di riduzione delle tasse per cittadini ed imprese – interventi per riduzione delle tasse, e non nuove tasse per cittadini e imprese – di 18 miliardi di euro. Se non si parte da qui, è difficile che si possa comprendere il nostro entusiasmo per una manovra che prevede la più grande riduzione di tasse mai fatta da un Governo nella storia della Repubblica.
  Numeri che parlano a famiglie, lavoratori ed imprese. Dopo cinque anni di crisi, occorre far ripartire la crescita attraverso scelte determinate e specifiche, ed è quello che abbiamo fatto in questo disegno di legge di stabilità: non dare soldi a pioggia a tutti, ma mirati alla crescita e al lavoro.
  Diamo i numeri e diciamo a chi sono andati. Viene reso strutturale il bonus degli 80 euro, lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto. Diamo disponibilità ai lavoratori che lo richiedano di avere un anticipo del loro TFR in busta paga. Prevediamo un'ulteriore riduzione per i lavoratori dipendenti, a decorrere dal 1o luglio 2015, della quota sottoposta a tassazione dei buoni pasto, elevandoli da 5,29 a 7 euro, solo nel caso siano in formato elettronico; anche questo è un modo per far ricrescere i consumi. Vengono stanziati 1 miliardo per il 2015, e 3 miliardi per il 2016, per attuare il piano di assunzione e formazione dei docenti e dirigenti della scuola. Si interviene, in modo specifico, in aiuto alle famiglie, sia direttamente, attraverso la corresponsione di un assegno per i nuovi nati, sia attraverso il finanziamento con ben 45 milioni del Fondo per la famiglia, per le famiglie numerose e a più basso reddito. Inoltre occorre ricordare come siano stati previsti ben 400 milioni per il 2015 per il fondo non autosufficienza, 100 milioni per i servizi territoriali dell'infanzia ed 8 milioni al Fondo alimentare per combattere situazioni di estrema indigenza.
  Non c’è crescita senza lavoro e, quindi, ecco le misure che abbiamo previsto in questa legge per facilitare le imprese e per diffondere le nostre eccellenze. In primo luogo abbiamo reso più vantaggioso assumere a tempo indeterminato un lavoratore, rendendo completamente deducibile dall'IRAP il costo sostenuto per il lavoro dipendente a tempo indeterminato che eccede le vigenti deduzioni. Questo per dar corpo ad un mercato del lavoro che la finisca di moltiplicare incertezza ed instabilità. Da oggi gli imprenditori non hanno più alibi per non stabilizzare le loro forze lavoro.
  Si incentivano gli investimenti da parte delle imprese – con il rifinanziamento della cosiddetta nuova legge Sabatini che prevede investimenti agevolati per gli investimenti in specifici beni d'impresa – alla promozione del made in Italy e al finanziamento dell'aereospazio.
  Abbiamo riconfermato le deduzioni per incentivi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, estesa dal lavoro della Commissione anche alle schermature solari, agli impianti di climatizzazione invernale, alimentati da biomasse combustibili, nonché all'adozione di misure antisismiche. Questi provvedimenti non sono da elogiare per quel che riguarda la tutela del nostro ambiente, perché essa è fondamentale, ma ricordiamo anche come questi ultimi provvedimenti abbiano creato in questi anni centinaia di migliaia di posti di lavoro.
  Inoltre si è pensato di facilitare gli esercenti attività d'impresa, arti e professioni, il cosiddetto mondo delle partite IVA, siano essi liberi professionisti che esercizi commerciali, istituendo un regime forfettario di determinazione del reddito, da assoggettare ad un'unica imposta sostitutiva di quelle dovute con aliquota del 15 cento. Per accedere al regime agevolato, occorre essere soggetti a ricavi da 15 mila euro per attività professionali – valore che dovrà essere sicuramente rivisto in sede di esame – a 40 mila euro per il commercio. Ma queste non sono le uniche misure che si sono adottate in materia fiscale, esse sono numerose. Tra queste mi piace ricordare che, da un lato, si è rafforzato il controllo per quel che concerne l'evasione fiscale, ma si è voluto migliorare il rapporto e la collaborazione tra fisco e contribuenti, nel tentativo di aumentare l'adempimento spontaneo agli obblighi fiscali. Si potrà usufruire senza limiti di tempo al ravvedimento operoso con una riduzione sistematica delle sanzioni, che tanto sarà più vantaggiosa tanto il ravvedimento sarà più vicino nell'arco temporale all'insorgere dell'adempimento tributario.
Una legge di stabilità che pensa alle famiglie, lavoratori ed imprese. E proprio per questo non mi resta che sottolineare lo stanziamento di 200 milioni del Fondo nazionale per le emergenze, pensando a tutti i nostri cittadini che stanno vivendo momenti difficili, a causa delle numerose alluvioni e calamità naturali in queste settimane. A questo si deve aggiungere come in Commissione si è intervenuto con un dimezzamento sui tagli e la revisione degli obiettivi di patto per i comuni colpiti da emergenze sismiche, alluvionali o di altro genere.
Una manovra importante che non prevede nuove tasse – lo voglio dire in risposta a chi dice il contrario – ma che è determinata da risparmi. Questo è stato richiesto con forza ai Ministeri e anche agli enti locali. Sappiamo delle preoccupazioni di molti territori in merito a questi tagli. A differenza del passato si coglie lo sforzo da parte dell'amministrazione centrale di dare degli obiettivi, lasciando all'autonomia degli enti e alla loro contrattazione con il Governo l'individuazione e la modalità del loro perseguimento.
Sicuramente in Senato dovranno essere ripresi alcuni temi relativi a regioni e province. Tuttavia mi preme sottolineare il lavoro che è stato fatto in sede referente per alleggerire l'impatto della manovra sui comuni, consentendo loro una maggiore flessibilità, gradualità ed autonomia nella gestione sia delle politiche di riduzione e razionalizzazione della spesa che in quelle di investimento.
Sappiamo che su alcuni temi, sui quali abbiamo posto l'attenzione, abbiamo iniziato un ragionamento con il Governo. Sicuramente questo ragionamento dovrà essere proseguito in Senato attraverso una positiva risoluzione, in particolare per quanto riguarda tassazione sul TFR e alleggerimento sulla pressione fiscale sui fondi pensione, sulle casse previdenziali e sulle fondazioni, con impegno anche da parte del Governo ad un approfondimento, soprattutto nel segno di un'attenzione alle ragioni del sistema previdenziale complementare ed alle attività di valore sociale delle fondazioni.
Così come consegniamo al prosieguo del lavoro parlamentare il tema dei contribuenti minimi autonomi e all'IRAP per chi non si avvantaggia con la norma qui prevista sulla componente del lavoro.
Questa è una legge di stabilità che Matteo Renzi e il suo Governo hanno difeso a testa alta in Europa strappando un consenso che non era per nulla scontato visto quanto è successo negli ultimi anni. Ovviamente questo è potuto accadere perché per la prima volta, dopo vent'anni di chiacchiere da parte di forze politiche che qui, oggi, in Aula, invece, hanno fatto i distinguo e i voti contro, si è provveduto ad avviare riforme che non servono per il successo di una forza politica piuttosto che di un'altra, ma che sono state pensate unicamente per dare una sferzata all'intero Paese e per recedere gli inutili lacci e laccioli che lo hanno tenuto bloccato per anni.
Semplificazione burocratica della pubblica amministrazione, riforma costituzionale, riforma della giustizia, riforma del lavoro, legge elettorale: tutto è finalizzato verso un Paese che vuole veramente ricominciare a crescere.
Faccio mie, in modo assolutamente inadeguato, le parole pronunciate in quest'Aula il 22 aprile 2013 dal Presidente Giorgio Napolitano, il giorno del suo insediamento. Diceva il Presidente: «Negli ultimi anni a esigenze fondate e domande pressanti di riforma delle istituzioni e di rinnovamento della politica e dei partiti, che si sono intrecciate con un'acuta crisi finanziaria, con una pesante recessione, con un crescente malessere sociale, non si sono date soluzioni soddisfacenti: hanno finito per prevalere contrapposizioni, lentezze, esitazioni circa le scelte da compiere, calcoli di convenienza, tatticismi e strumentalismi». Questo il Partito Democratico l'ha compreso, signor Cecconi, onorevole Cecconi. Noi non abbiamo regalato nulla ai partiti, abbiamo solamente inserito un'interpretazione autentica che permette ai politici di fare quello che i cittadini fanno. Lo so che voi siete ossessionati dagli scontrini, noi siamo ossessionati dal dare risposte ai cittadini qualunque. Questo il Partito Democratico, pertanto, l'ha compreso e, al costo talvolta di scontrarsi anche con un pezzo importante della propria storia, si è impegnato a portare avanti un insieme di riforme ambiziose e importanti, fiducioso che questo è quello che hanno chiesto milioni di cittadini. Noi siamo disposti a compiere umilmente la nostra parte, come abbiamo rivolto un appello ad ogni forza politica e ad ogni parlamentare per fare altrettanto.
È per questo che, dopo aver ringraziato ovviamente il relatore Mauro Guerra e i rappresentanti della Commissione bilancio, preannuncio, a nome del gruppo del Partito Democratico, il voto favorevole alla fiducia.