Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 14 Luglio, 2014
Nome: 
Michela Marzano

A.C. 360-A 

Replica del Relatore

Signor Presidente, intervengo in maniera rapidissima, intanto per ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in questo dibattito. 
Io sono pienamente d'accordo con le conclusioni dell'intervento dell'onorevole Di Salvo: per affermare una piena cittadinanza e una piena visibilità delle donne non bastano misure simboliche. Però, mi permetto di ricordare che è sempre una conditio sine qua non partire dal simbolico per poi affrontare anche le questioni materiali. 
Voglio semplicemente ricordare in due parole la ratio: uscire dall'automaticità della trasmissione del cognome paterno significava anche non entrare in un'altra forma di automaticità e, quindi, non passare da un meccanismo che prevedeva l'attribuzione automatica del cognome materno ad un meccanismo che attribuiva automaticamente un ordine, in base al quale ci sarebbe stato prima il cognome materno e dopo il cognome paterno. Questo spiega la ratio del testo base che è stato scelto.
Per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Nicchi sulla questione della maggiore età, momento in cui si dovrebbe potere permettere di scegliere liberamente il cognome, è stato fatto un passo avanti importante, permettendo di aggiungere il cognome materno al cognome paterno, sapendo che una sostituzione automatica avrebbe creato qualche problema da un punto di vista di sicurezza e di ordine pubblico. Fermo restando che le richieste di cambiamento sono sempre possibili secondo le procedure che conosciamo già. 
In ultimo, io non sono d'accordo con l'obiezione che è stata sollevata dal collega Palese – anche se con il Governo poi vedremo se da un punto di vista tecnico ci sono questo tipo di problemi – nel senso che nella proposta di base non c’è disparità tra figli nati all'interno del matrimonio e figli nati all'esterno del matrimonio. Ovviamente, se disparità c’è nel momento in cui c’è il riconoscimento unicamente da parte di uno dei genitori, questo progetto di legge non può correggere questa disparità, perché si tratta, di fatto, di una disparità messa in atto nel momento in cui non c’è un riconoscimento da parte di entrambi i genitori. Comunque io mi impegno davanti all'onorevole Palese di studiare con il Governo una possibile correzione tecnica di questo punto. 
Ringrazio tutti e spero, mi auguro, che il testo venga approvato all'unanimità anche in Aula.