Dichiarazione di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Lunedì, 18 Novembre, 2019
Nome: 
Andrea De Maria

A.C. 2100-B

Grazie, Presidente. Anch'io, è stato detto in un intervento precedente, trovo singolare che si sia dovuto ricorrere, di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, al voto di fiducia per un provvedimento come questo che è un provvedimento che riorganizza la vita del Governo, seguendo le indicazioni che sono state date nel momento in cui quest'Aula ha dato fiducia al nuovo Governo e, appunto, secondo le priorità di azione del Governo stesso. Peraltro, negli interventi in Aula, come anche in Commissione, dei rappresentanti dell'opposizione ho sentito parlare un po' di tutto tranne che del merito del decreto, magari, ho sentito descrivere gli equilibri interni al PD, cosa che mi può anche essere utile per la mia attività, o parlare di tutt'altri argomenti, ma, in realtà, il decreto affronta alcuni temi specifici e ha davvero tutto il nostro sostegno e su questi temi vorrei un attimo soffermarmi, poi, anche sul ragionamento più generale di conferma della fiducia a questo Governo da parte del Partito Democratico.

La prima scelta che fa questo decreto è quella di portare nuovamente il turismo nel Ministero per i Beni culturali; è una scelta che mi pare assolutamente molto seria, molto ragionevole per il Paese. Penso che tutti noi in quest'Aula sappiamo come l'Italia sia ricchissima di beni culturali, artistici, più di ogni altro Paese del mondo e che questa sua caratteristica è anche un elemento fondamentale della nostra identità nel mondo. Se si vogliono portare dei turisti qui, se si vuole fare promozione turistica, questa ricchezza è il nostro primo assist e, d'altra parte, la presenza turistica è anche un modo di costruire un sostegno, di avere risorse finanziarie per valorizzare questo nostro patrimonio artistico e culturale. Quindi, questo incontro mi pare assolutamente naturale e risolve anche, credo, un errore che fu fatto dal Governo precedente, quello di collocare diversamente la delega al turismo, peraltro anche con risultati, mi pare, davvero non brillanti.

Questo non vuol dire che anche l'enogastronomia non sia un elemento di promozione turistica, ma che, se si fa una politica di promozione turistica nel Paese, è intorno ai beni culturali che questa politica va incardinata. E poi ci sono risorse per più personale per la tutela, la promozione e la vigilanza di quei beni culturali. E poi c'è la scelta di mettere di nuovo il commercio estero insieme al Ministero degli Affari esteri: anche questa mi pare una delega molto azzeccata e una scelta assolutamente naturale e intelligente. La nostra politica estera, fra le cose che dovrà fare, che deve fare, c'è anche quella di promuovere le nostre imprese fuori dai confini nazionali, di essere un canale per la promozione del nostro sistema delle imprese; e, nello stesso tempo, le nostre imprese sono anche un passaporto del nostro Paese nelle altre realtà del mondo, sono un elemento della nostra identità, sono un modo anche di condurre una politica estera.

E quindi anche questo incontro, a mio avviso, corrisponde molto bene agli interessi del Paese, a una maggiore efficacia nell'azione di Governo. E poi ci occupiamo di sicurezza mettendo risorse importanti per le revisioni dei ruoli delle forze di Polizia e delle Forze armate e mettendo risorse su Strade sicure, per consentire di proseguire questa iniziativa di presidio dei nostri territori, delle nostre città, che ha un grande valore per la sicurezza dei cittadini. Anche nell'intervento che mi ha preceduto ho sentito molta propaganda sulla sicurezza: sicuramente la destra italiana sa fare propaganda su questi temi a fini elettorali, ma, se si ragiona sulle risorse effettivamente stanziate per le forze dell'ordine e per l'attività della sicurezza, sono arrivate in questi anni sempre dai Governi di centrosinistra, e anche in questa occasione noi investiamo con convinzione, in modo interessante e importante, anche con questo strumento, sulla sicurezza dei cittadini e sulla politica della sicurezza. E poi abbiamo dato un'indicazione, che è un'indicazione di programma, un'indicazione strategica, e cioè che il Ministero dell'Ambiente diventi anche il Ministero della transizione ecologica, che credo sia un modo moderno e intelligente di costruire le politiche ambientali, e cioè attraverso anche una politica che promuova la coesistenza fra sviluppo e ambiente, che ragioni di sviluppo sostenibile, che costruisca una serie di politiche che promuovano la qualità ambientale. Voglio fare un esempio che riguarda la mia regione: siccome ho visto che gli stessi confini della regione non tutti li hanno ben presenti, sarebbe quella regione dove gli ospedali sono aperti anche il sabato e la domenica.

Ecco, in quella regione il nostro presidente Bonaccini ha messo in campo, ad esempio, su questo tema di cui si è discusso nella manovra, sulla tassa sulla plastica, l'azione giusta: ha messo intorno a un tavolo imprese, lavoratori, associazioni ambientaliste, e ha messo in campo un percorso con le imprese per promuovere insieme la qualità ambientale attraverso un'azione di incentivi e di concertazione e di condivisione. Questo è un esempio efficace di transizione ecologica. Quindi mi pare ci siano tutte le ragioni di sostenere questo decreto, adesso con il voto di fiducia, poi con il voto in Aula; poi sicuramente l'onorevole Ceccanti, il collega Ceccanti, che farà la dichiarazione di voto di merito, sarà ancora più esaustivo di me su questo punto. E poi per noi questo voto è anche l'occasione di rinnovare la fiducia a questo Governo. Quando ad agosto l'allora Ministro dell'Interno Salvini, in spregio alle regole costituzionali, al ruolo del Presidente della Repubblica, ha provato ad accelerare nei tempi e nei modi in cui voleva le elezioni anticipate, noi abbiamo fatto una scelta coraggiosa, che ritengo giusta, che è stata quella di trovare in quest'Aula una nuova maggioranza, di costruire un nuovo Governo. Lo abbiamo fatto per due ragioni, che, a mio avviso, sono davvero confermate da quello che è accaduto da allora ad oggi: prima di tutto la situazione economica del Paese, dei conti pubblici. Si parla tanto di questa manovra, ma penso che prima di tutto noi dobbiamo vedere qual è l'elemento di fondo di questa manovra. Senza tagliare i servizi, trovando comunque nuove risorse, ad esempio per il cuneo fiscale, noi abbiamo fatto i conti con 23 miliardi sull'IVA, evitando l'aumento di 23 miliardi di IVA, che avrebbe colpito prima di tutti i ceti sociali più deboli, e affrontando un'eredità che ci veniva dalla manovra precedente, una manovra sostanzialmente il cui peso era stato scaricato sugli anni successivi. Forse è una delle ragioni per cui Salvini voleva andare ad elezioni anticipate. E poi avevamo visto un rischio di deriva di destra nel Paese, un rischio anche per la qualità democratica del Paese, che credo sia anche stato confermato da fatti che abbiamo visto da allora ad oggi. Voglio ricordarne uno, che può sembrare una piccola cosa, e che invece, forse per la mia biografia anche personale, a me ha colpito molto, cioè il fatto che in piazza San Giovanni, con la destra italiana, ci fosse CasaPound. Quella presenza è stata spiegata con la libertà di manifestare. Ecco, in Italia c'è la libertà di manifestare perché qualcuno ha sconfitto i fascisti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ha scritto la Carta costituzionale e da allora c'è libertà di manifestare. È per questo che nel nostro Paese, grazie ai padri costituenti, l'apologia di fascismo non è un'opinione, ma è un crimine, proprio perché si vuole difendere la libertà di democrazia per tutti gli italiani. Quella deriva di destra che avevamo visto ad agosto è più che mai presente nel Paese; più che a un centrodestra ormai siamo di fronte a una destra con tratti sempre più pericolosi per la nostra qualità democratica. È quindi importante e positiva la scelta che abbiamo fatto; ora quella scelta deve vivere. Noi, con grande serietà, con grande determinazione, sosteniamo questo Governo e vogliamo dire a chi è in coalizione con noi che davvero questo è il momento di una maggiore unità e di una maggiore coesione nella coalizione di Governo. Non è distinguendosi nella coalizione di Governo che facciamo la nostra parte verso il Paese, non è neanche così che si aumentano i consensi elettorali; anzi, credo che perderemo o vinceremo insieme e che oggi la nostra responsabilità verso il Paese sia quella di essere particolarmente uniti, coesi e non dare spazio all'opposizione, come stiamo giustamente facendo sostenendo il voto di fiducia oggi, e di essere pienamente in campo nell'interesse del Paese. Noi, come Partito Democratico, lo faremo con grande impegno, con grande senso di responsabilità. Chiediamo a tutta la coalizione di farlo con noi, perché davvero questo è il momento di fare la nostra parte per l'Italia e di farlo con il massimo di unità e il massimo di coesione.