Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Davide Gariglio

A.C. 1004

 

Presidente, la dichiarazione di voto della collega 5 Stelle ha stimolato me e molti miei colleghi. Io sono nuovo di quest'Aula, e quindi sono venuto qui con l'approccio di chi deve imparare la funzione delicata di legislatore, ma per un'esperienza che ho fatto in aule di parlamenti regionali mi viene da dire che servirebbe, da parte di coloro che sono qui l'espressione dei gruppi di maggioranza relativa e che hanno l'onere di sostenere il Governo, maggiore attenzione, maggiore delicatezza, maggiore sensibilità e maggiore saggezza, perché, se queste mancano, succede che poi l'Aula diventa un'Aula in cui ciascuno si sente legittimato di replicare, di intervenire, di mettere i puntini sulle i. Credo, Presidente, che l'intervento della collega 5 Stelle ci dia l'occasione e ci imponga di mettere molti puntini sulle i di questa vicenda, perché, Presidente, saprà, immagino, la collega 5 Stelle, il Partito Democratico e il centrosinistra sulla vicenda della Libia hanno poco da imparare dai gruppi che attualmente sostengono il Governo.

Anzi, credo che bisognerebbe prendere a spunto molte delle cose fatte negli anni passati dai Governi di centrosinistra. Provo a dirlo: fu Prodi, fu il Presidente del Consiglio Prodi, nei suoi panni di Presidente del Consiglio prima e di Presidente alla Commissione europea successivamente, a aprire il disgelo con quello che fino all'epoca era chiamato Stato canaglia, che era nell'elenco dei Paesi finanziatori del terrorismo internazionale; un Paese su cui gravavano delle misure e delle sanzioni unilaterali da parte degli Stati Uniti e multilaterali da parte dell'ONU. Ebbene, con quelle intuizioni dei Governi di centrosinistra e del Presidente del Consiglio Romano Prodi si aprì una stagione grazie alla quale la Libia uscì gradualmente dalla situazione in cui si era cacciata con il sostegno agli attentati di Lockerbie e gradualmente venne ricompresa nel consesso internazionale.

E quell'azione fece sì che la Libia, a differenza di altri Paesi africani, non divenne un luogo in cui prosperavano terrorismo, commerci di armi e azioni contrarie all'Occidente. Su questa linea si mosse solo successivamente il Presidente del Consiglio Berlusconi, alimentando gli aspetti di collaborazione economica.

Ma su questa stessa linea, e andando molto più in sostanza, il 2 febbraio 2017 il Governo Gentiloni stipulò un Memorandum, un Memorandum che aveva una strategia complessiva di rapporti col Governo libico, una strategia complessiva verso un Paese legato a noi da uno storico rapporto di collaborazione, che ha avuto anche momenti di grande complessità, ma grazie a quella strategia complessiva si poteva fare un salto in avanti.

Invece oggi, con questo provvedimento, si affronta solo una parte di quel Memorandum, si attua solo un pezzo di quella strategia complessiva. Ecco perché è giusto dire qui che non c'è continuità con quello che è stato fatto in passato, perché qui si adotta solo una parte del Memorandum, e rispetto alle scelte del Governo Gentiloni si abbandona tutta la parte di cooperazione economica, si abbandona tutta la parte relativa al problema di sigillare i confini meridionali della Libia, quindi i confini nel deserto. Trovo che sia tanto più miope fare questo, quanto più ci si lamenta del fatto che in Libia la situazione è difficile: se non si dà una mano al Governo libico a governare i propri confini, specie quelli meridionali, non ci si può poi lamentare se la situazione sulla costa diventa difficile da gestire.

Ma devo dire, Presidente, tramite lei al sottosegretario che sta seguendo i nostri lavori, che in questo trovo molto coerente il Governo giallo-verde con le esperienze precedenti, perché quando nella legislatura passata venne portata alla votazione del Parlamento la questione della missione militare nel Niger, le stesse forze che sostengono il Governo oggi si opposero (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): e allora come si fa a opporre quando si tratta di andare a risolvere strutturalmente i problemi, e poi lamentarsi se le soluzioni che vengono portate in quest'Aula sono definite dalle minoranze, dalle opposizioni parlamentari come soluzioni limitate? Queste solo soluzioni limitate: ci limitiamo ad avere nei confronti del Governo libico l'atteggiamento del poliziotto, l'atteggiamento di coloro che favoriscono, che sostengono una determinata funzione, importante per carità da parte di un ordinamento statuale, ma se non si aiuta il Governo libico nella sua complessità ad affrontare i problemi di quel Paese non riusciremo mai a dar loro una soluzione stabile.

E non basta dire: stanziamo 1 miliardo. Il miliardo annunciato da Salvini sull'Africa è un annuncio a parole. Attendiamo di sapere come, quando, con quali risorse questo piano per l'Africa, che è un piano auspicabile, verrà adottato.

Credo allora che rispetto ai problemi che sono stati qui annunciati le forze che sostengono l'attuale maggioranza abbiano molto da farsi perdonare. Sono le forze che sostengono questa maggioranza, in particolare la Lega Nord, che in qualche modo ha avuto responsabilità di governo nel momento in cui un gruppo di Paesi europei appoggiati dagli Stati Uniti ha avviato un'operazione politico-militare che ha portato alla debellatio dello Stato libico e alla conseguente ingovernabilità in cui è caduto il Paese. Sono state le forze di centro-destra che erano al Governo nel momento in cui è stata votata l'ultima revisione del Trattato di Dublino; sono le forze dell'attuale maggioranza, in particolare la Lega Nord, che ha votato nel Parlamento europeo contro il superamento del Trattato di Dublino, salvo venire oggi a perorare il superamento di questo Trattato. Sono state queste stesse forze, in particolare la Lega Nord, a richiedere un riparto dei rifugiati per quote fra tutti i Paesi dell'Europa, ma sistematicamente ad allearsi in sede europea con i Paesi che sono i più strenui, determinati, convinti sostenitori dell'opposizione a questo riparto.

Credo allora che, rispetto a questo, ci si meriterebbe che chi ha responsabilità di governo si accingesse ad affrontare i problemi con maggior rispetto delle altre forze parlamentari e maggiore attenzione alle problematiche complesse che qui devono essere affrontate. Se poi vogliamo cadere nello strumentale, come ha fatto la collega 5 Stelle nella sua dichiarazione di voto, vogliamo dire: cara collega, se guardiamo alle divisioni che ci sono in casa nostra, facciamoci la carità, ciascuno guardi in casa propria. Basta leggere le dichiarazioni importanti che vengono dal Sudamerica, dove il novello Che Guevara sta girando per perorare il verbo rivoluzionario, e vedere quanta differenza c'è tra ciò che dice Di Battista e ciò che fate qui oggi al traino di Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Piuttosto, se guardiamo alla moralità o all'eticità dei comportamenti, allora mi chiedo davvero se siete nelle condizioni di dare lezioni. Avete un solo vantaggio, cari amici 5 Stelle, che governate in pochi comuni: perché abbiamo visto quello che è successo a Roma con Lanzalone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e abbiamo visto quello che è successo e che sta succedendo nella mia città, dove ci vuole il personal computer per tenere il conto il tutte le indagini che sono in capo all'attuale amministrazione. Allora, cari colleghi, propongo, specie a coloro che hanno maggiori responsabilità di essere più attenti e più rispettosi nel momento in cui si relazionano con quest'Aula .