Discussione sulle linee generali
Data: 
Mercoledì, 15 Aprile, 2020
Nome: 
Andrea Rossi

A.C. 2434-A 

Presidente, Ministro, colleghi, i diversi interventi che mi hanno preceduto hanno teso a valorizzare quelli che sono due eventi sportivi importanti, così diversi ma così importanti per il nostro Paese: da un lato, ovviamente, il più grande appuntamento internazionale, che sono i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026; dall'altro, quello che dal 2021 ospiterà la città di Torino, accogliendo i più grandi tennisti mondiali di singolo e di doppio, che si affronteranno in quello che è l'appuntamento più importante che chiude i tornei dello Slam. Però, come hanno sottolineato i miei colleghi, è opportuno, in una condizione come quella che stiamo vivendo, partire da alcuni dati di contesto, visto che stiamo affrontando un dibattito in piena emergenza sanitaria e nondimeno - penso - nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, già in piena emergenza economica e sociale.

Quando mi è possibile, però, Presidente, mi sia consentito farlo sempre pubblicamente, riconoscere ai tanti operatori sanitari coinvolti, alle forze di volontariato il nostro ringraziamento: un ringraziamento non retorico, un ringraziamento sincero. Contestualmente a questo ringraziamento aggiungo anche un altro ringraziamento, perché gli italiani in questa fase hanno dimostrato una grande serietà: lo hanno fatto con rigoroso rispetto - al netto di qualche eccezione - di quel sistema di regole e della significativa riduzione di libertà personale che è stata introdotta con il lockdown.

Dicevo, appunto, che non sfugge a nessuno il contesto in cui noi oggi stiamo affrontando questa discussione: una situazione anomala per il Paese, tant'è che secondo me potrebbe risultare irrituale e anacronistico davanti alle nostre comunità discutere oggi di eventi sportivi e di Olimpiadi. Risulterebbe sgradevole, proprio nel momento in cui le cronache giornalistiche ci restituiscono la fotografia nitida delle difficoltà affrontate giornalmente dai medici, della situazione delle terapie intensive in tutta la penisola, delle grandi difficoltà riscontrate dal sistema imprenditoriale ed economico, e non da ultimo dei tanti lutti che purtroppo hanno colpito migliaia di famiglie.

Immagino che questa discussione possa - l'hanno ripetuto diversi colleghi - risultare inopportuna, ma se ci pensiamo bene non è assolutamente così. Non lo è per il ruolo di legislatori che ci compete, in quanto abbiamo la responsabilità di continuare in quest'Aula a calendarizzare, approfondire e sostenere quei provvedimenti che traguardano obiettivi e che segnano una potenziale speranza, dando voce e concretezza alla tanto ambita ripartenza. È compito di un Governo, di un Parlamento, delle istituzioni, nel loro ruolo di guida che hanno pro tempore della società, di assumersi la responsabilità di tracciare un futuro - sì - capace di farsi carico del presente, ma anche tracciare un progetto per il futuro, anche partendo, come facciamo noi oggi in quest'Aula, dallo sport. In questo contesto c'è la possibilità di discutere e contribuire alla costruzione di grandi eventi di carattere internazionale, che sono le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2020-2026. Quindi, lo ripeto, rispetto al primo dato di contesto, se qualcuno pensa che ancora sia fuori dal tempo ed inopportuno oggi parlare di Olimpiadi, dico, a mio modesto pensiero, che si sbaglia, perché anche il più grande evento sportivo internazionale può rappresentare, proprio per il suo valore, non solo da un punto di vista economico ma anche da un punto di vista culturale, sociale ed educativo, un punto di ripartenza, un investimento sul futuro, attorno al quale impegnare le comunità coinvolte direttamente e il nostro Paese.

Poi c'è un secondo dato di contesto. Le Olimpiadi, come altri grandi eventi - oggi si parla di ATP Finals, ma altri grandi eventi che stanno toccando e interesseranno questo Paese in questi mesi e nei prossimi anni - rappresentano un grande volano di natura economica per questo Paese. Se dobbiamo registrare che l'impatto economico dell'industria dello sport è stato spesso sottovalutato, sono diversi invece gli studi effettuati sui benefici derivanti dallo svolgimento degli eventi sportivi, che ne evidenziano la capacità di essere una leva importante di innovazione, competitività ed occupazione. Per restare, per esempio, in questo settore specifico, se prendiamo l'ultimo grande evento che ha toccato il nostro Paese, come le Olimpiadi di Torino 2006 - un evento ovviamente che ha già portato un suo bilancio -, tra i grandi numeri ricordiamo che ci son stati qualcosa come un milione e mezzo di turisti, che sono stati coinvolti migliaia di telespettatori, portando investimenti, opere sportive, opere infrastrutturali, spazi per eventi, crescita del turismo; sono stati creati 57 mila posti di lavoro, con un valore aggiunto per l'economia italiana di quegli anni di ben 17 miliardi di euro. È un circolo virtuoso che può e, secondo il mio parere, deve replicarsi in occasione di questi eventi, a maggior ragione a seguito di una grave emergenza sanitaria come quella attuale. Le condizioni ci sono tutte affinché si compia un processo analogo a quello avvenuto a Torino e in occasione degli altri eventi che hanno riguardato il nostro Paese.

Ho ritenuto quindi importante, Presidente, evidenziare questi due elementi di contesto prima di entrare nel merito del provvedimento, altrimenti oggi questa discussione rischia di essere mal compresa all'esterno di quest'Aula. In breve ecco quelli che ritengo essere i provvedimenti e gli elementi caratterizzanti di questo decreto-legge.

Il primo, il fatto più importante secondo me: le istituzioni territoriali, le istituzioni governative, quelle sportive fanno squadra, come previsto, appunto, nel dossier della candidatura. Si fa ciò attraverso quelli che sono i due luoghi, i due momenti, di rappresentanza: da un lato il Consiglio olimpico, formato da 15 membri, che ha il ruolo di indirizzo generale per quanto riguarda questo evento; dall'altro, il comitato organizzatore, individuato nella Fondazione di diritto privato Milano-Cortina 2026, che sarà l'interlocutore primario del CIO, del CIP e delle Federazioni internazionali. Quest'ultima rappresenta il luogo della pianificazione, della realizzazione dei Giochi, con l'obiettivo di governare e di costruire al meglio un evento che dovrà rappresentare, per il nostro Paese, una vera e propria finestra aperta sul mondo e un'operazione di marketing di straordinaria importanza.

Bisogna essere capaci, in momenti come questi, di fare squadra, di indossare la stessa divisa, quella della nostra nazionale. Sì, perché sui Giochi invernali non c'è una politica che vince, non c'è un territorio che vince: c'è, appunto, il Paese, c'è un sistema, cioè il sistema-Paese; dobbiamo tenerlo presente anche per quelli che saranno gli anni futuri, quando potremo ancora candidare questa nostra Italia ad ospitare altri eventi sportivi di rango internazionale.

Poi c'è un secondo punto che è altrettanto fondamentale ed è di finire a breve, a fronte dell'imminente costituzione della società Infrastrutture Milano Cortina 2026 S.p.A. interamente partecipata da soci pubblici, le opere che serviranno al territorio. Esse dovranno consentire lo svolgimento di olimpiadi accoglienti e al tempo stesso devono trovare sul territorio il consenso delle comunità. Dovrà trattarsi di interventi condivisi e di azioni che possono servire a sviluppare anche in futuro il marketing turistico del nostro Paese e ciò dovrebbe avvenire in una parte di territorio estremamente variegata pur nel raggio di poche centinaia di chilometri. È una caratteristica di cui dobbiamo andare orgogliosi: da un lato quella che riguarda la valorizzazione turistica e di marketing di Milano, la città che è la nostra capitale dell'innovazione dell'economia, dall'altro le Dolomiti, il patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, luogo della monumentale bellezza e della fiera personalità che ha ispirato nel tempo scrittori, registi, grandi alpinisti e scalatori.

Poi c'è un terzo elemento contenuto nel decreto-legge, cioè gli impegni contratti con il Comitato internazionale olimpico volti a garantire una serie di interventi, comprese le agevolazioni di natura tributaria e fiscale, che sono state anche oggetto di discussione da parte di alcuni miei colleghi, contenute nell'articolo 5. Con questo articolo si è data una risposta puntuale sull'IRES, sul regime fiscale speciale per gli atleti, sui vantaggi sull'importazione di attrezzature sportive e, non da ultimo, sull'aumento della percentuale del reddito per concorrere alla formazione del reddito complessivo. Quest'ultima, nella stesura iniziale del decreto - dobbiamo ricordarlo - che è stata realizzato prima dell'emergenza Coronavirus, era individuata nel 30 per cento del reddito complessivo. Alla fine penso che la proposta del Governo, condivisa anche dal nostro gruppo, dopo la prima proposta anche da noi avanzata che era diversa e che prevedeva di rovesciare completamente il rapporto portando al 70 per cento la percentuale che avrebbe dovuto concorrere alla formazione del reddito complessivo per tutti i sei anni, dicevo che la proposta del Governo invece riesce a tenere insieme una gradualità dal 2020 al 2026 ma sono sicuro che il Ministro e anche il Governo avranno la capacità e la volontà in futuro di poter aggiornarla, anche in virtù del progressivo mutare delle condizioni socio-economiche nel nostro Paese. Sempre in materia di regime fiscale applicabile in occasione di questo evento, con alcuni ordini del giorno raccogliamo anche le indicazioni che sono arrivate puntualmente dai territori; non dimentichiamoci quali sono state le memorie avanzate dalla regione Veneto e dalla regione Lombardia, dai comuni di Milano e Cortina e, quindi, dal sistema territoriale che si farà carico di quell'evento. Noi oggi approveremo appunto anche alcuni ordini del giorno per far fare ulteriori passi avanti a partire anche già dai prossimi provvedimenti anche su altre questioni che possono riguardare materie di natura prettamente fiscale.

Ultimissimo tema da non sottovalutare e al quale abbiamo cercato di applicare un miglioramento attraverso un nostro emendamento che abbiamo introdotto, sempre riferito alle Olimpiadi, riguarda l'allargamento dei termini del divieto di pubblicizzazione parassitaria, perché è chiaro a tutti noi che il brand e il logo delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, come è già successo per i giochi olimpici Torino del 2006, debbono essere tutelati. Pertanto dobbiamo fare in modo che eventuali processi o interventi di pubblicizzazione parassitaria da parte di soggetti che intendono associare in modo surrettizio la propria immagine a quella del marchio di manifestazioni sportive di rilevanza internazionale, come queste, siano puniti in modo esemplare.

Concludo, signor Presidente, con un ringraziamento finale, un ringraziamento che però vorrei rivolgere ai protagonisti che già ci hanno consentito in quel giugno 2019, mentre proprio in questa sede discutevamo della legge delega dello sport con l'allora sottosegretario Giorgetti, un risultato importante per l'ottenimento in questo Paese di un evento internazionale così rilevante. Il ringraziamento è rivolto ai Governi che dal 2017 a oggi, quindi dal Ministro Luca Lotti, dal sottosegretario Giorgetti, al Ministro Spadafora, si sono susseguiti per poter portare a compimento un processo e ottenere un risultato importante e straordinario per il nostro Paese; un ringraziamento per gli enti locali e le regioni che sono sempre stati vicino a questo percorso nella costruzione fin dall'inizio del dossier e hanno messo a disposizione una parte del nostro territorio importante e rilevante.

Un ringraziamento anche, a partire dal relatore, a tutti i gruppi di maggioranza e opposizione di quest'Aula perché, seppur con qualche differenza, portando anche elementi di miglioramento al decreto, abbiamo dimostrato che, quando è il momento, il Parlamento e le forze politiche sono capaci di fare squadra e lo abbiamo fatto su un grande provvedimento perché può segnare, come noi speriamo, la ripartenza per il Paese