Data: 
Martedì, 29 Aprile, 2014
Nome: 
Maria Amato

A.C. 2215-A/R

 

Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci apprestiamo al voto di fiducia sul percorso di conversione in legge del decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, nonché l'impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale. Ho voluto sottolineare il titolo della legge perché nel titolo stesso è contenuta la complessità degli argomenti trattati. Il testo affronta due argomenti: stupefacenti e farmaci off-label. Comincio parlando dal secondo. I farmaci off-label sono frequentemente utilizzati, soprattutto in pediatria ed in oncologia, per patologie non contenute nelle indicazioni espresse nel foglio illustrativo, ma che hanno efficacia comprovata ed uso appropriato. Il testo norma l'uso di tali farmaci, la sperimentazione degli stessi, secondo criteri di maggiore economicità e di maggiore diffusione. Economicità e diffusione della cura, principi che ci appartengono, come ci appartiene l'affidabilità e il controllo di percorsi di ricerca e il sottolineare il ruolo di responsabilità e di centralità del medico prescrittore nell'approccio al piano terapeutico. Tutto questo è nella seconda parte del testo. Tutto questo mi appartiene personalmente perché io sono medico oltre che essere deputato. La prima parte del testo affronta il tema delle sostanze stupefacenti e psicotrope da due diversi punti di vista, come due sono state le Commissioni chiamate ad un lavoro di confronto e di miglioramento del testo: le Commissioni giustizia, e sanità e affari sociali. Giustizia, sanità e affari sociali: tre punti di vista diversi per uno stesso argomento, la tossicodipendenza, un argomento poliedrico, un argomento che non si può ridurre meramente in termini di pena. Il lavoro di confronto franco, ricco, anche con punte forti e al limite della chiusura, ha rimesso al centro la persona e la sua fragilità (questo in Commissione). E soprattutto ha riportato l'idea della necessità di cura senza mai presentare, in nessuno dei gruppi, la demagogia, che pure il MoVimento 5 Stelle anche oggi ha regalato all'Aula. 
  La riscrittura delle tabelle è il cuore vero del primo articolo, con una distinzione per gruppi di sostanza legata alla pericolosità dell'effetto psicotropo e alla capacità di dare dipendenza. Oppiacei e droghe pesanti separate da quei farmaci in cui l'effetto prevalente è fisico e non psichico. Tabelle complesse, anche farmacologicamente complesse, in cui ogni sostanza ha una sua specifica restrizione di legge, restrizione per l'uso da normativa nazionale ed europea. Le novità introdotte, di conseguenza sono l'annullamento del carcere per piccolo spaccio e l'annullamento delle sanzioni penali per uso personale di stupefacenti. Ma questo testo è anche un testo che rappresenta una buona base per una più ampia, successiva, franca e aperta discussione e confronto culturale che ci porti al superamento del muro contro muro tra proibizionismo e antiproibizionismo per poter affrontare con completezza e ragionevolezza, senza perdere il rigore, un problema che, prima che di giustizia, è di salute. 
  Auspichiamo che si possa riprendere la discussione ampliandola dal punto di vista dell'uso terapeutico delle droghe, in particolare della cannabis che vede l'attenzione del mondo scientifico e del mondo medico, oltre che nel trattamento del dolore, anche in ausilio di quelle patologie neurologiche in cui lo spasmo muscolare non è solo un sintomo, ma è quello che inficia la qualità della vita. La prevenzione è nelle scuole, la prevenzione è nella informazione corretta, la prevenzione è nello stile di vita, che non può escludere alcool e fumo, considerando la sola droga nome unico per identificare un mondo variegato come la unica bestia nera. Tutto questo deve trovare uno spazio in una discussione e in una legge che accolga tutto il percorso per l'utilizzo delle sostanze stupefacenti. Questo testo è una buona base. 
  Ma c’è dell'altro. C’è dell'altro in questo testo, che è caro al Partito Democratico, ed è il ruolo centrale dei SERT e la corretta regolamentazione pubblico o privato nel percorso riabilitativo: la valorizzazione di quegli operatori che, con un fermo e accogliente rapporto interpersonale, svolgono un ruolo sociale nodale. Gli operatori possono, grazie alle norme contenute in questo testo, rispettare il patto terapeutico con il paziente, senza essere costretti alla denuncia per atti che non lo rompano, cioè per quei comportamenti, che pure al limite, non sono ancora compromettenti il rapporto di fiducia tra terapeuta e paziente, un rapporto di fiducia che è esso stesso percorso di cura. 
  Ci è caro l'uomo, ci è cara la sua salute, ci è cara la sua dignità. Il recupero di un malato si fa con la cura, non con, o non solo con la coercizione o con la pena. Questo è il principio che ci fa dire che questo testo è un buon risultato, l'equilibrio di base tra la cura e le sanzioni e sicuramente il carcere non è il luogo appropriato di cura per la tossicodipendenza. Non ci vuole uno specialista a sottolinearlo. 
  Avere a cuore e prendersi cura dell'uomo: è questo il principio, è questa la lente attraverso cui vogliamo guardare al capitolo «abuso di sostanze». Le sanzioni sono di conseguenza. È a questo, all'uomo, alla sua centralità e alla sua fragilità, che il Partito Democratico guarda, chiedendo e ribadendo il suo convinto «sì» al voto di fiducia.