Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 23 Maggio, 2016
Nome: 
Mara Carocci

A.C. 3822

 

Grazie, Presidente. Vorrei soffermarmi soltanto su alcune delle disposizioni che riguardano in modo più diretto la scuola. In questo anno scolastico, come sappiamo, è entrata in vigore la legge n. 107, una legge importante che ha introdotto molte modifiche. Era prevedibile, quindi, che si sarebbero dovuti predisporre degli aggiustamenti in corso d'opera. Quando si introducono grossi cambiamenti si deve monitorare il loro effetto e predisporre conseguenti misure di accompagnamento ed è quello che si propone questo decreto-legge che vuole intervenire su alcuni punti critici da rivedere con urgenza ma, proprio per la sua natura, non può e non intende essere una nuova riforma. 
Il primo punto affrontato, come diceva bene la relatrice, è la prosecuzione del progetto «scuole belle» per il mantenimento del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici. Si vuole continuare a garantire fino alla fine del prossimo anno scolastico lo svolgimento dei servizi di pulizia e ausiliari nelle scuole laddove sono stati appaltati a ditte esterne. Si tratta di una proroga non dei contratti di appalto, che già prevedono come scadenza il 31 dicembre di quest'anno, ma del rifinanziamento fino a tale data proprio per consentirne la prosecuzione fino a scadenza dando la possibilità di indire così nel frattempo le nuove gare di appalto. Non vi sono dunque proroghe di appalti che violino le disposizioni dei contratti pubblici. L'appalto Consip ancora vigente è valido fino alla fine di quest'anno, come dicevo. Quindi il decreto-legge è solo volto ad individuare nuove risorse in un contesto amministrativo assolutamente legittimo. L'unico aspetto di anomalia è dovuto ad un contenzioso giudiziario in atto in Campania, essendo venuto a soluzione quello della Sicilia. Il secondo tema affrontato riguarda le assegnazioni provvisorie: anche per il prossimo anno scolastico sarà possibile a tutti i docenti assunti a tempo indeterminato richiedere l'assegnazione provvisoria interprovinciale. Nella scuola, infatti, continueranno per forza di cose ad essere necessarie le supplenze non più come avveniva prima su quei posti che tecnicamente vengono definiti come «vacanti e disponibili», cioè quelli proprio liberi perché derivanti da cessazioni di servizio per i quali si assumono adesso i docenti di ruolo, ma sicuramente rimarranno supplenze sui posti cosiddetti «vacanti ma non disponibili»: malattie lunghe, aspettative, maternità, comandi. Su questi posti i docenti anche neoassunti potranno chiedere di essere assegnati provvisoriamente evitando così di dover insegnare lontano da casa, se si libera appunto provvisoriamente ma per tutto l'anno scolastico un posto vicino a casa. 
Altro tema affrontato è quello della data ultima per l'immissione in ruolo e la nomina dei docenti per il prossimo anno scolastico. Si è voluto tenere conto dei tempi necessari all'espletamento dei concorsi e delle procedure di mobilità, considerando che difficilmente si potranno concludere in date compatibili con la possibilità di nominare i docenti entro il 31 agosto, come avviene normalmente. Per consentire che questi insegnanti siano immessi in ruolo ed assegnati alle scuole per il prossimo anno scolastico, il termine è stato perciò procrastinato al 15 settembre e, di conseguenza, si prevede anche che le nomine verranno fatte dai dirigenti territoriali del MIUR e non dai dirigenti scolastici fino a tale data. Un caso particolare riguarda poi i docenti della scuola dell'infanzia le cui graduatorie di merito non sono ancora esaurite in alcune regioni mentre lo sono in altre. La relatrice ha ben spiegato questo punto per cui andrò molto veloce. Infatti ai docenti di queste graduatorie, quelle di merito, viene data l'opportunità di essere assunti a domanda anche in altre regioni ma, come appunto spiegava la collega, è sul 15 per cento del 50 per cento dei posti disponibili per l'assunzione da graduatorie e questo fino all'approvazione delle nuove graduatorie relative al concorso bandito nel 2016. In questo modo si dà l'opportunità anche a chi ha superato l'ultimo concorso, senza però togliere diritti ai candidati del prossimo. Questo è importante che sia chiaro perché si tratta di posti di turnover che comunque sarebbero stati assegnati a docenti delle graduatorie a esaurimento e delle graduatorie di merito. Importante è anche l'ultimo articolo che riguarda direttamente la scuola. Con la legge n. 107 si era inteso scongiurare una volta per tutte i ritardi del pagamento del personale supplente. Però sappiamo che anche quest'anno scolastico è accaduto, come nei precedenti, ma questa volta con maggiore clamore mediatico, che si sia ritardato anche di mesi il pagamento al personale a tempo determinato a causa di incapienza dei fondi, di malfunzionamento di piattaforme dedicate e di ritardi burocratici vari. Su questo il Parlamento si è più volte impegnato in atti di sindacato ispettivo. Da qui l'intervento urgente che vede interessati i due Ministeri competenti, MEF e MIUR, nelle loro articolazioni e le scuole affinché i pagamenti avvengano entro i trenta giorni. Questi adempimenti concorrono alla valutazione dei dirigenti, sia scolastici, sia ministeriali e sono fonti di responsabilità dirigenziale qualora i ritardi siano a loro imputabili. 
Vorrei soffermarmi su quest'ultimo punto. Di questa previsione si sta dando una lettura fuorviante secondo la quale i dirigenti scolastici saranno responsabili degli eventuali ritardati pagamenti, anche se dovuti a incapienza dei fondi. Non è così. I dirigenti scolastici risponderanno solo ed esclusivamente se il ritardo sarà dovuto agli adempimenti di loro competenza, mentre – e questo sarebbe invece da sottolineare – per la prima volta si richiama la responsabilità delle amministrazioni dei Ministeri. Quante volte i dirigenti scolastici hanno cercato di venire a capo dei malfunzionamenti dovuti, per esempio, alle piattaforme troppo rigide o troppo intasate, scontrandosi con la sensazione di trovarsi di fronte a un moloc inavvicinabile e immodificabile ? Ecco, adesso qualcuno e non il dirigente scolastico dovrà rispondere anche di ciò. Voglio ancora ricordare che con l'articolo 2-sexies si incrementa il fondo, che tutti avevamo valutato troppo esiguo, per retribuire i commissari d'esame per il concorso a docenti. Troppo esiguo e rendeva, quindi, difficile il reperimento dei commissari stessi. 
Per concludere, ritengo importante e positivo l'aver affrontato, anche grazie al contributo dei colleghi del Senato, alcuni dei punti critici che si sono manifestati per risolverli con urgenza.