Discussione generale
Data: 
Mercoledì, 24 Aprile, 2024
Nome: 
Claudio Mancini

Doc. LVII, n. 2

Grazie Presidente. Colleghe e colleghi, Ministro, mi consenta di esprimerle la mia personale solidarietà: mancano infatti solo sei settimane alle elezioni europee e devo dire che la sua capacità di dissimulare i problemi è notevole, quasi ammirevole. Ma era già chiaro fin dalla sua audizione di Natale qui in Parlamento sul Patto di stabilità qual era la contraddizione in cui avete portato l'Italia. Il Patto di stabilità sottoscritto dal Governo, Ministro, è certamente migliore per l'Italia rispetto a quello che sarebbe avvenuto con la fine delle sospensioni delle clausole decisa durante il COVID. Ma tutti noi sappiamo che per il nostro Paese ci sarebbe bisogno in sede europea di maggiore flessibilità, di maggiore spinta agli investimenti, di una scelta sul debito comune europeo, dell'armonizzazione delle politiche fiscali e di maggiore omogeneità delle regole per le imprese e il lavoro. È per questo - penso - che nessuna grande forza politica italiana ieri si è dichiarata a favore nel voto al Parlamento europeo. Ma lei, Ministro, che ha rappresentato l'Italia al tavolo del negoziato sa perfettamente che le resistenze in Europa a condizioni macroeconomiche più favorevoli per il nostro Paese vengono da quelle forze politiche alleate con il suo partito e con quello della Presidente Meloni. È quell'idea nazionalista che avanza nelle destre di tutta Europa il vero problema che non le ha consentito di presentare il programmatico. In quest'Aula era successo solo a Governi dimissionari o a fine mandato. In effetti lei appare così, a fine mandato. Si parla di rimpasto da mesi, di promoveatur ut amoveatur, di rinvio delle nomine a dopo il voto per tenere conto dei nuovi equilibri di maggioranza. È una cortina fumogena che il Governo ha messo in piedi e lei lo sa che scadrà il 9 giugno. Dopo ci sarà un altro mondo con cui confrontarsi. Serviranno - servirebbero - nella prossima legge di bilancio 19 miliardi per rinnovare il taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento dei due scaglioni IRPEF, la detassazione del welfare aziendale e i premi di produttività, la riduzione del canone RAI, lo spostamento all'anno successivo di plastic e sugar tax, il bonus mamma ed il credito d'imposta per gli investimenti della ZES al Mezzogiorno. Per una riduzione del deficit secondo le regole del nuovo Patto di stabilità avremo bisogno, secondo stime ottimistiche, di altri 6 miliardi - altri dicono 10 - e non si potrà fare deficit per trovare queste risorse e quindi è facile immaginare che voi continuerete a scegliere di tagliare i fondi ai comuni, i fondi alle regioni per la sanità e quindi a scaricare l'aumento delle tasse sui più deboli, facendo aumentare sul territorio i ticket sanitari, i biglietti degli autobus, le rette per le mense scolastiche e i nidi. Per concludere, Ministro, lei sa che questi problemi, dopo il 9 giugno, riguarderanno il suo Governo e ha un grande problema, l'inconsapevolezza della sua maggioranza. L'abbiamo sentita anche oggi rivendicare i dati sul PIL, che sono frutto anche delle politiche dei Governi precedenti - non è difficile riconoscerlo - a partire dalle scelte difficili fatte durante la pandemia e c'è una maggioranza che continua a fare propaganda, ma che dopo il 9 giugno si dovrà misurare con la dura realtà, Presidente - e concludo - che il Ministro può dire che riguarderà anche le forze di opposizione. Sicuramente anche noi ci misureremo dall'opposizione con le difficoltà che il Paese dovrà affrontare, con i problemi derivanti dal Patto di stabilità e dalla congiuntura internazionale. La differenza - lo sanno gli italiani - è che, quando c'è bisogno, le forze del centrosinistra ed il Partito Democratico ci sono sempre state, mentre molti di voi a destra sono sempre scappati.