Data: 
Giovedì, 21 Marzo, 2024
Nome: 
Chiara Gribaudo

Grazie, Presidente. Mi consenta, prima di entrare nel merito delle questioni, di esprimere nuovamente in quest'Aula, a nome di tutto il gruppo Partito Democratico, la vicinanza e il cordoglio a tutti i familiari e alle persone care di quei 5 operai che hanno perso la vita nel cantiere dell'Esselunga di via Mariti a Firenze. Noi siamo, ovviamente, fiduciosi nel lavoro che la magistratura sta conducendo ma, nella nostra veste di parlamentari, non possiamo certamente evitare di fare alcune considerazioni politiche proprio sulla base delle esperienze emerse, con una considerazione preliminare, Ministra.

Non è possibile che sia fatta una richiesta di un'informativa urgente su un tema così drammatico il 16 febbraio e venga concessa oggi, che è il 21 marzo. Su questi temi serve un'attenzione maggiore del Parlamento, insieme, tutti insieme, delle forze politiche, anche perché, certamente, se ci fossimo ascoltati di più, forse avremmo fatto un lavoro migliore, un decreto ad hoc, e poi entrerò nel merito delle questioni, ma non certo quel decreto PNRR che avete inserito voi.

Purtroppo questa tragedia assomiglia a tante di quelle che abbiamo affrontato, sentito o anche discusso in queste Aule in questi mesi e in questi anni. Queste morti sono morti nei cantieri edili e sono spesso il frutto di cause che ormai conosciamo da tempo. Sappiamo, ad esempio, che nella parte di quel cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori operanti per 3 imprese diverse, e che addirittura, su quel cantiere, forse, lavoravano in totale più di 60 ditte. Questo ci dice, ancora una volta - lo dico in particolare alla Ministra Calderone qui presente, affinché lo possa riferire al Ministro Salvini - che più sono le ditte che operano su uno stesso cantiere e più è difficile il coordinamento e più sono difficili i controlli.

Su questo, Ministra, all'indomani della tragedia, mi sarei aspettata da parte sua e da parte della Presidente del Consiglio una riflessione proprio su quelle norme che avete voluto modificare lo scorso anno per reintrodurre i subappalti a cascata, in nome di quella velocità di regolarizzazione dei lavori che sindacalisti e ispettori presenti sul posto il giorno stesso della tragedia hanno riscontrato sui cantieri. I giornali, qualche giorno dopo, riportavano dichiarazioni di testimoni che confermavano che il cantiere era partito con alcuni ritardi di circa 3 settimane, che occorreva recuperare.

Mi verrebbe da chiedere in quest'Aula cosa sono 3 settimane a fronte del tempo di vita tolto a Mohamed El Farhane, che di anni ne aveva 24 e il cui corpo è rimasto sotto le macerie per 4 giorni. Ministra, la scelta dei subappalti va nella direzione sbagliata e forse siamo ancora in tempo per intervenire su una rotta che è quella della vostra volontà politica e che non fa bene al Paese.

Ministra, lei non ha detto niente su un dettaglio che non è un dettaglio, non lo è per noi. Quei lavoratori non erano dei lavoratori qualunque, quei lavoratori erano dei lavoratori migranti, immigrati, e anche questo è un aspetto che va sottolineato; e lo sappiamo perché, grazie alla coraggiosa testimonianza dell'Imam di Firenze, sappiamo che alcuni dei lavoratori impiegati in quel cantiere hanno raccontato di dover ridare indietro la metà del loro stipendio a chi li aveva portati a lavorare lì.

C'è quindi il lecito sospetto, direi, che ci troviamo di fronte all'ennesimo caso di sfruttamento e caporalato, usiamo le parole giuste, che si annida proprio in quei cantieri con un'alta prevalenza di lavoratori stranieri, che restano senza permesso di soggiorno a causa delle politiche migratorie di questo Governo, della vostra difesa a oltranza della Bossi-Fini e della politica del clic day che non aiuta il Paese .

Non lo diciamo solo noi, lo dicono ormai anche le categorie economiche di questo Paese. Tutte ricette vecchie che non riducono gli sbarchi di persone disperate che partono dal Nordafrica e non rendono certamente più sicuri i nostri posti di lavoro. Colleghi, di fronte ai dati drammatici di oltre mille morti all'anno, quasi 3 al giorno, di fronte ai dati che ci dicono delle irregolarità pesanti che lei stessa ci ha ricordato, parliamo di irregolarità che vanno oltre il 76,48 per cento, allora la politica ha il compito di dare piena attuazione al decreto legislativo n. 81.

Una legge che è tra le più avanzate d'Europa, quella fu la risposta dopo la tragedia della ThyssenKrupp. Sono allibita dal fatto che dopo Brandizzo, dopo Firenze, non c'è una risposta corale, non c'è un decreto ad hoc che tenga insieme tutti gli elementi che sappiamo essere critici da troppo tempo. E lo dico perché, anche rispetto a quel che serve, partendo proprio dalla tragedia di Firenze, ci sono degli elementi, tra i primi che sono emersi, che ci dicono quanto spesso ci siano dei lavoratori che non sono inquadrati come lavoratori edili, ma che sono inquadrati con altri contratti di riferimento. Penso a quello dei metalmeccanici, ma, in generale, purtroppo abbiamo sentito in questi anni che addirittura sono inquadrati con il contratto da florovivaista.

Vuol dire che spesso questi contratti naturalmente non portano con sé l'adeguata formazione, evidentemente, oltre, naturalmente, a non avere lo stesso salario, e questo ritengo che sia il primo elemento da contrastare con più forza. Noi riteniamo che questa sia l'urgenza, certamente, da cui partire, tutela, formazione, e dunque prevenzione degli incidenti. Parta da qui, su questo non abbiamo sentito una parola. Naturalmente poi c'è il tema della patente che è stata introdotta. Sul principio, era presente nel decreto legislativo n. 81, certamente non possiamo che essere d'accordo, ma ci sono dei “ma” giganti, perché manca il confronto con le parti sociali.

Lei le ha citate, sono state convocate, ma, di fatto, non le avete ascoltate, e questo è un altro problema, perché questo tema della sicurezza sul lavoro o lo si affronta insieme oppure non si va da nessuna parte. E lo dico, Ministra, perché lei sa bene che anche sull'accordo Stato-regioni dovete fare di più. È materia concorrente, e allora su questo abbiamo un ritardo scontato che pagano i lavoratori. Bisogna avere un cambio di passo differente, e sul decreto PNRR e sulla sua patente ho molti elementi - non solo io, per la verità - su cui dobbiamo, vogliamo e pretendiamo che ci sia un ascolto delle opposizioni per migliorare quello che lei ha fatto.

Lo dico perché tantissimi ci stanno dicendo che il sistema che ha introdotto rischia di ingarbugliare ancora di più e non di risolvere alcun problema, di frammentare probabilmente ancora di più la presenza di lavoratori autonomi o di ditte che potrebbero subentrare rispetto al sistema che avete creato. Quindi, anche questo è un elemento su cui, Ministra, la invito a riflettere, proprio perché, come ci ricorda il Presidente Mattarella, ogni morte sul lavoro è una ferita per la società e la coscienza di ognuno di noi, perché la sicurezza di ogni lavoratore riguarda il valore che attribuiamo alla vita e ogni perdita è un oltraggio ai valori della convivenza.

Certo, per fare questo servono le risorse, lo dico perché…

 …servono risorse per l'INL - arrivo, Presidente, mi scusi - e non bastano le assunzioni. Noi abbiamo fatto i concorsi, ma il personale, di fatto, passa ad altre amministrazioni o rinuncia ad andare a lavorare perché non sono abbastanza tutelati nemmeno dal punto di vista delle risorse economiche che sono messe a disposizione, anche questo glielo pongo. Poi c'è un tema di giustizia, e concludo su queste due considerazioni, Ministra. Gliel'ho già detto in Commissione di inchiesta, il tema della risposta della giustizia su questi temi, perché ci sono le vittime sul lavoro e poi ci sono i familiari che restano.

Allora muoiono due volte e francamente è indecente che ci vogliano anni e anni perché la giustizia dia una risposta ai familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro, non è accettabile. Anche per questo, serve aumentare il personale su tutto il comparto della giustizia. Infine, Ministra, è successa una cosa: con l'applicazione del nuovo codice dei contratti il comune di Firenze nei propri appalti ha deciso di fare un passaggio in avanti differente. Lo dico perché ha coinvolto i sindacati più rappresentativi…

. …e ha insistito su un cambio di atteggiamento, lo dico anche rispetto non solo all'introduzione del salario minimo, ma proprio ad evitare che nel codice degli appalti ci sia quella catena di subappalti. Noi avremmo voluto che il Governo seguisse proprio il lavoro fatto a Firenze dal sindaco Nardella; invece, ancora una volta, purtroppo ci delude. Ma noi siamo qua, perché vogliamo lavorare insieme per salvare le vite umane, per salvare chi entra al lavoro e, in genere, non ritorna a casa la sera. Non possiamo permetterlo, Ministra, non possiamo permetterlo più.