Informativa urgente
Data: 
Giovedì, 30 Gennaio, 2020
Nome: 
Paolo Siani

Grazie Presidente, grazie signor Ministro. Voglio ringraziarla anche perché queste cose ce le ha già dette tre giorni fa in Commissione, quindi in modo molto tempestivo. È evidente che siamo davanti a una situazione nuova, perché è un virus nuovo che non conosciamo e per questo ci preoccupa ed è più pericoloso. Ma nel 2003, come ha detto, abbiamo avuto in Italia una cosa simile con la SARS e fu messo in campo all'epoca un sistema di protezione ben fatto, con protocolli ben organizzati, e voglio ricordare il collega Carlo Urbani in questa situazione, che fu il primo a identificare un focolaio di malattia da noi e così perse la vita. E quindi voglio ricordare adesso qui, come lei già ha fatto, tutti i miei colleghi e infermieri e operatori sanitari che in questi giorni stanno già affrontando la difficoltà del picco influenzale, che sta arrivando nei nostri ospedali, e che saranno sottoposti a stress ancora più forte per la confusione e, diciamo, la paura che potrebbe insorgere se non diamo informazioni chiare. Infatti, questa infezione da Coronavirus è una cosa un po' complicata, perché se fosse un'epatite colestatica io vedrei il colore giallo del paziente e potrei identificarla; invece, questa infezione non si può identificare prima e passa da paziente sano, cioè contagiato ma non ancora sintomatico, ad altri pazienti e per questo è un po' più complicato identificarla ed è un po' più difficile mettere in campo misure di prevenzione.

Ciononostante, però, se lei guarda su PubMed, la nostra piattaforma di studio in medicina, nel 2020, quindi in questi venti giorni, sono comparsi già 95 lavori sul Coronavirus, cioè gli scienziati stanno studiando il fenomeno e ci stanno spiegando che è una malattia molto diffusiva ma poco pericolosa, cioè la mortalità è abbastanza bassa ed è tra il 2,5 e il 7 per cento, e ci spiegano che è più pericoloso e più infettivo il paziente ammalato di polmonite, per cui se uno ha la polmonite e va in rianimazione, perché è un paziente defedato, quello è molto più virulento e rischia molto di più del paziente con patologia banale. Quindi, gli scienziati ci stanno già dicendo come fare, che cosa mettere in campo e come mettere insieme tutte le nostre conoscenze. Poi, qui voglio dire che va molto bene la task force che si riunisce tutti i giorni al Ministero con la sua presenza e lo sforzo deve arrivare a tutti gli operatori sanitari, quindi Ministero, regioni e ordini professionali, ma anche il mio collega che di notte sta al pronto soccorso deve sapere che cosa succede e sapere che cosa deve fare in caso di sospetto. Infatti, è evidente che vanno concentrati gli ammalati in certi ospedali e non in tutti (questo lo sappiamo). Quindi, lo sforzo da fare in questo momento è quello di arrivare in tutti i modi possibili a tutti i tecnici che sono occupati sul territorio.

La seconda cosa è che va diffuso questo numero verde, questo 1500. Va diffusa l'informazione, va detto che esiste e che è aperto h24 e deve dare informazioni chiare e precise. Le mascherine non servono ai sani; servono ai malati o ai medici e agli infermieri. Quindi, che noi compriamo le mascherine e le indossiamo è inutile. Quindi, va spiegato tutto questo, così come va spiegato che adesso in Italia non c'è l'emergenza e noi stiamo ragionando per prevenire questa cosa. Allora, questo va detto molto bene, va spiegato in modo molto semplice e in tutti i modi possibili. Però, vederla stanotte - a mezzanotte e un quarto - da Vespa era troppo tardi e andava messo un po' prima il suo intervento se vogliamo che la gente sappia quello che succede. Però, sono d'accordo con il collega di Forza Italia, cioè che la RAI dovrebbe fare in modo che anche con spot semplici le informazioni semplici arrivino ai pazienti. Le chiedo, inoltre, un altro sforzo da fare con la task force, cioè informare i medici. Non sarà difficile informare tutti i medici attraverso caselle postali sui lavori scientifici significativi e veri che ora sono in circolazione, perché l'altra cosa da evitare sono le informazioni sbagliate perché ognuno dice la sua e, quindi, tutto diventa più complicato da gestire. Quindi, dare informazioni univoche, serie, accertate e provate scientificamente è la cosa che secondo me serve molto di più.

Infine, Ministro, le voglio dire che in fondo noi speriamo che la malattia non arrivi in Italia e ci sono ormai tanti siti sui social che ci dimostrano che il contagio in Cina è in aumento. Adesso, proprio in questo momento, ho visto che sono 7.800 i contagiati accertati e, quindi, tutte le misure che stiamo mettendo in atto devono aiutarci a prevenire la malattia e qui voglio ricordare che la cosa è un po' più complicata perché c'è anche l'influenza in questo momento in giro, per cui voglio richiamare l'utilità di mettere in campo strumenti tecnici per la diagnosi, per cui bisogna avere kit rapidi di primo soccorso per fare le diagnosi e, per il vaccino, vorrei ricordare qui che se noi aumentassimo la copertura vaccinale per l'influenza tradizionale avremmo evitato in questo momento un super afflusso negli ospedali e questo serve a differenziare tra l'influenza normale e quella che potrebbe arrivare in questo momento. Quindi, la ringrazio molto per quello che sta facendo e le chiedo se sia possibile informare almeno la Commissione affari sociali ogni “x” tempo su quello che succede e la prego di informare tutti gli operatori sanitari e, se possibile, aiutarli a far meglio e a far sentire vicine le istituzioni in questi prossimi mesi, che saranno molto duri per coloro che lavorano in sanità.