Data: 
Giovedì, 13 Novembre, 2014
Nome: 
Giovanni Burtone

Presidente, nell'esprimere apprezzamento per l'informativa del Governo, noi del Partito Democratico vogliamo fare preliminarmente due considerazioni. La prima, siamo davanti ad un'epidemia molto grave, la più grande emergenza sanitaria dell'epoca moderna. Sono stati richiamati i dati, oltre 11 mila colpiti dall'infezione, il 50 per cento casi di mortalità. La seconda considerazione è che non bisogna cedere alle strumentalizzazioni; c’è chi con cinismo cerca di fomentare allarmismo, paura, con una semplificazione inaccettabile. Gli immigrati sono portatori di gravi malattie. Un'analisi corretta dal punto di vista scientifico ci dice che l'epicentro territoriale dell'epidemia è ben lontano dai Paesi interessati al fenomeno migratorio in Italia.  I tempi di incubazione – è stato ribadito – sono dai due ai ventuno giorni, quindi molto più brevi dei lunghi viaggi che intraprendono i migranti, quindi la malattia emergerebbe lungo il tragitto prima di raggiungere la costa del Mediterraneo. I rari casi – lo voglio ribadire – che sono stati diagnosticati sono di persone, di europei che si sono trovati però come operatori sanitari o per altri motivi nei Paesi colpiti dall'ebola, quindi, più che ai disperati dei barconi, dobbiamo pensare a chi arriva per via aerea, dobbiamo prestare grande attenzione. Per questo, io voglio sottolineare, a nome del mio partito, l'apprezzamento per quello che è stato fatto dal Governo, l'emanazione di direttive e di protocolli in linea con le società scientifiche, in sintonia, tutto questo, con l'organizzazione mondiale della sanità e con l'Unione europea. 
Quindi, tempestività nella diagnosi di casi sospetti, con la cooperazione, coinvolgimento delle compagnie aeree e organizzazione delle strutture sanitarie. È stato fatto un buon lavoro, non soltanto perché noi abbiamo messo in campo le eccellenze – lo Spallanzani a Roma, il Sacco a Milano – ma perché c’è un lavoro diffuso anche nella parte restante del Paese. I reparti di malattie infettive sono stati allertati e gli uffici di sanità aerea e di frontiera stanno facendo un grande lavoro per intervenire sui casi sospetti, per operare seriamente nella prevenzione per quei viaggi – è stato detto – di triangolazione che arrivano in Italia. Io ho visitato personalmente il reparto di malattie infettive al Ferrarotto di Catania, ho visto che sono stati predisposti dei piani molto seri, così come l'ufficio di sanità marittima ed aerea a Catania perché è stato approntato un piano di emergenza, lo stand di remoto per i parcheggi degli aerei in cui possono arrivare sospetti di malattia, i canali sanitari e le ambulanze di bio-contenimento. 
Ma per concludere, signor Presidente, l'emergenza va affrontata in Africa – noi lo vogliamo dire con grande chiarezza e determinazione – non ci sono alternative. Sono Paesi stremati e non hanno un sistema sanitario pubblico efficiente, anzi hanno residui di sistema sanitario. Sono stremati dal punto di vista economico, della sicurezza alimentare e della stabilità sociale. Ecco perché bisogna fare lì tanto, molto di più soprattutto come Paesi che ci diciamo avanzati. In questo senso, Presidente, vogliamo dire che c’è bisogno di medici ed infermieri. Bene l'iniziativa del Governo di potenziare i nostri uffici della sanità aerea, però c’è bisogno di mandare i medici in Africa, là dove c’è l'emergenza, e per fare questo – signor Ministro, lo diciamo – ci sono tantissimi medici che hanno chiesto l'aspettativa. Il Ministero deve convocare gli assessori regionali e dare linee e direttive chiare e urgenti perché non c’è da aspettare anche perché, signor Presidente, questo virus è stato scoperto nel 1976 – ero un giovane universitario – quando si diceva e si parlava nelle lezioni di microbiologia di un virus che preoccupava. 
Non è stato fatto nulla. Ora che il mondo occidentale è colpito – speriamo che venga frenata questa grave emergenza sanitaria – ora ci allarmiamo. Bisogna dire che, sul piano della cura, le industrie farmaceutiche non hanno fatto il doveroso lavoro di ricerca. Aggiungiamo che noi che vogliamo intervenire lo possiamo fare immediatamente, tra l'altro senza far uscire risorse da parte dello Stato italiano perché ci sono alcune associazioni di volontariato che, finanziate, sono pronte a pagare. Ecco, si dia l'aspettativa a questi medici che sono veramente pronti a dare una mano di aiuto a chi soffre veramente e rischia di vedere espandere l'epidemia. Ecco perché noi raccomandiamo questo intervento, Presidente, vogliamo che il Ministro faccia subito e faccia bene. Per quel che ci riguarda, vigileremo e incalzeremo il Governo perché va affrontata questa emergenza e non vanno abbassati neppure i riflettori quando la grande stampa non si interesserà perché potrà diminuire la virulenza, ma la gravità di questa epidemia va affrontata nel tempo e con grande serietà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).