Data: 
Giovedì, 16 Aprile, 2015
Nome: 
David Ermini

 Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, ringrazio, a nome del Partito Democratico, il Ministro della giustizia Orlando per la puntuale e dettagliata relazione che oggi ha fornito al Parlamento. Prima di fare alcune osservazioni, anch'io voglio rivolgere un deferente e sentito ricordo delle vittime e una vicinanza particolare alle famiglie del giudice Ciampi, dell'avvocato Appiani e del cittadino Erba. 
I fatti di cronaca che sono accaduti al tribunale di Milano pongono a noi tutti alcune riflessioni, che io riassumo in tre paragrafi: la sicurezza nei luoghi dove si esercita la funzione giurisdizionale, la tutela degli operatori della giustizia e la rinnovata fiducia e la rinnovata speranza che nel nostro Paese si possa avere un vivere civile degno di un grande Paese, dove le armi siano sempre vendute e possedute in modo minore. Sulla sicurezza dei tribunali, è evidente che nel caso in oggetto nell'apparato di sicurezza del Palazzo di giustizia di Milano ci siano state delle falle e qualcosa non abbia funzionato. Molteplici possono essere state i fattori. Lei, signor Ministro, ci ha elencato in modo preciso e dettagliato cosa si è verificato e quali sono le strutture e gli operatori che intervengono e dovranno intervenire su questo fatto. 
Noi non siamo in grado in questo momento, come lei giustamente ci ricordava, di conoscere i risultati investigativi, e comunque tutto è chiuso nel riserbo del segreto istruttorio e quindi non sappiamo quali sono i risultati a cui è giunta la procura di Brescia. Certo è che un uomo armato è entrato in un tribunale, ha ucciso e si è aggirato per il Palazzo di giustizia per alcune decine di minuti. La sicurezza, quindi, deve essere un elemento fondamentale nei luoghi dove si esercita la giurisdizione, perché, come diceva lei, i luoghi dove si esercita giurisdizione sono luoghi simbolo della civiltà di un Paese, quindi è essenziale che possano essere il simbolo del vivere civile, dell'ufficio che le persone vanno a compiere, del lavoro quotidiano che tutte le forze che lì operano fanno perché i cittadini abbiano una vita più giusta e più uguale. 
Ecco perché, le dicevo prima, sarà opportuno certo che all'interno della sicurezza, come giustamente ci diceva, la procura generale mantenga la sua peculiarità, il suo potere sull'organizzazione della sicurezza, e sarà opportuno rivedere secondo i canoni e le indicazioni che lei dava le modalità e i mezzi di controllo all'ingresso dei tribunali e approntare eventuali piani di emergenza a cui tutte le forze dell'ordine presenti a qualsiasi titolo all'interno dei palazzi di giustizia possano dare il loro contributo. Perché vede, per parlare degli operatori della giustizia e di coloro che comunque operano per la definizione delle controversie in sede istituzionale, quello è devastante, al di là delle uccisioni feroci del giudice, dell'avvocato e del cittadino Erba, quello che colpisce è il devastante impatto di un soggetto che entra nel luogo che è il luogo sacro simbolo di un Paese, di uno Stato civile, e può uccidere chi in quel momento sta compiendo il proprio ufficio. Concludo, Presidente. Quindi è importante che ci sia una presa di coscienza da parte di tutti i cittadini. Quello è un luogo sacro e come luogo sacro deve essere rispettato. Per farlo rispettare cosa occorre ? Occorre rispetto e occorre anche che la legge sulle armi sia applicata, se è necessario vada anche rivista, ma sia applicata con grande severità. Ricordiamoci che a monte di tutto quello che è successo è il fatto che questo soggetto avesse un'arma, un'arma che in realtà non doveva avere e probabilmente se non l'avesse avuta non saremmo andati di fronte a quello a cui siamo andati. 
Nel ricordo di quello che è nostro compito di dare un migliore assetto legislativo, ma soprattutto nel ricordo dei morti, delle persone che hanno dato la loro vita, perché questo sacrificio possa essere utile e il loro esempio sia un ricordo per tutte le generazioni che verranno, alle quali noi ci rivolgiamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).