Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 28 Marzo, 2019
Nome: 
Luigi Marattin

Presidente, una delle ragioni per cui la politica sembra aver perso credibilità negli ultimi anni è perché sembra essere l'unica attività umana dove i risultati possono anche non contare. Cioè, il cittadino comune, abituato a essere giudicato nel suo lavoro, persino nella sua vita privata, da un po' di tempo guarda alla politica e dice: ma com'è che lì, in fondo, i risultati sono un qualcosa che può essere messo in secondo piano, si può fare una chiacchierata, si può parlare, si può fare un accordo di altra natura?

Noi, invece, che siamo affezionati a un'idea di politica che guardi i problemi, le soluzioni e i risultati del nostro agire, abbiamo sentito il bisogno di presentare questa mozione e di creare questo dibattito parlamentare, anche in aggiunta a quello del DEF - perché non c'è esclusività sui dibattiti parlamentari su queste materie, in un periodo come questo -, portando alcuni risultati.

Lo facciamo con l'unico criterio possibile, perché se questo non fosse un dibattito fra sordi, coloro che seguiranno il mio intervento, il rappresentante della Lega e il rappresentante del MoVimento 5 Stelle, per elencare qualche presunto successo, citeranno qualche dato, come, ad esempio, nel passaggio fra dicembre 2018 e gennaio, oppure qualche dato specifico sugli ultimi 20 o 30 giorni. Se la politica è una cosa seria, c'è un solo criterio per giudicare i risultati di un Governo: rispetto a prima che arrivassi tu, Governo, come sta la situazione oggi?

Allora, vogliamo ricordarvi brevemente, rispetto a prima che arrivaste voi, cioè dal giorno del vostro giuramento, il 1° giugno 2018, ad oggi - è ormai un periodo di tempo non banale, quindi su cui giudicare i vostri risultati -, qual è la situazione. Da allora si sono persi due decimali di PIL, e siamo diventati l'unico Paese in Europa a essere in recessione. Ci raccontate che c'è una recessione internazionale, ma questa recessione internazionale non c'è. C'è un rallentamento internazionale, ma non c'è una recessione internazionale. C'è un solo Paese che è entrato in recessione, da quando voi avete responsabilità di Governo, ed è questo.

La capogruppo del MoVimento 5 stelle, in discussione generale, ci diceva che è colpa dell'export, e citava i dati ISTAT, ma i dati ISTAT sono unici. Nel secondo semestre 2018, quello su cui voi avete avuto responsabilità di Governo, rispetto al secondo semestre 2017, cioè un anno prima, l'export italiano è aumentato del 2,8 per cento.

Quindi da fuori la domanda continua a tirare di più ed è aumentato sia l'export verso l'Unione europea che verso i Paesi fuori dall'Unione europea: questi sono i dati certificati ISTAT. Vuol dire che la recessione nella quale ci avete trascinati non viene dal rallentamento internazionale, ma da un calo di domanda interna. Infatti, se guardiamo gli indici di fiducia di imprese e famiglie, da quando avete prestato giuramento l'indice di fiducia delle imprese ha subito il calo più grande degli ultimi anni ed è ai livelli minimi degli ultimi anni: è passato da 105,2 a 98,3 (comparo giugno 2018 con febbraio 2019).

Anche l'indice di fiducia delle famiglie è sceso, sempre nello stesso periodo temporale, da 116,2 a 112,4: è un problema per l'economia, quando famiglie e imprese non hanno fiducia, o meglio hanno un crollo di fiducia? Sì, perché vuol dire che non consumano e non investono, e infatti è quella la fonte della recessione nella quale voi ci avete portato.

Da quando avete prestato giuramento, la produzione industriale è calata di 15 punti: l'indice di produzione industriale, nel maggio 2018, era 114,4, mentre a gennaio 2019, l'ultima rilevazione, 99,8, quindi 15 punti di produzione industriale in meno.

Rispetto al mercato del lavoro - è qui che sentiremo un sacco di numeri fra poco e si dirà che fra novembre e dicembre, fra gennaio e febbraio eccetera - l'unico criterio è se, rispetto a quando avete prestato giuramento, in questo Paese lavorano più persone o meno persone. Rispetto a quando avete prestato giuramento, in questo Paese ci sono 91 mila occupati in meno, di cui 53 mila a tempo indeterminato, quelli che invece dovevate incentivare con il “decreto dignità” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e ci sono 32 mila precari in più. Lo dico qualora qualcuno mi stia ascoltando: non serve ricordare il dato dell'ultimo mese, perché per giudicare cosa state facendo si compara la situazione del giorno prima che voi arrivaste com quella del giorno attuale.

Da quando siete arrivati ci sono 109 miliardi di investimenti di portafoglio in meno dall'estero in Italia, di cui circa 88 sono sui nostri strumenti del debito pubblico. Vale a dire che c'è un deflusso di investimenti esteri sulle nostri attività finanziarie di questa dimensione, infatti il riflesso è il raddoppio dello spread sui nostri titoli di Stato. Questo raddoppio ci è costato, nel solo 2018, 1,6 miliardi di maggiore spesa per interesse. L'ho detto in recenti occasioni e ve lo ripeto: è inutile che vi tagliate due lire di stipendio, quando fate perdere miliardi di soldi pubblici agli italiani .