Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 29 Settembre, 2015
Nome: 
Ernesto Magorno

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Signor Presidente, onorevoli colleghi, la mozione che oggi presentiamo racconta e descrive le gravi carenze infrastrutturali di cui soffre la Calabria e che rappresentano un ostacolo alla crescita di questa regione. Una regione esasperata dalla crisi economica e in perenne precariato e ancora troppo distante dal resto del Paese. Una regione che, secondo gli ultimi dati Svimez, resta ancora la Cenerentola d'Italia. Una terra poverissima in un sud sempre più povero, dove si registra una costante discesa del PIL e un'impennata della disoccupazione. Questa condizione, onorevole Occhiuto, è certamente da attribuire soprattutto agli ultimi vent'anni di Governo, di cui lei ha fatto parte. È stata governata appunto dalla sua parte politica. Tante sono le criticità della Calabria: dalla crisi economica al dissesto del territorio; dalla sanità all'incuria nella quale sono lasciati i bisogni dei soggetti più deboli; dal sistema sociale al fragile sistema produttivo ed industriale; dai nodi dei trasporti a quelli dell'edilizia; dalla disoccupazione al precariato, fino alla pessima gestione dei fondi comunitari che non hanno costituito per come avrebbero potuto e dovuto la risposta al decollo economico e produttivo della nostra regione. A ciò si aggiungono la criminalità organizzata e i poteri forti che hanno consentito che il malaffare e la corruzione entrassero all'interno dei partiti politici e delle istituzioni condizionandone l'immagine e lo sviluppo. 
In Calabria, il sistema di viabilità e di trasporto delle merci e dei passeggeri risente di un'assenza di interventi, di ritardi e di inefficienze nei lavori di ammodernamento e di sviluppo della rete infrastrutturale regionale. Le pessime condizioni della SS18 tirrenica, la Salerno-Reggio Calabria, il drammatico abbandono della SS106 ionica, la Taranto-Reggio Calabria, e gli infiniti e mai ultimati lavori di manutenzione e di messa in sicurezza non garantiscono un collegamento efficiente e sicuro. E anche se gran parte dei lavori di ammodernamento dell'autostrada A3, la Salerno-Reggio Calabria, sono in via di conclusione, non bisogna dimenticare che purtroppo sussiste ancora una condizione difficile tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno a causa del crollo del viadotto «Italia» ed è del tutto indispensabile ed urgente avviare i lavori di ammodernamento nella provincia di Cosenza e in altre zone. Inoltre, la fortissima carenza di collegamenti ferroviari e il drastico taglio delle corse ferroviarie avvenuto negli ultimi anni stanno a poco a poco condannando la Calabria ad un atavico isolamento. L'alta velocità si ferma a Salerno, come è stato già detto, ed esiste un solo servizio ferroviario al giorno classificato «Freccia argento». Per quanto riguarda il sistema aeroportuale, gli scali di Lamezia Terme, che è un aeroporto strategico, di Reggio Calabria e di Crotone sono tra i trentotto aeroporti di interesse nazionale, come ha ribadito il Governo in un provvedimento ad agosto. La Calabria, tra l'altro, è l'unica regione d'Italia che ha ben tre aeroporti nei quali sono in corso di realizzazione interventi di potenziamento strutturale, ma che necessitano di ulteriori strategie gestionali ed organizzative. 
È evidente che c’è bisogno di un nuovo scenario economico che valorizzi e promuova la Calabria. Lo ha ben capito il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, onorevole Occhiuto, che è venuto personalmente più volte nella nostra regione per programmare un piano di interventi volti a far fronte alle emergenze più gravi nella piena consapevolezza che l'Italia non rinasce se non rinascono il sud e la Calabria. Basti pensare al ruolo che è chiamata a svolgere questa nostra regione in questa epoca di grande emigrazione dal continente africano e dal Medio Oriente verso l'Europa. Ormai anche in Calabria, che è porta sul Mediterraneo e sull'Oriente, gli immigrati sono una presenza organica quotidiana in continua espansione che potrebbe rappresentare una preziosa risorsa favorendo la crescita economica e demografica dei nostri territori. Ma la Calabria deve diventare anche e soprattutto logisticamente la porta dell'Italia e dell'Europa. Penso al porto di Gioia Tauro, al più grandeterminal del Mediterraneo, sul cui rilancio è l'Italia intera che si gioca una partita importante, come del resto hanno immediatamente compreso il Governo e la giunta regionale calabrese che su questa infrastruttura intendono investire. Il porto di Gioia Tauro può essere infatti il vero cancello di ingresso tra l'Europa e il Mediterraneo nel raccordo con le nuove rotte e con le grandi reti transnazionali europee. Per questo vanno attuate adeguate politiche nazionali per le tasse di ancoraggio e le accise ma soprattutto va finalmente istituita una zona economica speciale sulla cui realizzazione il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l'onorevole Luca Lotti, proprio nell'ultima visita in Calabria ha garantito il massimo impegno del Governo nazionale. Appare dunque sempre più chiaro che la Calabria ed il sud possono assolvere ad una funzione strategica per la logistica, gli scambi, i flussi di merce e i trasporti all'interno di un quadro strategico internazionale. Negli ultimi anni il territorio è stato considerato come una risorsa inesauribile e l'aggressione al territorio e la mancanza di controlli sono sempre più la causa principale dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni, come è accaduto di recente a Rossano e a Corigliano con ingenti danni al patrimonio pubblico e privato, ragion per cui, in un piano di interventi infrastrutturali per il sud e per la Calabria, diventa prioritaria una politica di difesa e di tutela delle risorse ambientali, di manutenzione, di riassetto dei centri abitati e dei centri storici che si trovano in uno stato di profondo degrado. Sono necessarie misure urgenti per la messa in sicurezza delle scuole, degli ospedali, dei centri storici, delle aree interne e di tutte le strutture pubbliche. Ma la Calabria ha anche e soprattutto bisogno di investimenti in cultura, formazione, scuola, università, ricerca, beni culturali... la centralità della cultura intesa con valorizzazione della nostra identità, della nostra storia ma anche come produzione di arte, letteratura, teatro, cinema, ricerca scientifica e innovazione. Ed è per tutto questo che abbiamo elaborato e voteremo questa mozione che impegna il Governo a sostenere con determinazione i programmi nei Ministeri competenti destinati al settore delle infrastrutture e della logistica, rafforzando gli investimenti e programmando nuove misure finalizzate a favorire uno sviluppo dei trasporti in grado di sostenere l'incremento del livello di occupazione nella nostra regione, la coesione territoriale, la sicurezza dei cittadini e di contrastare lo spopolamento del territorio. La situazione attuale che sta vivendo questa nostra regione deve spingere il Governo, che per la prima volta ha dimostrato grande interesse e attenzione per questa terra, ad accelerare gli interventi già previsti e programmati che non sono e non vogliono essere in alcun modo né un dannoso pietismo né un vuoto assistenzialismo che tanto danno hanno fatto al Mezzogiorno e alla nostra regione. Quello che noi chiediamo per il sud e per la Calabria in particolare è l'interesse concreto all'interno di un quadro di sviluppo e di crescita nazionale. Il Mezzogiorno è in grande difficoltà e più di una responsabilità grava sulla sua classe politica, da sempre troppo preoccupata di difendere lo status quo piuttosto che far rispettare i diritti della propria gente. È fondamentale che la classe politica e dirigenziale calabrese si occupi a tutti i livelli della propria regione, ne rappresenti le istanze per fa sì che finalmente questa terra possa riconquistare credibilità e centralità e conseguire quel definitivo sviluppo che per le sue straordinarie potenzialità ed eccellenze merita. Come più volte ci ha ricordato Renzi, dobbiamo essere noi, classe dirigente politica, i primi a lavorare, utilizzando al meglio le nostre risorse e soprattutto ascoltando i territori perché è qui la Calabria vera con le sue criticità, le sue aspettative ma anche con tanta voglia di riscatto. 
«Il calabrese vuole essere parlato» – scriveva Corrado Alvaro – «Bisogna parlargli come a un uomo che ha sentimenti, doveri, bisogni: insomma, come a un uomo». Parliamo, allora, alla Calabria, ascoltiamo e capiamo i calabresi in quanto cittadini di questa terra, per comprendere che cos’è e che cosa può essere la Calabria, se vogliamo costruire giorni sempre migliori e un futuro dignitoso per le giovani generazioni, nella speranza che la nostra regione continui a crescere e possa camminare a testa alta e a schiena diritta in Italia, in Europa e nel mondo.