Illustrazione
Data: 
Lunedì, 7 Luglio, 2014
Nome: 
Angelo Senaldi

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Signor Presidente, egregi colleghi, rappresentanti del Governo, attraverso la presentazione delle mozioni oggi all'ordine del giorno, si intende porre in evidenza una problematica assolutamente prioritaria per le prospettive del futuro del nostro Paese in termini di ricadute economiche ed occupazionali. 
  Ma direi di più. Il made in Italy rappresenta la caratteristica della nostra gente, il gusto, la qualità del vivere, la bellezza, la capacità di intraprendere della nostra terra. Il mondo vede il marchio made in Italy come espressione di qualità, impegno, creatività e capacità di fare, sia intellettuale che manuale. Stiamo giocando una partita decisiva anche in termini culturali. Quest'aspetto deve essere fatto pesare nella discussione al livello europeo, discussione che sappiamo essere poco accettata e compresa da altre nazioni dell'Unione. 
  I dati della contraffazione al livello globale sono impressionanti. Come segnalano la Commissione europea e l'Organizzazione mondiale delle dogane, il commercio di prodotti contraffatti rappresenta più del 7 per cento delle merci scambiate al livello mondiale, per un valore tra 300 e 350 miliardi, con un incremento, secondo alcune stime, nel decennio passato di più del 1.500 per cento. 
  Se concentriamo l'attenzione sui prodotti italiani, il fenomeno contraffattivo incide per decine di miliardi di minor fatturato, con una perdita di almeno 130 mila posti di lavoro. Considerando il cosiddetto effetto dell’italian sounding, presente nel settore agroalimentare, che non si configura propriamente come una contraffazione di marchio o di prodotto, dobbiamo aggiungere altri 60 miliardi di perdita di fatturato, più del doppio delle attuali esportazioni agroalimentari. Inoltre, i dati dei sequestri effettuati dalla Guardia di finanza nel 2013, pari ad oltre 130 milioni di pezzi, indicano il nostro Paese come luogo sia di importazione che di produzione di merce falsa. 
  Oltre alle perdite economiche, si innestano problematiche che riguardano la salute e la sicurezza dei cittadini: farmaci non controllati, tessuti, borse ed occhiali contenenti sostanze tossiche o cancerogene. Pensiamo solo all'esplosione delle dermatiti e delle malattie della pelle. Così come altri prodotti, come i giocattoli per bambini, contenenti metalli pesanti, sono sempre più presenti sul mercato interno, come conseguenza anche del moltiplicarsi degli acquisti via Internet, altro campo da monitorare con grandissima attenzione. 
  In questi ultimi anni, attraverso l'introduzione di nuove normative sulle etichettature, si è cercato di contrastare il problema e di valorizzare il luogo di provenienza e produzione delle merci, assumendo la provenienza come indice di qualità. Ma la tutela del made in Italy si attua soprattutto attraverso la reale produzione di qualità e la consapevolezza degli acquirenti. 
  La recente costituzione della Commissione di inchiesta sulla contraffazione intende supportare la crescita della percezione che la contraffazione ed il falso rappresentano un danno sia per l'economia che per il consumatore. 
  È un fenomeno mutevole ed in continuo cambiamento ed aggiornamento nelle sue modalità di azione, e per questo anche difficile da cogliere in tutti i suoi aspetti. 
  In questo quadro complesso, la mozione presentata intende sollecitare e sostenere il Governo, all'inizio anche del semestre di Presidenza del Consiglio europeo, affinché si possa procedere a monitorare l'iter del regolamento europeo relativo al «made in»; ad attivarsi per negoziare l'aggiornamento delle norme europee in materia agroalimentare, a partire dalla legge italiana del 3 febbraio 2011, n. 4; a sviluppare una lotta efficace ai fenomeni della contraffazione, anche potenziando la rete di vigilanza e delle analisi chimiche e fisiche e la repressione degli abusi in ambito europeo, con un controllo dei punti di entrata attraverso il sistema doganale; a sostenere la diffusione di tecnologie in grado di offrire una tracciabilità certa dei prodotti; a prevedere campagne assidue di informazione sui rischi e sui danni di prodotti non autentici. 
  Infine, ribadisco che, insieme alle normative di etichettatura, è la consapevolezza del consumatore che può favorire la tutela del nostro made in Italy, sia sul mercato esterno che sul mercato globale.