Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 3 Marzo, 2015
Nome: 
Marietta Tidei

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 Grazie Presidente, io credo che sia molto positivo che si torni oggi a parlare in quest'Aula della drammatica situazione ambientale del territorio di Civitavecchia e dei comuni limitrofi. 
  Il territorio di Civitavecchia, come è già stato detto precedentemente, ha pagato un tributo altissimo alla sicurezza del sistema elettrico nazionale in termini di vite umane. Abbiamo avuto per anni la presenza di tre centrali, di un centro chimico che ancora costituisce gas nervini, di un cementificio e di un grande porto, che ospita giornalmente navi da crociera, che sono delle vere e proprie città galleggianti e che emettono fumi senza nessun reale sistema di abbattimento delle emissioni. 
  È proprio per la presenza di tutti questi fattori di pressione ambientale che il Governo deve guardare a quel territorio con maggiore attenzione. Infatti, la situazione legata alla pressione ambientale è sicuramente drammatica, come attestano diversi studi già citati in quest'Aula e soprattutto uno studio epidemiologico del servizio sanitario della regione Lazio, già citato, appunto, in quest'Aula. 
  Con la nostra mozione il Partito Democratico chiede al Governo il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2013 per la centrale Enel di Torrevaldaliga nord alla luce del nuovo documento sulle best available technology, che dovrebbero uscire proprio quest'anno invece. Io non so se l'onorevole Grande abbia, per così dire, la palla di vetro per sapere che usciranno fra quattro anni. A me questo non risulta. Però, visto che quelli del MoVimento 5 Stelle sanno sempre tutto, gli concediamo il beneficio del dubbio. 
  Ricordo, però, che l'AIA, come sicuramente il legislatore dovrebbe sapere, non si riapre perché lo chiede una mozione parlamentare, ma perché ricorrono alcuni requisiti di legge. L'unico requisito di legge che ricorre in questo momento è proprio l'aggiornamento delle BAT, tuttora in corso. Però io credo che su questi temi – che chiaramente riguardano il territorio di Civitavecchia, ma che, ahimè, riguardano anche altri territori che hanno visto per anni la presenza di fortissimi fattori di inquinamento ambientale – un impegno forte lo dovrebbero assumere tutti: lo deve assumere il Governo, lo deve assumere il Parlamento, ma lo deve assumere anche l'amministrazione locale. Quindi, dispiace polemizzare, ma ho trovato l'intervento dell'onorevole Grande carico di livore...Mi sia consentito, Presidente, comunque di dare almeno alcune risposte alle tante imprecisioni che ho sentito in quell'intervento. L'amministrazione locale dovrebbe altresì accollarsi la responsabilità su questi temi, perché dal momento del suo insediamento ad oggi quella che doveva essere l'amministrazione più ambientalista della storia ha prodotto circa sei delibere sui temi ambientali, nessuna delle quali riguarda quest'argomento e nessuna delle quali riguarda i rapporti con l'Enel. 
  Noi viviamo, purtroppo, oggi in una situazione che è una situazione drammatica dal punto di vista ambientale, ma dove l'amministrazione locale, a guida MoVimento 5 Stelle, preferisce fare come lo struzzo e mettere la testa sotto la sabbia, perché, siccome l'Enel inquina – ed è vero che inquina e lo diciamo tutti da tanti anni e non è vero che non lo si dice che l'Enel inquina – con l'Enel non ci si parla ! Quindi, se prima almeno esistevano delle convenzioni tra le amministrazioni locali e l'Enel, oggi non esistono più neanche quelle, perché si ha paura che, attraverso la sottoscrizione di convenzioni e quindi anche attraverso l'individuazione di misure di compensazione ambientali, e non solo, per il territorio, qualcuno possa perdere quell'alone di santità, a cui onestamente credo che dopo nove mesi di nulla cosmico nessuno crede più (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Credo che, nonostante, per così dire, la scarsa azione di quest'amministrazione sui temi ambientali, fortunatamente invece qualcosa in passato è stato fatto. Io qui ho sentito parlare molto spesso – e sono grata anche ai colleghi che li hanno citati – di studi epidemiologici ed oggi fortunatamente c’è un registro dei tumori istituito nel 2013, proprio da quella amministrazione che citava l'onorevole Grande, che nel giro di qualche anno potrà forse fornire dati certi rispetto alla reale incidenza che i vari fattori di pressione ambientale hanno sui decessi. 
  Infatti, se c’è qualcosa su cui l'Enel non fa proprio nulla è che ci viene sempre detto che non è mai provato questo nesso di casualità tra l'inquinamento delle centrali e i decessi. Allora, oggi io credo che con quel registro dei tumori, che comunque abbiamo istituito, forse potrà essere più evidente tra qualche anno questo nesso di causalità. 
  Oggi esiste un consorzio per la gestione dell'osservatorio ambientale, che un anno e mezzo fa si è riorganizzato, vede la partecipazione di tutti i comuni del comprensorio ed apre un'attività di monitoraggio ambientale attraverso l'analisi dei dati rilevati dalle centraline dislocate sul territorio, adottando come parametri di valutazione non solo i limiti imposti dalla normativa ambientale – mi riferisco al decreto legislativo n. 155 del 2010 –, ma anche i parametri dell'Organizzazione mondiale della sanità, che per alcuni inquinanti sono molto più stringenti. Non è un caso, quindi, che esso denunci criticità per l'inquinamento dell'aria non rilevate dagli organi istituzionali di controllo; mi riferisco all'ARPA. Oltre a ciò, chiaramente il consorzio pubblica sul proprio sito i dati non solo giornalieri, ma anche storici di tutte le stazioni di monitoraggio, inclusi gli sforamenti dei limiti, che purtroppo ci sono. 
  Incomprensibilmente, però, proprio negli ultimi giorni, abbiamo avuto la notizia che l'amministrazione comunale di Civitavecchia intende uscire dal consorzio per la gestione dell'osservatorio ambientale, perché chiaramente, siccome il consorzio è anche finanziato dall'Enel, non ci si può sporcare le mani e tutto quello che si dice è sempre negativo. 
  Io, però, vorrei ricordare proprio in questa sede che l'Enel è obbligata per legge, proprio secondo quelle prescrizioni VIA del 2003 a cui faceva riferimento l'onorevole Grande, a finanziare il monitoraggio della qualità dell'aria. In Europa fortunatamente vige la regola del «chi inquina paga»: almeno i costi vengano ascritti all'Enel. Infatti, se all'Enel non si chiede null'altro, almeno gli si chieda di pagare i costi per i controlli ambientali. 
  Secondo il consorzio per la gestione dell'osservatorio ambientale, la qualità dell'aria rispetta sostanzialmente i criteri di protezione della salute. Ci sono, però, diversi dati che ci preoccupano e ci preoccupano molto. L'ozono, ad esempio, fa registrare concentrazioni che superano i limiti o sono ad essi molto vicini. Questo approccio suggerisce anche di prestare attenzione al materiale particellare (PM10 e PM2,5), le cui concentrazioni in tutti i siti di rilevamento oscillano intorno ai valori di riferimento dell'Organizzazione mondiale della sanità. 
  Noi chiediamo il riesame dell'AIA non partendo dalle premesse da cui parte la mozione dell'onorevole Grande, seppure siamo tutti convinti della gravità della situazione ambientale del nostro territorio. Infatti, pensiamo che si debba progredire, che si debba andare avanti e che ci siano ampi margini di miglioramento, seppure l'AIA sia stata sottoscritta solo nel 2013. 
  Per esempio, sappiamo che l'AIA del 2013 prescrive alla centrale Torrevaldaliga nord un limite all'emissione di monossido di carbonio (130 milligrammi per metro cubo) significativamente maggiore delle concentrazioni indicate nel documento di riferimento europeo BREF sulle migliori tecnologie disponibili nell'intervento di 30, 50 milligrammi al metro cubo. Non sono, inoltre, noti gli esiti dei due studi di fattibilità prescritti all'Enel dall'AIA 2013 relativamente alla trasformazione della centrale Torrevaldaliga nord dalla sola produzione di energia elettrica ad impianto di cogenerazione o trigenerazione, cioè di produzione di calore o raffreddamento per uso civile e relativamente all'installazione e all'implementazione di un sistema di abbattimento del monossido di carbonio ai camini della centrale. 
  Tutti questi aspetti, così come molti altri – qui lo voglio ricordare, attraverso di lei, Presidente, all'onorevole Grande – su tutti i verbali delle conferenze di servizi il comune di Civitavecchia allora sollevò in sede appunto di conferenza di servizi. Infatti, il comune di Civitavecchia fece moltissime osservazioni, di concerto con le associazioni ambientaliste, ma alcune di queste non sono state recepite, a differenza di altre che, invece, sono state recepite. Mi sembra che in quest'Aula si stia dando un po’ troppa responsabilità e forse si eccede nella valutazione delle responsabilità che può avere un comune. Io ricordo ai colleghi del MoVimento 5 Stelle che l'AIA la rilascia il Ministero, non il comune. 
  Io credo che noi dobbiamo andare avanti. Bisogna progredire, perché la tecnologia va avanti e, laddove la normativa ci offre comunque uno spunto per migliorare la situazione ambientale, per migliorare le performance ambientali degli impianti, noi dobbiamo coglierle. Credo, però, che tornare alle prescrizioni del 2003 sia assurdo, sia suicida. Infatti, le prescrizioni del 2003 erano peggiori di quelle del 2001. 
  Nello specifico, l'AIA del 2013, rispetto alla VIA del 2003, ha introdotto alcuni elementi di miglioramento. 
  Per esempio, introduce la concentrazione giornaliera in chiave più restrittiva per tutti i microinquinanti, ad eccezione del monossido di carbonio che resta inalterato; lascia inalterati i limiti orari degli ossidi di azoto e del biossido di zolfo, ma impone a quello delle polveri una riduzione quantificabile tra il 30 e il 50 per cento circa; interviene sui limiti inerenti le emissioni massiche, riducendo quelli delle polveri e del biossido di zolfo del 60 per cento e del 50 cento rispettivamente; introduce un limite massimo all'emissione del monossido di carbonio – e mi avvio a conclusione sul serio, Presidente – che non consentirebbe alla centrale di operare al massimo livello delle emissioni di questo inquinante per più di dieci mesi all'anno. 
  Allora, io credo, Presidente, che la buona politica, a cominciare da chi siede in quest'Aula, abbia il dovere morale, proprio su questi temi, non sempre di agitare i fantasmi del passato, ma di provare a costruire delle soluzioni per il futuro. Non siamo qui... .per fare strumentalizzazioni sul piano localistico, per cercare qualche consenso sul dolore delle persone. Infatti, io voglio ricordare, attraverso di lei, Presidente, che i morti e i malati di tumore in quel territorio li abbiamo avuti in tutte le famiglie. I tumori non guardano in faccia... .. né alla destra, né alla sinistra. Sulle tonnellate di carbone non entro perché l'ho già spiegato l'altra volta... . Allora, oggi abbiamo questa opportunità di riesaminare l'AIA alla luce delle nuove BAT e ringrazio il Governo perché comunque, accogliendo questa mozione...