Data: 
Venerdì, 16 Maggio, 2014
Nome: 
Emanuele Fiano

VAI ALLA SCHEDA DELLA MOZIONE

Signor Presidente, le immagini che, in queste ore, sono circolate di due morti abbracciati sotto il mare Mediterraneo, nel mare del canale di Sicilia, ridanno uno spessore drammatico alle questioni che qui stiamo esaminando. C’è dunque una dimensione drammatica perché riguarda esseri umani, nostri fratelli e sorelle, e c’è una dimensione politica, perché noi non siamo qui per fare testimonianza o per scrivere elegie, ma per dire se, come rappresentanti di partiti politici, abbiamo delle soluzioni da proporre. Per questo vorrei iniziare dalle soluzioni che la mozione del Partito Democratico propone per il tema che oggi affrontiamo, che non è tutto il tema del fenomeno dell'immigrazione, che necessiterebbe il rispetto e un dibattito molto più lungo da parte di quest'Aula, ma è la questione specifica dell'operazione Mare Nostrum, che alcuni vorrebbero interrompere e che noi chiediamo venga ampliata. Innanzitutto noi chiediamo che l'operazione Mare Nostrum diventi un'operazione dell'Unione europea. Quei morti del Mediterraneo non sono morti dell'Italia, sono una vergogna per la civiltà quei morti senza nome e sono quindi una vergogna per tutti gli europei, di cui l'Italia nelle sue coste meridionali è la porta.
  Per questo noi abbiamo bene in mente che la spinta, la richiesta, l'impegno che noi chiediamo oggi al Governo di assumere e che sentiamo ha assunto, dando parere favorevole sulla nostra e su altre mozioni, è innanzitutto quello di modificare il testo del regolamento Dublino III, che permetta finalmente l'ampliamento della possibilità di ricongiungimento dei richiedenti protezione internazionale ad altri familiari in altri Paesi europei, perché questo è il fenomeno più ingente che ci sta attraversando.
  Ho sentito molto parlare i colleghi della Lega Nord oggi di clandestini. Forse è bene ricordare che di coloro che sono sbarcati sulle nostre coste – e 19 mila di loro non sono morti grazie all'operazione Mare Nostrum – il 97 per cento di coloro che sono sbarcati sono richiedenti asilo, non sono clandestini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Sono esseri umani che arrivano da situazioni di guerra, di disastro personale, familiare. Sono i dati del Ministero dell'interno. Dunque, coloro che qui sbarcando vorrebbero ricongiungersi alle loro famiglie in altra parte d'Europa e non lo possono fare, rimanendo per via del regolamento Dublino III sul suolo nazionale, richiedono a noi e quindi al Governo che quel regolamento venga modificato.
  Chiediamo al Governo di perseguire il progetto del reciproco riconoscimento dello status di protezione internazionale rilasciato da uno Stato membro, da parte di tutti gli altri partner europei, in modo da permettere la libertà di stabilimento del beneficiario in ogni Stato dell'Unione europea. Chiediamo di adottare qualsiasi iniziativa utile che si possa affinché si possa valutare la possibilità, che già da altri è stata citata, che nei Paesi di origine o di transito siano istituiti i presidi dell'Unione europea per uno screening, un filtro preventivo su coloro che qui vogliono giungere. Chiediamo che venga adottata ogni iniziativa utile nelle sedi europee per predisporre un piano integrato delle misure di accoglienza a livello europeo. Questo è un tema dell'Europa che noi vorremmo. Queste sono soluzioni che il Governo deve pretendere dall'Europa. Però non vi è dubbio – lo dico a tutti noi – che i due giorni che abbiamo passato in questa Aula su due temi che riguardano, se posso così dire, la vita delle persone, in un caso di una persona, oggi di molte migliaia di persone...Sono temi che vengono affrontati probabilmente, perlomeno quello di oggi, perché oggi è in corso una campagna elettorale. L'operazione Mare Nostrum inizia nell'ottobre dell'anno scorso, dopo la terribile strage che qui è già stata ricordata. Eppure, questo tema viene sollevato oggi in campagna elettorale.
  Vorrei dire, Signor Presidente, per il suo tramite, ai colleghi della Lega Nord, al collega che prima ha parlato e che citava dei dati: voi avete governato questo Paese per nove anni con i Governi di centrodestra, avete governato questo Paese e i numeri che derivano dai ministeri che voi avete guidato, dalla banca dati del Ministero dell'interno, non danno ragione alle vostre politiche, danno torto; nel 2008 gli espulsi da questo Paese furono 4.320, su 10.539 arrivi, dopo l'approvazione del pacchetto sicurezza del Ministro Maroni, del Governo Berlusconi, nel 2010, gli espulsi furono 3.999, cioè solo il 28 per cento di coloro che erano arrivati fu rimpatriato contro il 49 per cento – il doppio circa – del 2003. Sempre nel medesimo anno, solo il 38 per cento di coloro che voi avete rinchiuso nei CIE è stato rimpatriato, il livello più basso dei sei anni precedenti.
  Signor Presidente, mi rivolgo a lei, ma a chi vogliono dare lezione coloro che hanno governato questo Paese per nove anni, che hanno prodotto questi numeri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Commenti dei deputati dei gruppo Lega Nord e Autonomie) ? Coloro il cui fallimento è stampato nella banca dati del Ministero dell'interno. Esprimo, signor Presidente, per il suo tramite opinioni politiche suffragate da dati che ci derivano dalla banca dati del Ministero dell'interno.
  E vorrei anche dire, signor Presidente, che l'Italia ha già subito una condanna da parte dell'Unione europea per le politiche d'immigrazione nel febbraio del 2011. Allora vorrei dire che, se per risolvere questo problema bisogna dire che chi c'era prima era bravo e che chi c’è adesso, per esempio il Governo Renzi, che da settanta giorni è in carica, è cattivo e ha causato le cose di cui stiamo parlando, noi non ci stiamo ! A noi interessano soluzioni politiche che l'Italia pretenda dall'Europa per salvare vite umane, per determinare che il tema dell'afflusso di immigrati in questo Paese, il tema dei richiedenti asilo in questo Paese, il tema dei profughi in questo Paese, è un problema di civiltà europea che l'Italia non può gestire da sola. Noi dobbiamo chiedere con forza all'Europa che assuma questo tema, ma non ci piegheremo all'idea che la politica utilizzi in campagna elettorale la vita delle persone, la vita delle persone per conquistare dei voti: prima c’è la vita umana dopo ci sono i voti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Perché nel Mediterraneo, con l'operazione Mare Nostrum, che costa 9 milioni al mese, sono state salvate 20 mila vite umane; per me 20 mila vite umane sono patrimonio universale, che vale molto di più di 20 mila voti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Allora noi abbiamo la forza di indicare al Governo esattamente dove andare a modificare i regolamenti, esattamente dove chiedere all'Europa di intervenire. Bisogna farlo con forza, perché, è vero, le critiche che sono risuonate in quest'Aula sull'abbandono sostanziale che c’è dall'Europa nei confronti del nostro Paese sono vere.
  Ho sentito fare da un collega del MoVimento 5 Stelle, Currò, un'analisi che posso condividere sul tema globale del perché esista la migrazione dal sud al nord del mondo. È un tema di proporzione vastissima, ma noi abbiamo delle possibilità concrete di agire su quei fenomeni, se potessimo agire come un tempo si agiva, con gli accordi bilaterali nei Paesi del Nord Africa. Ma voglio ricordare, signor Presidente per il suo tramite, ai colleghi della Lega Nord, che sono cambiati i regimi in quei Paesi e che, in alcuni di quei Paesi, il nostro Paese non ha la possibilità di dialogare, non esistono Governi stabili in alcuni di quei Paesi. Ed è, dunque, una dimensione maggiore, quella della nostra Unione europea che può agire. È l'unica che può agire perché ha nel patrimonio del proprio statuto la difesa dei diritti umani. Quando la politica si occupa dei diritti umani non può pretendere di fare di questo oggetto di campagna elettorale. Noi siamo qui non per accusare nessuno, siamo qui per proporre soluzioni.
  Perché abbiamo il cuore straziato dalle immagini che continuamente vediamo delle coste di Lampedusa e del Canale di Sicilia, ma la mente ben fredda per sapere che la politica può dare soluzione, quando mette i diritti e la vita umana al centro della propria azione.