Data: 
Lunedì, 28 Gennaio, 2019
Nome: 
Carla Cantone

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Grazie, Presidente, sintetizzo la mozione. Intanto una premessa e una proposta al Governo: secondo la FAO, nel 2016 l'Unione Europea ha utilizzato fitofarmaci, è già stato detto, pari all'11,8 per cento del consumo globale e l'Italia è tra i Paesi che in questi anni ne ha ridotto l'utilizzo, ha cercato comunque di ridurne l'utilizzo grazie all'impegno della nostra agricoltura nell'uso sostenibile degli agrofarmaci. Vi è stata un'evoluzione legislativa dell'Unione europea a sostegno di un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari per difendere le colture agricole dai parassiti ed è stata avviata una politica agricola comunitaria per un modello di agricoltura sostenibile. Con la direttiva del 2009 del Parlamento europeo e con il decreto legislativo 2012 per recepire la direttiva europea si è previsto l'istituzione del PAN, il piano di azione nazionale per ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari, e lo stesso piano è in via di definizione per l'aggiornamento, perché per noi serve un piano sempre più a difesa dell'agricoltura, ma che guarda al sistema biologico, deve guardare al sistema biologico, come previsto, d'altra parte, dal progetto di legge a firma Partito Democratico, che valorizza gli accordi di filiera e le esperienze dei biodistretti.

Malgrado l'attenzione degli ultimi anni, si è registrato un forte aumento di inquinamento di pesticidi nelle zone monitorate e sono in aumento i multiresidui nelle falde acquifere.

L'indagine Istat mette in evidenza un sostanziale aumento della spesa per l'uso di fitofarmaci, fertilizzanti, pesticidi. Tutto questo anche se l'Italia è considerata, almeno all'interno dall'Europa, un Paese abbastanza sicuro: “abbastanza” non vuol dire ovviamente del tutto sicuro ma abbastanza sicuro nell'utilizzo di prodotti fitosanitari, in particolare nel settore ortofrutticolo che determina una sicurezza importante nei prodotti alimentari. È bene ricordare che la politica agricola del precedente Governo - non possiamo far finta di niente e deve essere ricordata - ha incentivato nel nostro Paese l'impegno per un piano strategico nazionale sui bio-distretti e la definizione di fondi assegnati al settore in modo strutturale proprio per valorizzare la nostra agricoltura che guarda al bio e non al passato. Malgrado la positività di tali politiche agricole, oggi in Europa e in Italia non si dà la giusta attenzione al fenomeno del multiresiduo che mette in pericolo la sicurezza alimentare. Occorre quindi attenzione alle ricadute sull'ambiente rispetto all'utilizzo di fitofarmaci e occorre valutare con senso di grande responsabilità il rapporto ISPRA sui pesticidi nelle acque. Occorre attenzione al cambiamento climatico - è già stato detto - che determina l'arrivo di nuovi parassiti in Italia. Esempi preoccupanti ce ne sono e ne cito solo uno: gli ulivi dal Salento. Il precedente Governo ha perseguito un'efficace politica per un'agricoltura e alimentazione sana con lo scopo di aumentare la protezione della salute umana e animale dall'ambiente proprio per valorizzare la nostra produzione agricola e, di conseguenza, la filiera alimentare. La politica dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, sempre nella passata legislatura, ha gettato le basi per la protezione dell'ambiente e della salute e per imporre un'attenzione positiva alla produzione agricola e ortofrutticola nel nostro Paese presso l'Unione europea: non perdiamo questi risultati. Per valorizzare la nostra produzione basta verificare proposte, atti, risoluzioni e autorizzazioni atte a favorire la sostenibilità e interventi sull'innovazione in agricoltura, sia di tecnica sia di prodotto, con l'incentivazione della ricerca, al fine di valorizzare anche la nostra catena agroalimentare che è una delle più sicure e di qualità nel mondo: è un made in Italy straordinario. Proprio per questo c'è bisogno di non disperdere tale politica, continuare interventi e adeguamenti per combattere parassiti, eliminando pesticidi, con l'utilizzo di prodotti basati sulle bio-tecnologie verdi per ridurre la dipendenza da prodotti chimici. L'Unione europea deve adottare politiche di attenzione per i prodotti che arrivano da molti Paesi del mondo che non hanno la sufficiente attenzione alla protezione della salute e dell'ambiente: per cui occorre attenzione a prodotti fitosanitari che circolano illegalmente in molti Paesi europei e nel mondo e che sono un vero pericolo. Potrei continuare ma il punto è quali sono le verifiche, i controlli, i processi innovativi delle aziende produttive, quale legislazione e quali piani devono essere previste per mettere in sicurezza consumatori e produttori per un'agricoltura che guarda davvero al bio. Per tutto questo chiediamo al Governo di impegnarsi nei seguenti modi. Chiediamo che il Governo si impegni a incentivare con misure concrete finalizzate a premiare pratiche agricole che vanno nella direzione della riduzione dei fitofarmaci e che si impegnano nella lotta all'uso dei pesticidi per combattere i parassiti e per mantenere il terreno sano e favorire - insisto - la produzione biologica. Chiediamo che il Governo predisponga un'indagine sul fenomeno del multiresiduo affinché si intervenga sulla sicurezza alimentare ma anche sulla situazione delle zone dove il multiresiduo sta facendo danni pesantissimi per l'intera comunità.

Chiediamo che il Governo si impegni ad armonizzare la legislazione a livello europeo in materia di prodotti fitosanitari anche per tutelare la nostra produzione nazionale. Chiediamo di elaborare un piano di protezione delle aree che riguardano le abitazioni, gli orti, i parchi, i giardini, le scuole, le strutture sanitarie, insomma regole precise di tutela ambientale dove si vive ogni giorno adulti, anziani e bambini. finanziare una ricerca adeguata anche per le colture minori. Chiediamo di potenziare i competenti uffici dei Ministeri della salute - lo stavamo facendo - delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo - lo stavamo facendo - e il ruolo degli esperti del CREA. Chiediamo di stanziare risorse adeguate per il monitoraggio compiuto dall'ISPRA sullo stato di contaminazione delle acque coinvolgendo i servizi regionali: non può essere solo un fatto nazionale ma abbiamo bisogno di coinvolgere le zone e le regioni che devono essere anch'esse impegnate su questo. Chiediamo di dare il giusto riconoscimento a chi ha investito a favore di un'agricoltura rispettosa dell'ambiente e della salute: sono incentivi che aiutano a capire cosa bisogna fare per queste tutele. Chiediamo di dare piena attuazione alla risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2019 sulla procedura di autorizzazione dei fitofarmaci nell'Unione. Infine credo che il giusto obiettivo per tutti debba essere lo sviluppo ecosostenibile e, quindi, la riduzione della chimica nel suolo: vuol dire salvare da grandi pericoli la nostra terra, la nostra agricoltura, il nostro vivere ogni giorno e il futuro di tante generazioni