Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 23 Marzo, 2017
Nome: 
Marina Sereni

A.C. 4286-A

 Grazie, signora Presidente. Colleghi, rappresentanti del Governo, consentitemi una considerazione prima di entrare nel merito del decreto: siamo alle prese con una situazione di eccezionale gravità. Io vorrei che noi avessimo tutti la stessa consapevolezza, siamo di fronte ad una dimensione straordinaria, sia sotto il profilo quantitativo, che sotto il profilo qualitativo: quattro regioni, 140 comuni, un'area molto vasta coinvolta da questa calamità naturale e delle aree interne che già prima del sisma avevano problemi di spopolamento e di difficoltà. Pensiamo al numero delle scosse, le ha ricordate il collega Melilla: 59.000 scosse di cui nove pari o superiori al quinto grado. Pensiamo alla dinamica dei sopralluoghi, alla durata di questo evento sismico, cominciato ad agosto e ancora in corso, 142.000 sopralluoghi, richieste per oltre 200.000 istanze. Pensiamo al sovrapporsi di diverse calamità naturali: il terremoto, ma anche un'eccezionale ondata di maltempo, pensiamo alle migliaia e migliaia di persone che sono state e sono assistite ancora oggi dalla Protezione civile e dal commissario. Vorrei dire al collega Fabrizio Di Stefano che non c'è nessuno senza un tetto sopra la testa in questo momento: non ce n'è nessuno in nessuna delle quattro regioni colpite dal terremoto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Perché richiamo all'attenzione nostra, di tutti noi questa dimensione straordinaria del problema che abbiamo davanti? Perché questo non è il primo provvedimento e non sarà l'ultimo, cari colleghi, non potrà mai essere l'ultimo perché siamo di fronte ad un problema gigantesco con il quale dovremo fare i conti in tutta questa legislatura e anche in quella successiva, chi tornerà in queste Aule, perché il problema è molto grande, è molto serio e ci sono migliaia di famiglie, migliaia di imprese, molti, moltissimi soggetti che sono coinvolti. Non siamo stati fermi però e non siamo fermi. Ha lavorato la Protezione civile, ha lavorato il commissario, hanno lavorato i 140 sindaci coinvolti, hanno lavorato le regioni, ha lavorato il Parlamento, ha lavorato il Governo. Se vogliamo guardare alle risorse - onorevole Castelli, mi stupisco di lei - con questo decreto-legge aggiungiamo poco (53 milioni di risorse aggiuntive) ma intanto con il primo decreto tra minori entrate, cioè tasse che non vengono pagate, e maggiori spese abbiamo messo 922 milioni di euro; con la legge di bilancio per 2017 abbiamo messo 7 miliardi e 100 milioni di euro; con il decreto-legge n. 244 del 2016 abbiamo messo altri 32 milioni di euro; con cinque delibere del Consiglio dei ministri abbiamo messo altri 230 milioni di euro. Non sono pochi: non basteranno, ma non sono affatto pochi, perché dovete dire cose non vere ai cittadini? I cittadini non hanno bisogno di essere spaventati (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico), hanno bisogno di soluzioni concrete. Le risorse ci sono: le dobbiamo usarle bene e dobbiamo usarle nei tempi previsti ma ne serviranno altre e serviranno altre norme perché scopriremo altri problemi strada facendo. Chiunque ha fatto l'amministratore perfino di un condominio, figuriamoci di un comune sa che i problemi si scoprono camminando, si scoprono facendo le cose, non leggendo sui blog, si scoprono andando lì e cercando di trovare momento per momento le soluzioni migliori. Ed è per questo - consentitemi di dire - mi stupisce moltissimo che Forza Italia abbia deciso di votare contro il provvedimento. Mi stupisce moltissimo perché abbiamo lavorato su questo decreto-legge molto bene, tra Governo e Parlamento c'è stato un grande dialogo, tra maggioranza e opposizione c'è stato un grande dialogo e c'è stato un grande ascolto del territorio coinvolto dal terremoto. Abbiamo ascoltato decine di soggetti economici, sociali, istituzionali che operano in quel terremoto. Che cosa è contenuto dentro questo decreto-legge? Il decreto-legge si innesta ovviamente sull'impianto del precedente, il decreto-legge n. 189 del 2016, ma introduce alcuni punti chiave: semplificazione di norme procedurali per la realizzazione delle strutture indispensabili al superamento dell'emergenza e all'avvio della fase della ricostruzione. Ci dobbiamo capire: non possiamo un giorno gridare contro la corruzione e il giorno dopo gridare contro la burocrazia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Dobbiamo trovare un punto di equilibrio e ci dobbiamo lavorare tutti insieme. Si possono fare norme efficaci che nella trasparenza consentano a chi deve agire sul territorio di lavorare celermente. Le norme ci sono, vengono ribadite e vengono precisate in questo decreto-legge: si può agire con norme di urgenza senza negare legalità e trasparenza. In secondo luogo abbiamo scelto di dare supporto alle strutture operative che sul territorio debbono realizzare alcuni elementi. Ci sono 140 comuni - l'ho detto prima - molti di questi sono piccoli o piccolissimi e non hanno la struttura adeguata e con questo decreto abbiamo raccolto il loro grido di dolore: aiutateci a fare meglio il nostro mestiere. Abbiamo messo loro a disposizione risorse, personale e procedure semplificate, per poter lavorare meglio.

C'è un'attenzione alle fasce sociali più deboli, che ci deve essere ovunque, certamente. Abbiamo approvato la delega sulla povertà, ma lì c'è una situazione speciale e, allora, c'è una norma speciale per le famiglie e per i soggetti sociali più bisognosi. C'è l'esigenza di avere nei comuni dei piani di microzonazione sismica all'altezza del problema, perché quella è un'area enormemente sismica e questo piano straordinario viene previsto con questo decreto.

Ma ci sono molte modifiche che abbiamo fatto insieme in Parlamento, ne cito solo alcune, le più significative. Abbiamo dato ristoro ai territori colpiti in Abruzzo, in particolar modo dal punto di vista climatico. Abbiamo dato impulso all'attività di verifica sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici e messo in moto un meccanismo per intervenire. Si è provveduto ad individuare i nove comuni dell'Abruzzo che debbono entrare nel cratere ed essere trattati come tutti gli altri. Si sono semplificate alcune altre procedure, penso a quelle della gestione delle macerie, penso al personale. Si è data la proroga e l'ampliamento della platea per la sospensione dei mutui. Dopo questa approvazione, quando diventerà definitiva questa legge, non avrà diritto alla proroga e alla sospensione dei mutui solo chi ha avuto dei danni, ma tutte le famiglie e tutti le imprese. Si è introdotta la “norma Realacci” - chiamiamola così, che così ci capiamo meglio - dell'8 per mille sui beni culturali: una grande iniziativa! Nel nostro territorio - io sono dell'Umbria - sono crollate decine, centinaia di piccole e piccolissime chiese, dei gioielli preziosissimi ed è molto importante questa norma dell'8 per mille sui beni culturali. Poi sono stati introdotti altri due capitoli: Casa Italia. Forse doveva essere all'inizio del decreto, Casa Italia. Ha ragione chi lo ha detto ieri. Forse si poteva evitare l'emendamento, ma è molto importante che non si aspetti un'altra calamità per dire che noi vogliamo guardare al futuro, che non vogliamo sempre intervenire dopo che c'è stata una catastrofe. Vogliamo un patrimonio edilizio più bello, più sicuro, più solido e dobbiamo avere uno strumento, che non è la Protezione civile, che ha una competenza molto chiara in termini di prevenzione e di emergenza dei disastri.

Poi ci sono i temi economici, li ho lasciati per ultimi, perché stanno a cuore a tutta quest'Aula. Noi abbiamo sentito una grande preoccupazione; stiamo parlando di aree interne, dove lavorano degli imprenditori coraggiosi, e rischiamo che questi imprenditori mollino. Stiamo parlando di un settore, in particolare, quello del turismo, del commercio e dei servizi, che anche fuori dall'area del cratere ha avuto un danno drammatico. Qui abbiamo messo alcune prime misure: il danno indiretto, che abbiamo anche migliorato in aula - sto finendo -, le priorità per il contratto di sviluppo, la Visco Sud. Sono prime misure, ma sono importantissime.

Mi rivolgo al Governo: lo sappiamo che le risorse non sono abbastanza su questo punto, ma abbiamo fatto bene a metterle ora, perché questi imprenditori, queste aziende, hanno bisogno di un segnale di attenzione ora, ma dobbiamo tornarci. Sottosegretaria De Micheli, lei annuisce. Dobbiamo tornarci, perché queste misure sono solo l'inizio.

Allora, è un buon decreto, un buon provvedimento, e non capisco come faranno quelli che votano contro a tornare lì a dire che queste misure sono anche merito loro perché (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) guardate, delle due l'una: o avete dei meriti per quello che abbiamo messo dentro o non li avete e si vedrà quando si vota il provvedimento.

Per questi motivi io annuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).