Relatore
Data: 
Mercoledì, 1 Marzo, 2017
Nome: 
Alessandro Naccarato

A.C. 3683

 Grazie, Presidente. La proposta di legge, approvata all'unanimità dal Senato il 17 marzo 2016, è composta da un articolo unico.

  Il comma 1 individua nel 21 marzo la «Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie». La data scelta corrisponde alla giornata in cui si celebra dal 1996 la «Giornata della memoria e dell'impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie», giornata promossa dall'Associazione Libera sotto l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Il comma 2 stabilisce che la Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 marzo 1949, n. 260, ossia non costituisce festività nazionale, né comporta riduzione di orario degli uffici pubblici e per le scuole.
  Il comma 3 prevede che, in occasione della Giornata nazionale, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado promuovono, nell'ambito della propria autonomia e competenza, nonché delle risorse disponibili a legislazione vigente, iniziative volte alla sensibilizzazione sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie e sulla memoria delle vittime delle mafie. Al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, possono essere altresì organizzate manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, nonché iniziative finalizzate alla costruzione, nell'opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria delle vittime delle mafie e degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia recente e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione di tutte le mafie.
  Viene precisato che le iniziative previste sono organizzate nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali
disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  Per quanto riguarda l'iter della proposta di legge al Senato, si osserva che nel corso dell'esame il testo dalla proposta di legge ha subito alcune modifiche tra cui quella del titolo, che nel testo originario recava l'indicazione del ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
  La proposta di legge è parte integrante della strategia di prevenzione e contrasto delle organizzazioni criminali di stampo mafioso elaborata e realizzata nel corso di questa legislatura dal Parlamento, per iniziativa delle Commissioni bicamerali di inchiesta sulle mafie e da quella sul ciclo illecito dei rifiuti, e dal Governo, in particolare attraverso i Ministri dell'interno e della giustizia.
  In questi anni, infatti, sono state approvate leggi importanti: in particolare, la legge n. 62 del 2014, che integra e completa l'articolo 416-bis del codice penale e punisce chi accetta la promessa di procurare voti con modalità mafiose in cambio dell'erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità e chi promette di procurare voti con modalità mafiose; la legge n. 186 del 2014, che introduce nel codice penale il reato di autoriciclaggio; la legge n. 68 del 2015 contro i reati ambientali, che aggiunge al codice penale il Titolo VI-bis dei delitti contro l'ambiente; la legge n. 69 del 2015, nota anche come «legge anticorruzione»; e infine la legge n. 199 del 2016 contro il caporalato. Queste norme rafforzano gli strumenti di prevenzione e contrasto a disposizione dell'autorità giudiziaria e delle forze dell'ordine e rendono più efficace l'azione repressiva dello Stato contro le mafie e contro reati strettamente connessi alle attività criminali tipiche delle organizzazioni mafiose.
  Manca ancora – e lo ricordo in questa sede – l'approvazione definitiva dell'importantissimo Atto Camera 1039, che modifica il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e che introduce nell'ordinamento norme per rafforzare il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, spesso utilizzati dalle organizzazioni mafiose per conquistare risorse e potere; e, inoltre, introduce nuovi strumenti per la gestione dei beni confiscati. Il provvedimento è stato approvato da questa Camera l'11 novembre del 2015 e da allora è all'esame del Senato, che mi auguro possa approvarlo in tempi rapidi. L'istituzione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie consente di svolgere un'iniziativa culturale, in particolare diretta verso le generazioni più giovani, per far conoscere la violenza e la sopraffazione delle mafie e i danni, i lutti, l'impoverimento e il sottosviluppo provocati dalle organizzazioni criminali.
  Dalla conoscenza di tali tragedie e dalla consapevolezza degli effetti negativi delle mafie è possibile svolgere un lavoro per affermare la legalità e lo Stato di diritto. Così la cultura e l'istruzione diventano elementi fondamentali della prevenzione che deve accompagnare e integrare l'intervento repressivo della magistratura e delle forze dell'ordine. Con riguardo al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, pur non potendosi riscontrare un esplicito riferimento costituzionale, l'istituzione di una nuova ricorrenza civile della Repubblica, che richiede, per sua natura, una disciplina unitaria a livello nazionale, appare riconducibile nell'ambito della materia ordinamento civile, che l'articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato.
  Con riguardo alla previsione di celebrazioni, manifestazioni e iniziative anche nelle scuole, possono assumere rilievo le materie di competenza legislativa concorrente, ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, quali la promozione e l'organizzazione di attività culturali e istruzione. Ricordo, infine, che nella XV e XVI legislatura la I Commissione della Camera aveva avviato l'esame di proposte di legge finalizzate all'istituzione di una Giornata della memoria e dell'impegno per le vittime della mafia, ma tali iniziative non si erano poi concretizzate nell'approvazione di un vero e proprio provvedimento di legge. Questo, peraltro, lo ricordo perché, invece, in questa occasione siamo arrivati, anche superando molte delle difficoltà emerse in quelle circostanze, a un testo condiviso, che, come si ricordava, ha avuto l'approvazione unanime dal Senato.
  Ricordo che la Commissione giustizia, nella seduta del 14 febbraio, ha espresso un parere favorevole, che la Commissione bilancio, nella seduta del 28 febbraio, ha espresso un parere favorevole sul provvedimento e che la Commissione cultura, nella seduta del 16 febbraio, ha espresso pure un parere favorevole. Infine, nella seduta del 28 febbraio 2017, la Commissione ha conferito il mandato al relatore a riferire all'Assemblea sulla proposta di legge in senso favorevole.