Dichiarazione di voto finale
Data: 
Mercoledì, 27 Febbraio, 2019
Nome: 
Cosimo Maria Ferri

A.C. 1160

Presidente, la nostra linea è stata chiara e devo dire che sia al passaggio al Senato che qui alla Camera abbiamo sempre e subito detto “sì” a questa Commissione d'inchiesta. Sono state ricordate le due commissioni regionali presso il consiglio regionale, l'ultima quella del 2016, presieduta da Paolo Bambagioni - è già stato citato -, consigliere regionale, commissione che ha chiesto al Parlamento di istituire una Commissione bicamerale. Siamo qui per questo, con convinzione votiamo questa proposta.

Non abbiamo presentato emendamenti perché riteniamo che debba partire presto, nello stesso tempo abbiamo votato tutti con convinzione l'articolo 5 di questa proposta di legge. Quando noi istituiamo e andiamo a far parte di una commissione d'inchiesta, che a livello bicamerale e parlamentare ha un valore diverso da quella regionale, perché rispetto alle due commissioni regionali si è detto che quella bicamerale o d'inchiesta, a livello parlamentare, ha poteri diversi - ed è giusto che sia così, è giusto che abbia poteri diversi -, allora l'articolo 5 della proposta ci richiama tutti a espletare i nostri compiti con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.

Allora, vorrei davvero che questa Commissione indicasse la strada nel rispetto di questi limiti e questi poteri che ha l'autorità giudiziaria, perché chi entrerà a far parte di questa Commissione d'inchiesta ha questi poteri.

Quindi vanno lette le carte, non vanno anticipate decisioni, bisogna sentire i testimoni, bisogna capire quello che è stato e nessuno deve aver paura della verità. Noi crediamo in quella verità processuale e lo diciamo anche nel dibattito delle varie Commissioni giustizia, nei vari convegni, che nel nostro Paese deve coincidere sempre di più con la verità sostanziale. Quindi, noi da una parte abbiamo una verità processuale di una sentenza passata in giudicato, che tutti noi dobbiamo rispettare, e, se andiamo a leggere queste sentenze, invito tutti, davvero noi rimaniamo senza parole, e anch'io mi voglio unire al saluto, al rispetto alle vittime, ai familiari delle vittime (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che sono anche oggi presenti. Noi dobbiamo delle risposte. Ci sono state delle risposte giudiziarie, ci sono state delle risposte delle commissioni regionali e oggi anche questa Commissione d'inchiesta, con questi poteri, con questo rispetto per le vittime, deve dare queste risposte.

E, allora, dobbiamo cercare di capire, capire cosa non ha funzionato nella vigilanza, nei controlli, e nello stesso tempo dare delle risposte. Noi - lo voglio ricordare - senza bisogno della Commissione d'inchiesta, negli anni di governo ci siamo posti il tema, per esempio, degli abusi sessuali sui minori e della prescrizione, perché sapete qual è il tema, quando si parla anche di prescrizione di abuso dei minori? Che fino a poco tempo fa, quando poi è entrata in vigore la norma che noi abbiamo approvato, e voglio andare a vedere i verbali, in quanti hanno votato questa norma sulla decorrenza dei termini prescrizionali, perché nell'abuso dei minori il tema qual è? Che io minore mi rendo conto dell'abuso non quando ho dieci anni, che non so a chi dirlo, ma quando, molte volte, ne ho 17 o 18, e capisco cosa vuol dire essere abusato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), capisco cosa ho provato. E allora penso che siano i peggiori reati che possano esistere quelli degli abusi dei minori, tanto che, quando vai a girare negli istituti penitenziari, nelle carceri, c'è un reparto destinato a chi ha abusato sui minori, che molte volte viene emarginato anche all'interno dello stesso popolo dei detenuti. Quindi sono reati odiosi, terribili. E, allora, ci siamo posti questo tema, e voglio ricordare che nella riforma Orlando che abbiamo approvato, la legge n. 103 del 2017, siamo intervenuti sul termine di decorrenza del termine prescrizionale dei reati in danno dei minori.

Oggi, grazie a questa riforma, quando il minorenne che a dieci anni ha subito l'abuso e se ne accorge, purtroppo, a 17, e inizia a parlare, il termine prescrizionale all'epoca decorreva dai dieci anni, quindi già sette anni, otto, a seconda di quando denunciavi o si scopriva, erano buttati via nel termine prescrizionale; oggi, con questa riforma, iniziano a decorrere dalla maggiore età. Lo dico per ricordare un intervento, si parla di abusi dei minori. Nella Commissione d'inchiesta noi dobbiamo andare, nel rispetto delle vittime, a cercare la verità, non solo quella processuale, ma anche quella sostanziale, senza paura, con equilibrio, ma con determinazione ed efficacia. E chi entrerà del Partito Democratico nella Commissione porterà questo contributo, così come porterà tutta quella sensibilità che ha avuto quando abbiamo recepito, sempre nei nostri Governi, le direttive comunitarie, che erano anni che non venivano recepite, sui soggetti vulnerabili, perché è facile ricostruire se poi non crei gli strumenti e non dai all'autorità giudiziaria tutti gli strumenti necessari per quella verità sostanziale che deve coincidere con la verità processuale.

E allora ricordo la tutela dei soggetti vulnerabili e l'ampliamento della definizione in base alle condizioni individuali della vittima, il decreto legislativo n. 24 del 2014, in attuazione della direttiva 2011, le norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato, che è un'altra direttiva che abbiamo attuato, perché come fai a chiedere giustizia, ad avere giustizia, se non dai a quelle vittime, a quei familiari delle vittime, le garanzie minime di tutela, di diritti, di assistenza e protezione. E ricordo il decreto legislativo 15 dicembre 2015, n. 212, con il Governo Renzi, che ha modificato l'articolo 90-quater del codice di procedura penale. Altro tema: noi oggi, come Commissione d'inchiesta, dobbiamo andare a vedere il perché non ci siano stati i risarcimenti. Noi abbiamo creato, sempre con il nostro Governo, un fondo di rotazione per le vittime. Oggi il tema è che molte vittime hanno subito abusi, hanno sofferto, hanno subito delle ingiustizie e non hanno avuto i risarcimenti, non hanno avuto le tutele; così anche gli ex lavoratori non hanno avuto pagamenti. Allora interveniamo e preoccupiamoci, anche come Commissione d'inchiesta, non solo di andare a vedere dove sono state le sacche di inefficienza, ma fare una proposta al Parlamento. Mi auguro che nei lavori della Commissione emerga la verità, si attribuiscano le responsabilità, ma, nello stesso tempo, si facciano delle proposte che davvero non solo consentano che non ci sia più un caso Il Forteto, ma che si risolva il tema e si affrontino tutti vuoti normativi che ci sono.

E parliamo del tema delle comunità familiari: oggi abbiamo dei modelli di eccellenza, ma anche dei modelli che non vanno; abbiamo dei poteri che ha l'autorità giudiziaria di controllo, ma non ha poteri di intervento. E allora proponiamo una riforma anche sul tema dei poteri e delle possibilità che possiamo dare di intervento non solo a chi controlla. Il tema di mettere insieme i soggetti istituzionali, il Garante nazionale per l'infanzia, i garanti regionali, le istituzioni, i servizi sociali, perché questi fatti vengano denunciati tempestivamente. Infatti, un giorno di ritardo in una denuncia in questi reati crea davvero dolore e crea tragedie che sono incolmabili. Poi è vero che è stata commissariata, giustamente, l'azienda agricola, ma noi abbiamo tre soggetti oggi ne Il Forteto: l'associazione, la fondazione e l'azienda agricola.

Sull'azienda agricola, che sta andando avanti, noi dobbiamo, però, anche pensare a portare avanti tutto quello che è stato fatto nell'azienda agricola Il Forteto, perché oggi che c'è un commissario, e chi conosce la realtà del Mugello, chi conosce l'impegno, le tenute e i terreni che sono stati tenuti, pensate tutto il tema del latte, dei coltivatori, degli allevatori, di chi non c'entra niente con questi abusi. Allora, cerchiamo di avere quel distacco e quella autorevolezza nell'andare a punire chi deve essere punito, ma anche di rivendicare quello di buono che c'è e di portarlo avanti in tutto quel progetto anche degli allevatori.

ensate la vendita del latte: ho saputo che pochi giorni fa il commissario nominato dal Governo ha trovato un accordo con i pastori proprio sul latte, trovando una giusta retribuzione.

E pensate a quello che sta succedendo in Sardegna sulla questione del latte. Quindi, andiamo avanti senza paura; faremo arrivare il nostro contributo con quella determinazione che farà emergere quella verità nel rispetto delle vittime.