Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 6 Luglio, 2023
Nome: 
Roberto Speranza

A.C. 384-A

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, gli anni del COVID sono stati durissimi per l'intero pianeta, una sfida davvero senza precedenti, che ha sconvolto le vite di tutti: oltre 765 milioni di casi confermati e 7 milioni di decessi, nel mondo. Sono numeri impressionanti, che danno il senso di un fenomeno che ha sconvolto l'intera umanità. C'è tanto da imparare dalla lezione di questi anni e sarebbe utile farlo con sano spirito repubblicano. Mi ripiombano in testa le parole di Papa Francesco, pronunciate in quella piazza San Pietro deserta e bagnata, in uno dei momenti più duri e più simbolici della pandemia: peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla. Peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla: e noi non dobbiamo sprecarla, così come non dobbiamo sprecare le occasioni che abbiamo, per capire e studiare ciò che è accaduto e migliorare il nostro Servizio sanitario nazionale, che è una vera e propria pietra preziosa, di cui prendersi cura ogni giorno, con il massimo di attenzione.

Con la proposta di questa Commissione, cari colleghi, pensate di essere e tutti pensiamo di essere all'altezza del nostro compito di legislatori? Penso, sinceramente, proprio di no. E lo dico con rammarico e con amarezza. Negli anni da Ministro, ho sempre detto, a volte controvento, che sui temi fondamentali della sanità e della difesa del diritto alla salute non bisogna dividersi, ma unire il Paese, perseguendo esclusivamente l'interesse pubblico. Oggi che siedo nei banchi dell'opposizione, dico esattamente la stessa cosa: serve unità, non polemiche strumentali e fuori dal mondo. Servono regole, serietà e rigore, non propaganda becera e inutile, come, invece, voi volete fare. Servirebbe, prima di tutto, cari colleghi, finanziare di più il nostro Servizio sanitario nazionale.

Io ero riuscito, con Giuseppe Conte, con i nostri Ministri dell'Economia e con Mario Draghi, facendo una fatica pazzesca, a portare, per la prima volta, la spesa sanitaria sopra al 7 per cento sul PIL ! Sottosegretario, mi guardi: ora si torna indietro! È un errore grave! Dobbiamo investire di più sulla sanità! Ogni euro che mettiamo non va considerato semplice spesa pubblica, ma il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. Me lo faccia dire con fermezza: non sono le tabelle Excel degli uffici di bilancio che devono dirci quanto diritto alla salute possiamo garantire, ma è la quantità di diritto alla salute che dobbiamo garantire che decide cosa c'è scritto nelle tabelle Excel. È una rivoluzione culturale, quella che serve, e voi state cancellando i progressi degli ultimi anni. Ci state riportando indietro. E ve lo dico, anche qui, con garbo: cambiate strada, perché così si rischia di minare l'universalità del nostro Servizio sanitario nazionale. E vi dico di più, con sincerità: se lo farete, noi diciamo sin da oggi che sosterremo con coerenza le proposte di aumento del Servizio sanitario nazionale.

Ma invece di mettere più risorse e aprire il dibattito vero su come rilanciare la nostra sanità dopo il COVID, ci troviamo la proposta di questa Commissione d'inchiesta: che clamorosa occasione mancata. Sarebbe molto utile discutere di cosa sono stati questi anni drammatici, per imparare la lezione. Fosse questo, noi non solo saremmo pronti, saremmo entusiasti di dare una mano e capire insieme, come potrebbe fare un grande Paese, punti di forza, punti di debolezza, e trovare strade per rafforzare la sanità. Ma è questo quello che stiamo facendo? Purtroppo, no. Neanche lontanamente. Questa Commissione, per come l'avete impostata, ignorando tutte le proposte delle opposizioni, ha un'unica e sola finalità: mettere su un vero e proprio tribunale politico per colpire i principali esponenti dei Governi che vi hanno preceduto.

Questa Commissione, per come l'avete pensata, è indegna - indegna! - di un grande Paese come l'Italia. Sì, l'Italia è un grande Paese e dobbiamo esserne orgogliosi. Lo ha dimostrato anche durante quegli anni drammatici del COVID. Il Paese ha retto, tra mille difficoltà, e si è rilanciato. Ha dimostrato di avere un grande Servizio sanitario nazionale e, nonostante il sottofinanziamento, grazie ai nostri medici, i nostri infermieri, il nostro personale sanitario, che non smetteremo mai di ringraziare, il Paese ha dimostrato di essere comunità, di avere il senso delle regole, rispettando sempre scelte dolorose, ma necessarie. Il nostro Paese ha dimostrato di avere fiducia nella scienza, conseguendo uno dei migliori risultati in Europa e nel mondo in termini di vaccinazioni.

Cari colleghi, dovremmo essere tutti orgogliosi del lavoro fatto, e io rivendico questo lavoro, a testa alta. Lo ho detto sempre e lo ribadisco oggi: non è il risultato di un Governo, è il risultato di un Paese, di tutto il Paese. Fatemi dire con franchezza che non eravamo certo noi quelli che cambiavano linee ogni minuto “aprite, chiudete, aprite, chiudete”. Non eravamo noi a buttare benzina sul fuoco di chi soffriva per le chiusure e organizzava manifestazioni di protesta contro le necessarie misure sanitarie. Non eravamo certo noi a fare l'occhiolino ai no-vax, alla disperata ricerca di qualche voto. E lo ribadisco qui, oggi, come ho fatto in tutti questi anni: i vaccini hanno salvato la vita a milioni di persone e, secondo l'Istituto superiore di sanità, a 150.000 persone nel nostro Paese. Ho letto addirittura che, nonostante 13 miliardi di somministrazioni di dosi in giro per il mondo, questa Commissione d'inchiesta - udite, udite - dovrebbe verificare il lavoro di EMA sulle procedure autorizzative dei vaccini. Non commento, per carità di Patria. Chiedo ai deputati del terzo polo come facciano a sostenere suggestioni così platealmente no-vax, in piena contraddizione con le posizioni espresse pubblicamente in questi anni. Lo stesso vale anche per i colleghi di Forza Italia, che almeno sui vaccini hanno sempre avuto un atteggiamento di grande coerenza, e io glielo riconosco.

L'altro grande tema, su cui si capisce quale sia la vera finalità della Commissione d'inchiesta, riguarda le regioni. Se Commissione deve essere, allora, si occupi davvero di tutto quello che è successo. Ma voi avete scelto, con una mossa strabiliante, di escludere le regioni dal perimetro dei lavori della Commissione, regioni che, com'è noto e come sanno benissimo anche a casa, hanno competenze primarie nella gestione della sanità e naturalmente le hanno avute nell'organizzazione della risposta all'emergenza pandemica. Diciamocelo con chiarezza: possiamo indagare persino su quello che è successo in Cina, ma non potremo indagare su quello che è successo a Milano, a Palermo, a Roma, a Napoli. Come spiegate agli italiani questa cosa? Mi dovete dire come la spiegate! E questo getta la maschera e fa capire qual è la vostra finalità; qui casca l'asino, come si sarebbe detto una volta. Il vostro obiettivo non è fare luce e chiarezza su un momento drammatico della vita del Paese. Su questo - lo abbiamo detto e lo ribadiamo - noi saremo ultra-disponibili a dare una mano. Il vostro intento è altro, è chiaro ed è diabolico: usare la Commissione per colpire i vostri avversari politici. Non vi rendete conto, però, che così fate solo del male al Paese e alle istituzioni democratiche, svilendo il ruolo delle Commissioni d'inchiesta. Per questo noi vi diciamo “no”. Se è questo lo spirito, potete farvi da soli la Commissione, segnando un precedente negativo della storia repubblicana, in cui le Commissioni di solito si sono fatte unitariamente. Non è accettabile il tribunale politico che avete immaginato.

Chiudo, in un minuto, Presidente, con una nota personale.

Ho sempre sostenuto con forza, in ogni istante della mia esperienza da parlamentare, ora, e da Ministro, prima, che chiunque - chiunque! - abbia avuto responsabilità decisionali nella gestione di una vicenda così drammatica e difficile, dal sindaco del più piccolo paese fino al direttore generale dell'OMS, passando per tutti i livelli di governo, chiunque abbia avuto responsabilità debba essere pronto a renderne conto in ogni sede. Da parte mia è quello che ho fatto e che continuerò a fare, con senso dello Stato e delle nostre istituzioni. Sul nostro lavoro, come è noto, si è già concentrata la magistratura, arrivando in tempi brevi alla verità giudiziaria con un'archiviazione con formula piena, con argomentazioni ineccepibili che hanno considerato le ipotesi di reato, per me e il Presidente Conte, totalmente infondate.  È l'ennesima prova che abbiamo operato nell'interesse esclusivo del Paese, con disciplina e onore. Con disciplina e onore, come dice la Carta costituzionale, e nessuna Commissione potrà cancellare questo fatto.