Discussione sulle linee generali
Data: 
Martedì, 18 Dicembre, 2018
Nome: 
Alfredo Bazoli

A.C. 1189-B

Grazie, Presidente. Arriva in seconda lettura questo provvedimento che riguarda tanti argomenti diversi tra loro. Devo dire che mi ha abbastanza fatto sorridere l'enfasi con la quale è stato descritto adesso dai giovani e inesperti colleghi del MoVimento 5 Stelle. Non c'è, cari colleghi, un prima e un dopo alla lotta alla corruzione, non è che oggi si avvicina l'alba di un nuovo e radioso giorno per cui improvvisamente la corruzione verrà estirpata grazie al vostro intervento. Questo provvedimento, tutt'al più e nella migliore delle ipotesi, è il completamento di un percorso riformatore della lotta alla corruzione che è iniziato qualche anno fa, tutt'al più è il completamento e non è la rivoluzione che improvvisamente farà passare l'Italia da un Paese corrotto a un Paese in cui non c'è più la corruzione.

Io sono veramente stupito dall'ingenuità con la quale si saluta questo provvedimento, come se fosse, invece, la panacea di tutti i mali. Questo provvedimento tenta di completare un processo di riforma sulla lotta alla corruzione che è stato iniziato qualche anno fa e lo fa in modo, secondo noi, poco rigoroso, anche con qualche norma che è a rischio di incostituzionalità. Io ricordo, a questo proposito, che è appena uscita una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale una pena accessoria fissata in modo rigido, quindi non in grado di essere utilizzata flessibilmente dal giudice e, quindi, adattata alla gravità del reato nel caso di reato di bancarotta fraudolenta. Ora, questo provvedimento contiene alcune norme sulle pene accessorie che, dal nostro punto di vista, sono molto a rischio se quel principio, che è appena stato sancito dalla Corte, dovesse espandersi anche alle altre pene accessorie previste in altre branche dell'ordinamento. Ciò per dire che è un provvedimento, questo, che cerca di completare un assetto giuridico che già c'è, cari colleghi, che già c'è, perché finiamola di inventarci questa idea che è arrivato il MoVimento 5 Stelle e improvvisamente arriva la lotta alla corruzione efficace. Non è così! È un percorso, un processo riformatore al quale anche il MoVimento 5 Stelle e questa maggioranza cercano di dare un contributo, secondo noi in modo non del tutto corretto.

Ma noi sappiamo che questo provvedimento si è arricchito via via di altre cose e di altri oggetti. Noi sappiamo bene cosa è successo in prima lettura qui alla Camera e sappiamo che, per una forzatura imposta dal Ministro della giustizia, si è deciso di ampliare il provvedimento ad oggetti che non aveva quando è arrivato in Aula e, in particolare, è stato esteso alla riforma della prescrizione, non della prescrizione sui reati di corruzione ma della prescrizione tout court.

Ora, siccome mi è parso di capire che i colleghi del MoVimento 5 Stelle non sanno di cosa parlano quando parlano di prescrizione, forse è il caso di ricordarglielo. La prescrizione è un istituto di diritto sostanziale che serve a limitare temporalmente la pretesa punitiva dello Stato nei confronti dei cittadini, perché si ritiene che dopo un certo periodo si abbia diritto all'oblio e non sia più giusto che lo Stato persegua una persona che, dopo tanti anni dalla commissione di un delitto, può anche essere cambiata. Ma la prescrizione ha anche la funzione nel nostro sistema giuridico e nel nostro sistema penale, che è caratterizzato da una grande inflazione e da un grande affaticamento del sistema, di accelerare i processi, perché senza la prescrizione, senza quell'istituto, i processi, che in Italia durano già troppo, durerebbero molto di più e la prescrizione è l'unico strumento, di fatto, che obbliga i giudici a tener conto dei tempi limitati che hanno a disposizione e, quindi, li obbliga a fare un po' di corsa in più per cercare di concludere un processo. Noi sappiamo che un processo troppo lungo è esso stesso una pena per un cittadino e soprattutto per un cittadino che poi viene riconosciuto innocente, perché non tutti i cittadini sottoposti a processo sono colpevoli e ci sono anche quelli innocenti e un processo che dura in eterno è esso stesso una pena per un cittadino innocente.

Cosa fanno questa maggioranza e questo Governo? Con l'intervento sulla prescrizione di fatto cancellano questa garanzia che è prevista dall'ordinamento a tutela dei cittadini italiani. La si cancella di fatto perché introdurre l'interruzione della prescrizione dopo il primo grado significa di fatto cancellare questa garanzia, che è una garanzia fondamentale nell'ambito del processo penale. Ora, a me pare che questa vicenda politica e legislativa sia abbastanza paradigmatica di un modo di concepire la politica e anche di tensioni crescenti che ci sono dentro la maggioranza. Intanto, io osservo - e bisogna dare atto al Ministro Bonafede - che un risultato direi quasi miracoloso con questa riforma della prescrizione l'ha ottenuto, perché ha unito, in maniera direi quasi impensabile, avvocatura, magistratura e accademia, e tutti quanti, in modo direi pressoché univoco, hanno giudicato questa riforma della prescrizione una riforma sbagliata, una riforma pericolosa, una riforma anche a rischio di lesione di principi di natura costituzionale.

Questo ce l'hanno detto gli avvocati che sono venuti in audizione e ce l'hanno detto i magistrati, l'Associazione nazionale magistrati, il primo presidente della Cassazione, il procuratore generale della Cassazione. È appena uscito un parere del CSM, approvato all'unanimità, nel quale si dice esattamente che questa riforma della prescrizione rischia di mettere a repentaglio alcuni principi sanciti dalla Costituzione: l'articolo 24 e l'articolo 111, cioè il diritto alla difesa e il diritto alla durata ragionevole dei processi. Per non parlare poi dell'accademia, dei professori universitari che sono tutti - diciamo - schierati contro questa riforma. Tutti, perché nessuno è venuto in audizione a dirci che questa è una riforma che va bene. Tutt'al più qualcuno ha detto che è una riforma che potrebbe andar bene se - e solo se! - accompagnata ad una riforma incisiva del processo che ne riduca i tempi, ma senza quella riforma è una riforma che è destinata fatalmente semplicemente ad allungare il tempi dei processi. Questo è ciò che ci hanno detto tutti.

Ebbene, questo consenso unanime su un giudizio fortemente critico rispetto a questa riforma è stato accolto dal Governo e dal Ministro con una scrollata di spalle, perché è stato detto: “A noi non importa, sostanzialmente, di quello che dicono gli avvocati che stanno tutto il giorno in tribunale, i magistrati che applicano il diritto, gli studiosi del diritto che si occupano di questo professionalmente. Non ci interessa, perché noi rispondiamo solo ai nostri elettori, perché decide la politica, perché conta solo la politica, conta solo il consenso. Questa è la concezione della politica che ha il MoVimento 5 Stelle e che ha questo Governo, e che mi sembra concezione in linea con altre prese di posizioni che sono state assunte in questi ultimi mesi, da parte, in particolare, del MoVimento 5 Stelle, cioè a dire: la scienza conta, ma la politica conta di più, e quindi, se anche la scienza ci dice che i vaccini sono utili, è la politica che decide, è la politica che conta, e la scienza deve tenere conto dei limiti e delle scelte della politica.

La stessa cosa accade qua oggi: tutti gli esperti, tutti gli operatori vi dicono che state facendo una norma sbagliata, state facendo una norma errata, state facendo una norma pericolosa. Ma voi dite: conta solo la politica, non conta nient'altro; conta solo il consenso al nostro Governo, conta solo la necessità di raccogliere consenso e non contano le opinioni di chi le materie le conosce, non conta il merito, non conta il merito. Questa è la concezione della politica che si rivela dietro questa vostra idea proterva di fare una modifica così pericolosa che tutti quanti vi hanno detto che è una modifica che rischia di mettere a repentaglio le garanzie del processo.

Ma questa vicenda ci dice anche di quanto le fibrillazioni interne alla maggioranza oggi siano piuttosto evidenti e molto sotterranee, ma molto pronte ad esplodere, perché, intanto, noi sappiamo che torna in quest'Aula questa riforma perché al Senato avete dovuto aggiustare una cosa, perché - mi spiace per il collega che lo ha detto prima - non è stato un incidente quello che è accaduto qui, in quest'Aula, su quell'emendamento del nostro collega Vitiello; è semplicemente che la maggioranza è andata sotto, la maggioranza è andata sotto, è stata una vicenda politica che ha rivelato le tensioni che ci sono oggi nella maggioranza. Tanto è vero che al Senato la maggioranza ha dovuto mettere la fiducia, perché non si fidava, perché non si fida, perché sa che su questo provvedimento c'è una grande fibrillazione interna, c'è un grande dissenso interno.

E ieri il Ministro Salvini, che, peraltro, è il vero dominus politico di questo Governo, ha detto una cosa molto interessante, ha detto che la riforma della prescrizione, senza una riforma del processo, non esiste. Ha detto così: non esiste la riforma della prescrizione senza la riforma del processo. Varrebbe la pena di informare il Ministro Salvini che, in realtà, la riforma della prescrizione, quella riforma della prescrizione così critica e così pericolosa, esiste, è infilata dentro questo provvedimento ed entrerà in vigore non se viene approvata la riforma del processo, ma in ogni caso. Il 1° gennaio 2020, in ogni caso, entrerà in vigore questa riforma della prescrizione, che, così com'è, rischia di far saltare le garanzie dei cittadini dentro il processo penale. Entrerà in vigore il 1° gennaio 2020. Voi avete innescato, questa maggioranza insieme alla Lega, che è parzialmente distratta su questi argomenti, avete innescato una bomba a orologeria nelle garanzie del processo pronta ad esplodere.

E da domani partirà la lancetta dell'orologio di questa bomba a orologeria che avete innescato, a meno che non facciate la riforma epocale che avete annunciato, di cui, peraltro, ancora non sappiamo nulla, perché non c'è una commissione al lavoro, perché sappiamo che sono stati convocati gli operatori del diritto a spizzichi e bocconi, ma non c'è ancora nessun tavolo di lavoro.

E allora la nostra preoccupazione, e voglio essere molto chiaro su questo, è che anche sulla riforma del processo, immaginiamoci quanto conta la prescrizione sulle garanzie, immaginiamoci riformare l'intero processo penale, che è il paradigma delle garanzie dei cittadini nei confronti della pretesa punitiva dello Stato, la nostra preoccupazione è che il Governo voglia procedere anche qui a tappe forzate con la stessa forzatura che è stata utilizzata per la riforma della prescrizione, a tappe forzate anche qui per la riforma del processo penale, che è una riforma che andrebbe invece meditata, che andrebbe invece studiata accuratamente, che non può permettersi forzature, a pena di mettere a rischio ancora di più le garanzie dei cittadini nei confronti della pretesa punitiva dello Stato.

Allora noi vi diciamo attenzione, attenzione, non pensiate di forzare la mano anche sulla riforma del processo penale, perché questo sarebbe veramente un rischio che il Paese, secondo me, non vi perdonerebbe, perché al consenso non potete subordinare e sacrificare tutte le garanzie di libertà dei cittadini nei confronti della pretesa punitiva dello Stato, perché questo è il rischio che correte. Penso, e concludo su questo, Presidente, che l'enfasi con la quale oggi viene accolta l'approvazione di questa riforma sia un'enfasi non giustificata, perché - lo ripeto - questa è una riforma che sul piano della lotta alla corruzione cerca di completare un quadro che già esisteva nella lotta alla corruzione, cerca di completarlo con alcuni provvedimenti che, secondo noi, potevano essere fatti un po' meglio, perché così sono a rischio anche di incostituzionalità, ma, soprattutto, questa è una legge che introduce nell'ordinamento una bomba a orologeria che riguarda le garanzie, perché con la riforma della prescrizione voi avete messo a rischio le garanzie dei cittadini, e questa è una cosa su cui noi continueremo a vigilare.