Discussione sull'articolo unico
Data: 
Giovedì, 12 Luglio, 2018
Nome: 
Marco Lacarra

A.C. 764

Avremmo gradito la presenza del Ministro, comunque va bene lo stesso, non insceniamo proteste come è stato fatto in passato e non occuperemo i banchi e l'Aula per questo. Dicevo, quindi, un provvedimento così delicato, che incide profondamente e non solo sugli operatori della giustizia, che pure hanno rappresentato in modo chiaro le esigenze di una comunità, le esigenze di chi da tempo è costretto a lavorare in condizioni di disagio, che è stato costretto a sopportare persino l'umiliazione di tenere udienze sotto delle tende, in condizioni disumane. Ebbene, al reperimento, che è avvenuto in questi giorni, di una sede che sicuramente non soddisfa le esigenze che provengono dagli uffici e che sono state inascoltate fino ad ora.

In questo provvedimento si aggiungono statuizioni che attengono a diritti sostanziali. Quando si parla di prescrizione, evidentemente chi ha steso il testo del decreto ha dimenticato i principi fondamentali del diritto: noi stiamo intervenendo sul diritto sostanziale, non su un istituto processuale; tra l'altro con principi di retroattività, che sono assolutamente incostituzionali. Questo determinerà, anche da parte di coloro che sono oggetto di giudizio penale e che subiranno un'eventuale condanna, la possibilità di impugnare, con un ulteriore motivo, la decisione che dovranno subire, con costi per la giustizia e con rallentamenti dei procedimenti che saranno una ricaduta terribile per la comunità pugliese, in particolare del distretto della corte d'appello di Bari.

Davanti a tutte queste rimostranze, che sono state mosse non già da chi ha interessi particolari ma dall'intera comunità degli operatori del diritto della città, voi siete rimasti insensibili, assolutamente sordi, pensando ancora una volta che chi governa i processi sia il popolo del web, come se voi foste un Governo parziale, non il Governo del Paese ma di coloro che chattano sulle sulla vostra piattaforma. Voi adesso siete il Governo del Paese, siete il Governo di tutti; siete il Governo degli avvocati, dei magistrati, dei cittadini italiani, e non potete più permettervi di nascondervi dietro il populismo e la demagogia. Dovete assumere delle decisioni, che sono decisioni che ricadono sulla pelle dei cittadini e delle quali vi assumerete le responsabilità. Avete l'ultima possibilità oggi, quella di ritirare questo decreto, di evitare che si paralizzi la giustizia nel distretto della corte di Bari per i cittadini che sono coinvolti in procedimenti penali, che non per tutti rappresentano un momento di resa dei conti, ma per gran parte di essi rappresenta un momento di sofferenza dal quale vogliono immediatamente essere tratti, con un processo giusto e che abbia una ragionevole durata, come dice la Costituzione.

Ebbene, oggi voi avete la possibilità di ritirare un decreto, di far ripartire immediatamente i processi, di evitare 90.000 notifiche. Non ci prendete in giro: 90.000 notifiche fatte in via telematica è una pura fantasia e mistificazione della realtà; le notifiche saranno fatte, sì, è vero, agli avvocati che hanno gli indirizzi di posta certificata, ma verranno fatte anche alle parti, ai testimoni, e come pensate di notificare telematicamente tutti gli avvisi che riguardano le cancellerie anche a queste parti del processo? Ovviamente è pura fantasia, che comporterà costi e rallentamenti che incideranno pesantemente sulla macchina della giustizia. Riflettete, ponete rimedio a una grave ingiustizia che state perpetrando per i cittadini baresi e del distretto della aorte d'appello di Bari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).