Discussione sulle linee generali
Data: 
Venerdì, 6 Marzo, 2015
Nome: 
Chiara Scuvera

A.C. 2844-A

 

Signor Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, sicuramente questo provvedimento non deve considerarsi il punto di arrivo, ma una tappa del percorso per restituire competitività al nostro Paese. Però, ritengo che si inserisca nel solco di quella cultura dell'investimento che per troppo tempo è mancata nel più recente passato e che è assolutamente indispensabile per affrontare le sfide del presente e del futuro, non soltanto in Europa, ma anche nel mondo. 
La cultura dell'investimento e dell'espansione ha ispirato le politiche e dell'amministrazione Obama: investimento nellagreen economy, nelle nuove tecnologie, che significa investimento anche nella responsabilità sociale dell'impresa. Una svolta necessaria in un mondo in cui le libertà civili e i diritti umani sono minacciati da vecchi e nuovi totalitarismi, in cui imperversa il lavoro minorile e in cui le condizioni di lavoro manuale spesso non sono dignitose. In questo senso dobbiamo cogliere con ambizione l'opportunità che ci dà l'economia della conoscenza. Credo che oggi più che mai, Presidente, l'impresa possa esplicare il suo valore sociale, innovandosi e generando innovazione. 
È vero che l'economia delle conoscenza pone anche il tema della riduzione del costo del lavoro e, diciamo, di una riduzione del lavoro tradizionale, quello manuale, ma dobbiamo innovare anche in questo con l'innovazione tecnologica. L'economia della conoscenza può forse creare un lavoro più adatto alle esigenze primarie dell'essere umano, alle esigenze della vita. D'altronde, come dice Rifkin, saremmo entrati in questa terza rivoluzione industriale, in cui dovremo far prevalere un modello collaborativo, piuttosto che un modello gerarchico, e un modello in cui si dice che siamo nell'epoca dei prosumers, quindi non c’è più un consumatore passivo, ma c’è un consumatore che vuole produrre. 
Quindi, cambia il mondo dell'impresa e il mondo del lavoro autonomo. Nel comune lavoro emendativo, quindi, ci siamo sforzati di cogliere il valore dell'innovazione e ci siamo sforzati di cogliere il fermento dell'innovazione che va spesso più veloce delle leggi. Infatti, nell'articolo 4, nella versione originaria, nel requisito per accedere alla qualificazione di impresa innovativa era contemplata la sola spesa per ricerca e sviluppo, chiaramente importantissima. Ma – e ringrazio il Governo per avere accolto i nostri emendamenti, che puntavano al riconoscimento dell'innovazione sostanziale – abbiamo introdotto anche le spese per innovazione sostanziale, proprio per il riconoscimento dell'innovazione concretamente praticata in azienda, cogliendo la sollecitazione che ci è venuta soprattutto dal mondo delle micro e piccole imprese, da Rete Imprese e da Confindustria giovani. 
Abbiamo anche escluso dalle spese per ricerca e sviluppo le spese per la locazione, oltre a quelle per l'acquisto di immobili. Abbiamo valorizzato anche le PMI che operano da meno di sette anni. Quindi, ci siamo Ci siamo sforzati proprio di cogliere il valore dell'innovazione sostanziale. Infatti, probabilmente si rischiava di puntare su requisiti formali che avrebbero consentito automaticamente l'iscrizione al registro imprese. 
Rendendoci conto della difficoltà definitoria dell'innovazione, ringraziamo, come dicevo, il Governo per avere colto la nostra sollecitazione e dobbiamo proseguire qui nella ricerca giuridica e nello sforzo definitorio dell'innovazione, per farla emergere il più possibile, per non avere un doppio binario tra PMI innovative... Presidente, innoviamo questo sistema dei microfoni. Quindi, tra quelle che si iscrivono alla sezione speciale del registro imprese, che avranno accesso alle agevolazioni fiscali e alle semplificazioni previste per le start up innovative, e quelle che non si iscrivono, ma che magari mettono in campo delle progettualità importanti, delle progettualità forti, che poi vengono valorizzate con bandi regionali ed europei. 
Quindi, dobbiamo evitare il rischio di una eccessiva categorizzazione delle imprese innovative, perché innovazione è soprattutto progetto. L'Italia vanta eccellenze che spesso hanno trovato un habitat più favorevole in altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, – ed è risaputo – per l'eccessiva burocrazia e per l'eccessiva pressione fiscale, ma non solo. In questo senso l'articolo 4 è un passo avanti importante, ma il tema è anche quello di rendere più accessibile la brevettazione, nello stesso tempo preservando l'originalità del riconoscimento e puntando al brevetto unico europeo. 
Bisognerà fare di più per gli spin off universitari e presenteremo un ordine del giorno su questo tema: nuove sinergie tra imprese e università. La facilitazione del rientro delle competenze e dei talenti non basta, bisogna anche cambiare la cultura del «sistema Italia» da questo punto di vista per trattenere le competenze e fare in modo che soprattutto i giovani ricercatori davvero riescano ad esprimere il loro talento ed abbiano la possibilità anche di fare ricerca. 
Impresa smart è progresso. Impresa smart è quella che fa conciliazione tra vita e lavoro. Impresa smart è verde. Impresasmart è globale e, quindi, ha più potenzialità di internazionalizzazione. Un'impresa innovativa produce salute per i cittadini, migliora le condizioni del lavoro, fa innovazione sociale. È questa la sfida fondamentale: il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e il progresso.  L'innovazione non può essere un concetto neutro, ma è progresso quando produce un avanzamento anche per i più deboli. La promozione della creatività, dell'istruzione e del talento è necessaria per realizzare una società più giusta, che non mortifichi le competenze e in cui sempre più esseri umani abbiano accesso alle cure, alla conoscenza e al welfare. È questa secondo me la sfida fondamentale dei socialisti europei nel mondo che cambia. Il Governo deve avere una grande ambizione nel realizzarla e, quindi, il percorso normativo deve cogliere proprio le sfide dell'economia, le sfide di questa terza rivoluzione industriale ed essere molto ambizioso in questo scopo.