Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 31 Luglio, 2014
Nome: 
Andrea Giorgis

A.C. 2486-A/R

Signor Presidente, onorevoli colleghi, Ministro, nel 1993, Douglass North, fu insignito del premio Nobel per l'economia per aver dimostrato l'influenza delle istituzioni politiche democratiche sulla crescita e sullo sviluppo economico. Contrariamente a ciò che si riteneva e che qualcuno continua purtroppo a ritenere, Douglass North, dimostrò che svalutare il ruolo e l'azione della sfera pubblica e, in particolare, svalutare l'attività della pubblica amministrazione, non determina alcuna crescita ed alcun miglioramento della condizione dei cittadini. 
Attraverso un'accurata analisi storica e comparatistica, la scuola neoistituzionalista mise in evidenza come lo sviluppo e la crescita dei sistemi sociali siano fortemente influenzati dal contesto istituzionale e dalla presenza di un'amministrazione pubblica efficiente, capace di erogare servizi di qualità e di garantire certezza delle transazioni. I Paesi, insomma, crescono e si sviluppano maggiormente se dispongono di istituzioni e di un'amministrazione che siano in grado di ridurre l'incertezza dei rapporti, e quindi dei costi di transazione, e, al tempo stesso, siano in grado di assicurare ad ogni individuo i presupposti materiali e culturali per il pieno sviluppo della propria persona e l'effettiva partecipazione all'organizzazione economica, politica e sociale. 
In questa direzione muove la riforma che stiamo discutendo: migliorare la qualità dell'azione della pubblica amministrazione e, in tal modo, contribuire al superamento della crisi ed al superamento delle disuguaglianze sempre più marcate che si sono venute consolidando. Questo è il senso e l'obiettivo delle norme che favoriscono il ricambio generazionale, attraverso, ad esempio, l'abolizione del trattenimento in servizio, attraverso l'estensione anche agli insegnanti di «quota 96» del diritto alla pensione, o ancora attraverso la rimozione delle penalizzazioni a carico di coloro che maturano la pensione di anzianità prima dei 62 anni. 
Questo è il senso e l'obiettivo delle norme che disciplinano la mobilità tra le diverse articolazioni della pubblica amministrazione, in modo da garantire continuità e migliore erogazione dei servizi. Questo è il senso delle norme che allentano il blocco del turnover, superano il cosiddetto limite capitarlo ed aumentano la possibilità di ricollocazione del personale in esubero. 
Questo è il senso delle norme che escludono dai limiti assunzionali i lavori socialmente utili e i lavori di pubblica utilità, delle norme sullo scorrimento delle graduatorie nel comparto sicurezza, delle norme che prevedono un incremento della dotazione organica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, delle norme che ridisciplinano e meglio circoscrivono il collocamento fuori ruolo dei magistrati e degli avvocati dello Stato. 
Questo è, altresì, il senso delle norme che affidano all'Autorità nazionale anticorruzione compiti di vigilanza, prevenzione e supervisione. Un recente studio della Banca mondiale, condotto su un ampio numero di Paesi, evidenzia quanto la diffusione della corruzione e della percezione della corruzione riducano la disponibilità delle imprese ad investire, e quanto sia dunque importante prevenire e contrastare ogni pratica corruttiva. 
Questo è, inoltre, il senso delle norme che riformano la procedura per l'abilitazione scientifica nazionale ai ruoli di professore universitario, delle norme che vietano alle pubbliche amministrazioni di chiedere ai cittadini informazioni già presenti nell'anagrafe nazionale, delle norme che fissano condizioni per un decentramento virtuoso delle sedi delle authority, delle norme che provvedono ad introdurre significative semplificazioni per le imprese, per i cittadini e, in particolare, per i disabili e i malati cronici, delle norme volte a snellire e velocizzare il processo amministrativo, contrastando la proliferazione delle controversie e dando attuazione al cosiddetto processo telematico, delle norme che razionalizzano le sezioni distaccate dei TAR, delle norme sugli orari di apertura al pubblico delle cancellerie dei tribunali e delle corti d'appello, sui tirocini formativi per i giovani laureati presso gli uffici giudiziari e l'Avvocatura dello Stato, che potranno così accedere al concorso in magistratura senza dover conseguire il diploma presso una scuola di specializzazione. 
Questo, insomma, è il senso e lo scopo degli articoli che compongono il disegno di legge di conversione del decreto- legge n. 90. Come ha più volte sottolineato il Ministro Madia, si tratta solo di un primo passo: molte sono le questioni che non è stato possibile affrontare e che dovranno essere oggetto di successivi interventi normativi. Penso, per fare solo qualche esempio, alla stabilizzazione di alcune figure di precari nelle università e nelle province, allo sblocco definitivo del turnover o alla migliore attuazione e composizione del principio di onnicomprensività con il riconoscimento di incentivi ai pubblici dipendenti. 
Del resto, la fonte del decreto-legge è una fonte strutturalmente inadeguata a realizzare complessive e organiche riforme. Queste, però, arriveranno, e, come ha annunciato il Ministro, arriveranno presto e in una forma giuridica più adatta a conseguire l'obiettivo di una profonda riorganizzazione dell'intera amministrazione pubblica improntata alla sua valorizzazione, e dunque all'equità e all'efficientamento della sua struttura e della sua azione.